mercoledì 15 dicembre 2010

...povera ideologia...

Quando ero giovane ed un poco più ignorante mi insegnarono che l'ideologia era il sistema di pensiero delle classi dominanti. Così diceva Marx. Mica uno qualunque. Crescendo mi è capitato di fare lo storico. Ed ho letto altre cose oltre al buon Marx. Mi sono appassionato ad un certo punto della mia vita, al pensiero di Gramsci ed ho tentato di comprenderne alcune piccole sfumature tra cui il legame tra ideologia e cultura popolare.
Inoltrandomi un poco nei meandri dello splendido mestiere che in qualche modo pratico mi sono poi soffermato a pensare che le categorie del pensiero sono storiche e quindi anche quello di ideologia...insomma Marx critica l'ideologia perché si sta scagliando contro l'idealismo tedesco...non poco. Gramsci la rivaluta perché cerca un legame nazionale..una via d'uscita dallo schematismo leninista...ancora non poco.
Oggi al governo del mio paese è stato riconfermato un uomo che i giornali definiscono in modo sempre e comunque apocalittico e messianico...santo salvatore...demone e incarnazione del male...
Entrambe queste affermazioni sono ideologiche. Ed entrambe ricordano la lotta di Marx contro il pensiero totalizzante ed un poco messianico dell'idealismo tedesco. Per carità nessuno immagini neppure lontanamente di paragonare Cicchitto a Hegel o Bersani a Marx...Temo che nessuno dei suddetti viventi abbia letto, o compreso nemmeno in parte, alcuno dei suddetti morti...altrimenti vivremo tempi meno bui...Ma la furia con la quale si scagliano l'uno contro l'altro ricorda un poco terribili tenzoni dottrinarie e dogmatiche. La cosa divertente dei dogmi e che spesso le lotte più feroci avvengono non tanto tra dogmatismi differenti, come in questo caso potrebbe apparire, ma per la conquista al legittimo utilizzo dello stesso dogma. Non scazzerete mai con nessun altro al mondo con la stessa cattiveria come contro la vostra ex-moglie!
Ed ecco apparire l'ideologia. Quella hegeliana...quella che lotta ferocemente per accaparrarsi la paternità dell'ultimo brandello di pensiero dominante. Come in tutte le migliori coppie quando si dividono...non ti è mai piaciuta la teiera finta cinese ma lotteresti alla morte per toglierla all'altro! Se poi la teiera finto cinese è l'unica cosa che è rimasta lo scontro è mortale...ed in un mondo travolto dal pensiero debole...quello del post in cui siamo tutti oltre da non ricordarci più da dove veniamo e dove eravamo diretti, semplicemente proiettati in un presente costante..la teiera finto cinese diviene l'unico totem al quale votare tutti i n ostri desideri. Eccolo lì il totem...il pensiero liberale...un'ennesima ideologia.
Io sono più liberale di te. Non è vero la divisione dei poteri io la rispetto e tu no! Ma io sono mosso dall'amor di patria che ha animato il risorgimento! Il risorgimento tu nemmeno sai cos'è l'idea di Nazione tu che sei alleato con i secessionisti! Fantastici. Si sbranano alla difesa di una cultura, quella liberale, che teoricamente, non appartiene a nessuno dei due schieramenti. Ma la teoria è idealismo. Qui siamo piombati nel post-ideologico. Tutto fa brodo. In nome del senso dell'assoluto e dell'apocalittico tutto è giustificabile. Anche la lotta per la teiera finto cinese. Sarà una schifezza ma è l'ultimo brandello di sistema di pensiero. Cristo è morto. Il comunismo ha fallito. Siamo tutti liberali! L'aspetto tragico di tutta la faccenda non è tanto l'affannarsi di entrambe queste accozzaglie di patetici imbecilli per conquistare la bandierina del perfetto liberale quanto il fatto che mentre lottano per un'ideologia si scagliano contro un piccolo movimento di disperazione sociale ed economica accusandolo di essere ideologico! Ma quale ideologia?
Ideologia vuole dire sistema di pensiero. Oggi non ne abbiamo alcuno per questo lottiamo alla morte per i brandelli di quello rimasto. Il presidente del consiglio è un santo? Non scherziamo. É un mostro divoratore di bambini? Per carità. È molto più semplicemente un uomo ultra-ideologico. Nel senso che osserva divertito la lotta da un punto di vista che è oltre l'ideologia senza abbandonarne mai la retorica. Lui è un ideologo pragmatico della gestione del surreale. Incarna alla perfezione non tanto il superamento delle ideologia quanto il suo processo di spettacolarizzazione...E ne trae profitto. Ma non profitto personale. O almeno non solo. Ne trae un profitto ideologico. Crea intorno a sé un dibattito infinito quasi fosse quello sulla duplice natura del Cristo. Non è solo una questione di ego smisurato. Si tratta di cultura di sistema di pensiero. E non di un pensiero debole ma fortissimo. Ha sostituito alle raffinatezze del dibattito teorico un semi attualismo televisivo. Nutre di potenze smisurate i propri adepti e condanna a disfatte eterne i suoi avversari. Ammansisce e punisce eternamente. Nell'atto infinito che la sua mediatica onnipresenza gli permette si prende cura del suo gregge. In questo è divino. Vi è poi l'aspetto terreno. Ed anche in quello la sua potenza in atto perpetuo si manifesta in appetiti irrefrenabili. Il materialismo non lo spaventa perché lo ha sussunto in un edonismo sfrenato che fa il paio con la sua divinità. Come può l'ultra-ideologo pragmatico frenarsi? La sua stessa natura lo rende impensabile. Ed allora osserva, deus ex-machina di un Universo senza ideologia, il trionfo della propria. E questo trionfo necessita come ogni religione che si rispetti di tributi materiali e simbolici. Quelli simbolici sono fatti di sberleffo continuo alla sacralità del prima. Costituzione, diritti, regole basilari del viverre civile mal si sposano al suo moto perpetuo di atto puro. Ed ecco perché il richiamo continuo alle regole dell'ideologia liberale non solo sono inutili ma in fondo non fanno altro che annoiarlo. Le regole discendono dalla capacità di incarnarne la legittimità. É intrinseco alla regola. E scavalcarle, ignorarle mutarle fa parte di quel potere legittimo che non può essere scalzato dalla regola stessa. Lo diceva un grande teorico del diritto: l'unica legittimità vera la esercita chi può sospendere la legittimità perché la incarna: Carl Schmitt. Il fatto che questo principio sia servito per giustificare l'esercizio del potere da parte del nazismo mi sembra, a questo punto, tragicamente superfluo...
Dunque trovo bizzarro vedere esponenti della sinistra storica di questo paese arrampicarsi sulle scivolose chine di un'ideologia che non gli appartiene per contrastare una ultra-ideologia. Poveri. Non ce la faranno mai. Non solo perché non gli appartiene. No oramai gli appartiene. Ma perché stanno contrapponendo un brandello di liberalismo formale dietro cui si cela solo il pensiero debole...debolissimo. Se sei debolissimo di solito perdi...se poi l'avversario è molto forte la sconfitta non è solo certa ma si rivela, come abbiamo visto, molto dolorosa.
Insomma l'ideologia è morta...proprio adesso che ce ne sarebbe così tanto bisogno....

sabato 27 novembre 2010

Gigi...la maglia di lana..

E saliamo sui tetti via...si protesta ci si arrabbia...sempre in inverno. Autunno caldo! Qui fa un freddo cane. E non solo dal punto di vista meteorologico. La mobilitazione studentesca riparte. Per un po' di anni mi sono appassionato a questo tipo di cose. Oggi, purtroppo mi capita molto meno spesso. Cinico? Sì forse anche. Ma non solo. Diciamo più che altro un senso di abbandono, di solitudine politica e teorica...Intendiamoci le scelte del governo italiano in materia di ricerca e di studio sono orripilanti, spaventose aprono una voragine di ignoranza di abbrutimento culturale e morale che mi da la nausea. Sono arrabbiatissimo. Io per di più il ricercatore lo faccio e sono precario come tutti...Io poi personalmente ho qualche difficoltà a definirmi uno scienziato. Faccio lo storico ed ho sempre pensato alla storia come un mestiere più che come una scienza. Con gli anni sono arrivato a definire la storia un approccio alle cose. Una specie di artigiano del tempo e degli intrecci possibili. Ma ovviamente questa mia piccola arte (da arte deriva anche artigiano oltre che artista...) dovrò andare a praticarla altrove. Perché semplicemente il governo italiano taglia i fondi. Ed allora bisogna emigrare. Ma prima di emigrare mi dico...protesto. Mi arrabbio. Salgo su un tetto. Gesto non tanto estremo per la verità, penso a forme più violente ma poi mi dico che il tetto va bene. Porta visibilità e nella società della spettacolarizzazione la visibilità è centrale. E quando il tetto non basta più Colosseo, Torri, Chiese. Che i turisti che vengono a visitare questo nostro disgraziato paese vedano, sappiano. Che l'opinione pubblica internazionale si interroghi, si scandalizzi. Facciamo sì attraverso questa potenza simbolica che i nostri governanti arrossiscano! Non arrossiranno tranquilli. La vergogna è un sentimento nobile. Ma è capace di vergogna chi ancora mantiene una seppur vaga idea di morale e di etica, pubblica e privata. Qui non arrossisce più nessuno. Come possiamo pensare che arrossiscano per i tagli alla cultura...non sanno cos'è la cultura. Hanno svariate sotto-culture. Quelle sì in abbondanza. Ed in fondo anche noi. Già ma noi chi? Sono quasi deciso a salire sul tetto quando leggo che anche il vigoroso e audace segretario del PD è salito su un tetto...seguito da pletore di democratici, riformisti, illuminati, apprendisti stregoni politicamente corretti nelle loro scelte di natura pubblica e privata. Ma torniamo al nostro caliente romagnolo che si inerpica sul tetto...nel cuore della lotta. Ah che uomo come si staglia la sua figura contro il cielo un po' plumbeo di Roma..così almeno ce lo rimandano i giornali. Alla sua età ancora sull'onda...e un pensiero mi sovviene: avrà messo la maglia di lana? Eh lo riparerà abbastanza? Forse dalle sferzate del vento di destra che spazza il paese sì....ma dai venti di destra che provengono dal suo stesso schieramento? Perché il dissesto del sistema formativo di questo paese non solo hanno contribuito a crearlo anche loro ma soprattutto non hanno idea di come affrontarlo.
Anche la linea politica migliore diventa mediocre se gestita da dirigenti mediocri...questo diceva Secchia molti anni fa. Qui non si tratta di capire se i dirigenti sono mediocri ma almeno capire se una linea ce l'hanno. E mi pare proprio di no. E non solo sulla formazione e la ricerca. Eccolo di nuovo il senso di solitudine teorica e politica che mi attanaglia...senza un pensiero forte lasciati in balia del mercato tutto diviene merce...anche il pensiero...senza una riflessione sui modelli possibili di società tutto viene lasciato ad un caos primordiale ad una lotta singola ed individuale...singoli o soggetti poco cambia. Ecco la necessità del tetto della visibilità mediatica..laddove esisti per pochi minuti perché sei disposto ad urlare la tua disperazione dalla cima di una gru o dalla torre di Pisa.
Un soggetto...non più un collettivo, un attore, una classe. Nulla di tutto ciò. Ed è allora che il freddo si fa più pungente. Non salirò su alcun tetto...vado a mettermi la maglia di lana...e spero che Gigi si buschi un bel raffreddore...magari un paio di giorni a letto potrebbero anche fargli bene...

Cento di questi giorni un cazzo...

Non sopporto il mio compleanno...non solo quello in realtà. Sono diversi i giorni dell'anno che proprio non reggo. Sono giorni in cui divento intrattabile...più del solito. Il 31 dicembre ad esempio lo detesto...dai su facciamo qualcosa di speciale che è l'ultimo dell'anno...non lo so in generale non mi piacciono le ricorrenze mi sanno di stantio. Non è solo snobismo. Per carità anche quello. Ce l'ho e me lo tengo stretto. Ma non solo. In generale non amo sentirmi costretto a fare le cose. Non credo piaccia a nessuno. Io lo detesto. E le cose che odio di più sono quelle che mi auto-impongo.
Sono un padrone terribile per me stesso. Non mi concedo quasi nulla mi critico ferocemente. Ed ho, molto spesso, ragione nel farlo. Ecco il giorno del mio compleanno questa mia tendenza si accentua. In realtà la tendenza parte almeno una settimana prima. Quel giorno esplode. Mi ritrovo a fare immancabili elenchi delle cose che avrei voluto fare e non ho fatto di cose che avrei dovuto finire e non ho finito...lavori, progetti, sogni, viaggi, aspettative...un disastro assoluto.
La mattina di 19 anni fa mio padre mi svegliò, mi guardò per qualche secondo e mi disse: bravo oggi diventi maggiorenne...alla tua età Mozart aveva già scritto le sue opere più importanti...tu che cazzo hai fatto? Ignoravo ed ignoro se ciò sia vero. Non me lo ricordo a che età Mozart ha scritto le sue opere più importanti...io di certo a 18 anni non scrivevo che inimmaginabili deliri post esistenzialisti da buon cultore di Nicola Abbagnano! Eh l'approccio con Althusser sarebbe arrivato anni più tardi...e quindi le parole di mio padre mi colpirono in qualche modo
Non vivo più con i miei genitori, che nonostante tutto amo molto ( e vedendoli molto poco la cosa si fa più semplice), non dormo più nel divano letto della sala...ma ogni anno mi chiedo: ma quest'anno che cazzo ho fatto? Il saldo a volte è positivo per carità..ma nonostante questo difficilmente riesco a sentirmi soddisfatto. Mi sembra quasi che manchi un pezzo. Come se fossi sempre sul punto di comprendere di fare ma poi mi rendo conto di aver sbagliato i tempi. Sono in ritardo o, raramente, troppo in anticipo. Ed oggi all'alba dei miei 37 anni fatico a trovare un obiettivo, una posizione di partenza. Sono precario sia sul lavoro che nella via affettiva. Qualche anno fa mi ero messo in testa di diventare padre..fortunatamente l'immatura saggezza della mia compagna di allora me lo ha impedito..oggi la ringrazio per questo. Anche se un po' mi manca il non aver compiuto quel gesto di seminale follia che forse mi avrebbe cambiato la vita. Sto finendo un dottorato in Storia. Ok non è un figlio ma è un libro. Qualche sera fa il mio supervisor mi ha detto che lui ha scritto un libro in meno per ogni figlio che ha fatto...ne ha fatti 6! Non so se fosse una giustificazione alla sua poca prolificità accademica...io sto a zero figli ma quasi due libri! Nel frattempo fingo di non annoiarmi troppo delle persone che mi fanno gli auguri e penso al prossimo libro. Sto cercando di trasferirmi all'estero. Forse in Germania. Forse tornerò in Francia. Pianificare traslochi il giorno del mio compleanno mi aiuta. Penso che in fondo fino a che mi muovo ho una direzione...ok non è un obiettivo ma è una direzione. Così come pensare al prossimo libro mi da l'energia necessaria per finire di scrivere questo. E poi, soprattutto oggi, mi da la scusa per non pensare all'elenco delle cose che non sono riuscito a fare. Tornerà l'elenco. Di solito torna verso Natale. In quel caso lo affogo nel cenone che essendo la mia una casa terrona è un rituale lungo e doloroso ma che , almeno, obnubila la mente. Nel frattempo cullo l'idea del prossimo libro e comincio a rimpiangere quello che sto finendo...come un papà che si rende conto di essere stato troppo distratto guardo la mai creatura che comincia a camminare...prende vita autonoma...mi disconosce...odio il mio compleanno

sabato 23 ottobre 2010

Non voglio smettere di fumare



NO! Ho detto di no! Non voglio smettere di fumare. Perché dovrei?

Ho tanti difetti lo ammetto. Sono vanesio, iracondo, irrazionale e pigro..terribilmente pigro. Sono intimamente nomade. Ho provato ad avere una casa...è andata decisamente male...infatti da mesi vago di casa in casa di paese in paese...amici, colleghi, alberghi...qualche gentile fanciulla...ma fermo no...una sola cosa non abbandono mai..forse perché lei non abbandona me...la sigaretta!

Mi manca solo di smettere di fumare...amo le mie sigarette...e non sono morigerato...mai. Se compro 2 pacchetti ne fumo due...se ne compro 4 ne fumo quattro. In fondo non riesco proprio a vedermi senza. Scrivo. Mi pagano per farlo. E io, nella mia vanità amo la mia figura che si incastra tra la scrivania e la finestra alla luce del portatile e della brace della mia camel. Gialle sì gialle signorina non me le dia blu. No non fumo light. O fumi o non fumi. Pacchetto morbido per favore...

Sono decisamente schiavo della mia immagine decadente. Fumo tanto, bevo tanto. Sono scorretto in macchina. Detesto i vegetariani e le femministe post moderne mi fanno morire dal ridere. Per fortuna il mio razzismo mi tiene lontane queste maestrine frustrate vestite da freak degli anni '70!

Che come minimo mangiano macrobiotico e mi guardano male mentre addento la mia succulenta, maschilista, occidentalissima e scorretta carne! Non mi sopportano quando storco il naso di fronte al distillato di bambù e chiedo grappa di barolo...barricata per favore. E no il decaffeinato no. E nemmeno al ginseng. Nero, ristretto ed in vetro. Corretto sambuca senza zucchero.

E dopo...lei...la mia sigaretta! Ogni tanto, perché sono infedele di natura sia con le idee che con le donne, mi concedo un piccolo tradimento...Montecristo. Ma le sigarette a differenza delle persone non si lamentano. Sanno che tornerò da loro. Sanno che non posso guidare leggere e scrivere senza di loro. Magari anche le persone e le ideologie fossero laiche come le sigarette. Ma purtroppo siamo precipitati nel fondamentalismo ambientalista, salutista..politicamente corretto. Fumare fa male,bere ti ucciderà, l'inquinamento riscalda il pianeta...bah sono 4 anni che parlano del nino e io mi muoio di freddo. Odio il freddo. In inverno fumo di più. Mi scalda. Mi piace l'idea del fuoco. Non un fuoco distruttore ma alchemico. Un fuoco che cambia e trasforma. E quindi fumo..piccoli castelli di cenere così fragili da durare pochi istanti dalle forme così improbabili da aiutare la fantasia. E come tutti coloro che di fantasia ci vivono...detesto quando provano a fermarmi. Sono un uomo impulsivo e sfacciatamente intelligente. Odio le costrizioni. Non si fuma nei bar. Maledetti. Cerco solo bar e ristoranti dove posso fumare. Non si fuma sui treni. Figurati. E se mi viene un'idea interessante per un articolo mentre sono seduto a rompermi costretto a dividere il mio spazio con dei perfetti imbecilli che vorrei uccidere? Senza sigaretta l'idea non la fisso. E i miei istinti omicidi rischiano di andare fuori controllo. Vado al bagno mi chiudo dentro e fumo! Per ora non mi hanno mai beccato. L'aereo quello sì che è un problema. In quel caso mi drogo prima e ci bevo sopra...dormo. Ecco se dormo riesco a non fumare. Ma mi è capitato di svegliarmi nella notte perché avevo sognato un'intervista ed ho dovuto accendermi una sigaretta!

Sono tanti, troppi i momenti in cui chi ha fumato nella vita non può non sentirne la mancanza...non credete agli ex fumatori...invidiosi! Deboli. Pavidi schiavi dello scientismo. Lo scienziato che scoprì il legame tra fumo di sigaretta e cancro non aveva ovviamente mai fumato una sigaretta in vita sua...lo ha stroncato un tumore al polmone! Vi sono momenti che devono essere scanditi dal tempo della sigaretta. Come evitare di seguire il fumo che corre sul suo corpo nudo...dopo?

Una boccata e il fumo scorre dalle spalle fin sulla schiena..un'altra e le avvolge i fianchi...tutto questo a patto che sia fumatrice anche lei. Fumatori boicottate le non fumatrici e se proprio vi innamorate di una non fumatrice avete solo due scelte: guarite in fretta dal temporaneo stato d'infermità mentale che vi ha colpito e scaricatela, oppure iniziatela al fumo! Certo iniziarla al fumo sarebbe decisamente meglio ed anche più altruista nei confronti di noi altri fumatori. Iniziandola, infatti, il giorno in cui lei, inevitabilmente, vi tradirà o vi scaricherà, nel caso in cui qualcuno di noi dovesse incontrare la suddetta risulterebbe più sopportabile! Ma non cedete...non mollate...morirete comunque un giorno smettete di pensarvi immortali. Il fumo ci riavvicina alla nostra caducità alla nostra mortalità...al senso tragico ed intimo della storia. Ci ricorda la nostra umanità.

lunedì 20 settembre 2010

…incontrare Gramsci a Wieliczka....






...una miniera di sale...ad una ventina di km da Cracovia...una miniera antica...qui scavavano il sale già nel tredicesimo secolo...e dal sale la ricchezza della vicina città museo...Cracovia!

Bellissima...un po' troppo elegante nelle sue vie del centro nella sua cattedrale che affaccia sulla piazza del mercato...la più grande d'Europa...eh già ancora il mercato...non lontano dal ghetto ebraico...rimasto intatto ed estremamente vivo...cercate Ariel ampia locanda dove tutto è kocher... anche il vino! Provate Bertvhkovyna (o qualcosa del genere)...è una zuppa che assomiglia al gulash, ma secondo me più buono...chi lo sa forse i “gentili” che andavano a mangiare nel ghetto pagavano in sale...in fondo il loro salario da qualche parte dovevano pur spenderlo...e magari dopo aver lavorato nella miniera qualche volta si spingevano fin qui...sì perché gli scavatori di sale di Wieliczka non erano schiavi...ne sottopagati..anzi la guida mi dice che fin dal quindicesimo secolo erano tra i lavoratori meglio pagati di tutto il regno e che, chiaramente, andavano molto fieri sia del loro salario che della loro professionalità. Una professione dura...pericolosa...ma anche estremamente affascinante in questa sfida costante con la natura che scatena contro di te tutte le sue armi peggiori...il freddo, il buio...l'acqua che da un momento all'altro non solo poteva sommergerti...ma essendo il sale dannatamente solubile trovare l'acqua voleva dire quasi sicuramente restare schiacciati sotto un crollo...ed infine il più terribile dei nemici...il fuoco! Sì perché il sale è solubile quanto il metano è infiammabile...e qui di sacche gassose di metano ce n'erano tante! Ora se la torcia elettrica ha risolto questo problema, quella classica che illuminava con il fuoco qualche piccolo rischio lo presentava...nelle cronache del diciottesimo secolo troviamo un incendio che si è protratto per circa nove mesi...per spegnerlo i minatori hanno fatto crollare una parete di circa trenta metri per togliere ossigeno alle fiamme...

Forse è stata proprio questa sfida tanto terribile e colorata delle paure più ancestrali dell'uomo a far sì che i minatori di Wieliczka sviluppassero due degli aspetti che mi hanno quasi fatto intravedere la sagoma del mio sardo preferito...anche la Sardegna terra di miniera in fondo...tra i cunicoli di questo luogo assolutamente meraviglioso: la ricerca di dio e l'affermazione attraverso l'arte del amore dell'uomo per la propria capacità di dominare ciò che dio gli ha dato...Le pareti...le grotte dell'intera miniera sono ricoperte di sculture di sale...ce ne sono centinaia...nelle sale più grandi...alcune grandi quanto un campo di calcio per intenderci...hanno scavato nel sale una chiesa...con altare colonne...ed una riproduzione dell'ultima cena...70 cm di profondità ed una prospettiva fenomenale..

tutto scolpito dai minatori di Wieliczka! A riprova che in ogni uomo c'è un intellettuale...ed un grande artista...erano fieri del loro lavoro del loro saper fare della conoscenza che gli permetteva di sopravvivere in un ambiente così estremo. Ed allora quell'ambiente quelle sfida diviene il simbolo del tuo ingegno ed ogni colpo di scalpello dato fuori dall'orario di lavoro aggiungeva a quel lavoro il gusto della conquista, dell'addomesticamento di una belva feroce...aggiungeva alla dignità...la bellezza! Quella testimonianza del tuo passaggio che non solo colpisce ma che affascina...ed in questo caso strabilia...che ti fa capire che a tutte le latitudini gli uomini sentono le stesse necessità..spesso coltivano gli stessi sogni...e di quanto questo sia vero non solo a prescindere dalle distanze fisiche ma a volte anche di quelle temporali....la miniera è rimasta aperta fino al 1964...l'ultima scultura all'interno della cattedrale è del 1963! Fino all'ultimo i minatori hanno sentito l'esigenza..la necessità di continuare il loro lento e parallelo lavoro in onore della bellezza...

Una bellezza che ha assunto tante volte le forme di un Cristo morente...di una Maria in lacrime...figure a sfondo religioso che ci parlano di una cultura....ok...lo sappiamo tutti i polacchi sono testardamente cattolici..il comunismo..il regime...il papa polacco che tuonava contro la dittatura nel suo paese ed avallava senza problemi quelle di metà del resto del mondo (eh Mons. Pio Laghi....che gioca a tennis con Videla non si dimentica così come la repressione della teologia della liberazione...). Ma non è solo quello....anche, sicuramente. Ma non solo. Ancora la guida, non sollecitata, ci dice...sì i polacchi sono cattolici e quando fai un lavoro così pericoloso in dio ci credi un po' di più....ed allora la cultura popolare ed il ruolo degli intellettuali...e dove caspita erano gli intellettuali polacchi di sinistra ? Ah già...deportati...e spesso mandati a morire nella patria del socialismo ecco ma il regime non costruiva cultura? No..cioè sì...c'era l'educazione gratuita per tutti...le scuole...ma non c'era la cultura...c'era la propaganda! Attenzione non che qui difetti la cultura...i teatri e la musica di ogni genere...dal classicissimo (e un po' palloso) Chopin... fino alle avanguardie, dalle università alle scuole di alta specializzazione come il Collegio d'Europa che ha una delle sue due sedi in Polonia...no quello che è mancato è stata la critica...la possibilità/capacità di mettere in discussione in modo libero...quindi senza critica poca cultura...

Eh già la cultura nel frattempo, quella critica, la faceva la chiesa...e forse i nostri minatori chela loro cultura non solo la coltivavano ma la esprimevano al loro meglio...attraverso la loro creatività la loro arte...ed il loro lavoro...ed allora esco dalla miniera...risalgo in macchina...guido nella campagna polacca verso Auschwitz-Birkenau... stacco con un morso un pezzo di pretzel (una specie di pane con il sesamo e non ho capito cos'altro a forma di ciambella...)vado a visitare i campi di concentramento al confine con la Repubblica Ceca che non è distante da qui...intanto penso...alla fatica ed al piacere...alla storia contraddittoria di questi posti... alle case matte ed al ruolo degli intellettuali organici...alle sculture...alle culture...

martedì 14 settembre 2010

Varsavia...Pirolli...





in realtà si chiamano pierogi...sono una specialità culinaria polacca...somigliano un po' ai ravioli...insomma una pasta...più o meno...non è definibile in modo preciso...intanto perché ce ne sono molti tipi differenti...cucinati alla russa...con le verdure o con la carne...di fatto un incontro tra sapori e tradizioni differenti...ogni pirollo una sua storia...ogni ripieno una scoperta che va accompagnata dalla consapevolezza che siamo a Varsavia che rappresenta in sé l'incontro tra culture differenti...purtroppo qui spesso l'incontro si è fatto scontro...anche feroce...

Storia ricca e tragica quella di questa città...dove ad uno dei più grandi ghetti ebraici del mondo fino allo scatenarsi della barbarie nazista si accompagnano le periferie fatte di casermoni sovietici....dove alla cultura ebraica che tanto ha influenzato l'umorismo un po' nero dei polacchi, si mischia l'amore per i caffè in stile propriamente mittle europeo ed il legame con Parigi dove tanti intellettuali polacchi hanno trovato rifugio....

Lo spirito intimo di questa gente, in questa lunga e forse interminabile transizione verso non si sa cosa, sta tutta nella capacità di teatralizzazione degli eventi....e così un incidente aereo che ha stroncato una parte importante dei gruppi dirigenti del paese diviene uno scontro mortale tra ultra cattolici anti-russi, complottisti che ergono croci e le difendono a colpi di maratone di rosario...ed un ragazzo che nel corso di una manifestazione imbastisce un funereo doppio senso tra il nome del defunto presidente ed una marca di birra...chiedendo a gran voce che gli venga servita una Lech (nome di battesimo del suddetto e famosa marca di birra) ben fredda...! Ancora oggi a sei mesi da quell'incidente gli ultra ortodossi si ritrovano dinnanzi al palazzo presidenziale per pregare e lanciare slogan contro il presidente neoliberista, ultraeuropeista e soprattutto schiavo di Mosca! Sì perché non vi è nulla da fare...qui l'antagonista principe rimane la Russia...così vicina in termini sia geografici che culturali eppure percepita come un pericolo costante...come un vicino di casa troppo potente e con rinnovate mire espansionistiche...i treni della sola linea metropolitana di Varsavia che corre lungo la riva sinistra della Vistola sono quelli di San Pietroburgo ancora con i colori della bandiera russa post 1991...

In Polonia non diciamo mai che va tutto bene...al massimo diciamo che non va troppo male...sai dire che tutto andava bene era sospetto ai tempi del regime sovietico...allora meglio tenere un profilo basso...magari il padre della compagna di classe di tua figlia potrebbe denunciarti alla polizia politica...così mi raccontano il periodo del socialismo reale...consci di essere stati dominati da un potere straniero che nei racconti delle persone che lo hanno vissuto mi fa pensare sempre di più al più classico dei colonialismi di cui noi occidentali siamo stati maestri per qualche secolo.

Forse proprio i cinquanta anni di chiusura politica ed economica del mondo socialista hanno permesso alla Russia di passare così rapidamente da un enorme paese di contadini analfabeti alla seconda potenza militare del mondo...chissà...ma non è questa la sede per riflessioni storiografiche troppo profonde...stavamo parlano di pirolli...e di come qui si viva questa strana atmosfera un po' decadente di un paese sempre diviso tra nostalgia ed innovazione...di come l'idraulico polacco che attraversava la frontiera nella seconda metà degli anni '90 sia diventato il simbolo di quel processo d'integrazione in un'Europa di cui i polacchi si sentono parte da sempre...ma allo stesso tempo non si sentono legittimati a sedere allo stesso tavolo dei potenti tedeschi che insieme alla Russia rappresentano l'altro polo...l'altra grande nazione che per secoli ha minacciato il paese di estinzione...forse per questo in pochi sanno che l'idraulico polacco aveva un dottorato in linguistica comparata...e anche quelli che lo sanno non vi attribuiscono grande importanza...questa è la nuova Varsavia...questa è la città che voleva superare il grigiore del socialismo reale di slancio...tuffandosi nel capitalismo più sfrenato...qui il mito della città che non dorme mai è ancora reale...qui la gente lavora di domenica...di sera...di notte...qui i salari sono bassi...e la gente ha un tasso di scolarizzazione alto...ed ecco arrivare le multinazionali, le banche, le grosse catene occidentali che pian piano non solo si insediano...ma comprano...e comprando cambiano...qui lo stipendio medio si aggira intorno ai 900 euro ma le case costano circa 3000 euro al mq! Ed allora eccolo riaffiorare lo spirito polacco di melanconica nostalgia..ed alcuni cominciano a dire che tutto questo mercato in fondo non è così bello come gli era stato detto...che entrare nell'euro adesso sarebbe una sciagura per l'economia nazionale che certo tira a livelli di tigre asiatica ma che ha costi umani enormi...e soprattutto sta facendo perdere molto di quel senso di appartenenza che si era sviluppato durante la lotta contro il regime...insomma nessuno gli aveva detto che capitalismo vuol dire individualismo e che gli aspetti comunitari della loro cultura, tanto importanti per un popolo che ha sofferto svariate invasioni negli ultimi 100 anni, mal si conciliano con lo spirito d'impresa...

Nel frattempo la domenica pomeriggio gli intellettuali di Varsavia si ritrovano nei caffè della città vecchia, interamente ricostruita dopo la guerra, mentre i giovani girellano per Praga, quartiere sul lato destro della Vistola, dove ancora sono visibili i buchi dei proiettili tedeschi della rivolta del '44, scendendo dal castello e tenendo il Palazzo della Scienza, immenso regalo di Stalin alla città, come riferimento ci si imbatte in un piccolo cimitero dove trovano posto, insieme, i resti degli antifascisti uccisi durante e dopo la rivolta stessa, e quelli, tra gli altri, di una giovane donna uccisa dalla NKVD nel 1968...ecco quest'immagine dice molto...non spiega...ma ci racconta di un popolo schiacciato tra due mondi...di un esperimento...di un ponte...tra fascinazioni cultura europee e russe...nel frattempo cammino lungo la Vistola...mi infilo in una taverna...tira vento fa freddo...una tazza di Jurek...zuppa di lievito con salsiccetta...uovo...patate...e sa dio cos'altro...buonissima...

Prendo un taxi...qui le arterie principali sono enormi...ma anche molto congestionate...pare che il traffico sia diventato un vero e proprio incubo per i cittadini di Varsavia...ah tra l'altro nessuno sa quanti caspita sono i residenti perché nell'ansia di liberarsi dalle ferree regole che vigevano durante il socialismo reale...qui non è necessario registrarsi...compri una scheda telefonica nei chioschi e nessuno ti chiede un documento... 3 milioni...5 milioni chiedo...quanti siete? Nessuno mi sa rispondere con precisione...nel frattempo il taxi corre veloce lungo quelle che a me sembrano autostrade e mi sfrecciano di fianco enormi...lunghi agglomerati di case squadrate...arrivo nella residenziale periferia di Varsavia...un enorme grattacielo de Le Generali mi stranisce..poi vedo un negozio che vende Kabanosi (splendide salsicette affumicate veramente imperdibili...) e sono di nuovo a Varsavia...una città che forse non sa ancora dov'è...

mercoledì 25 agosto 2010

...mutande

Il mio amico vende mutande: non solo ovviamente ma principalmente mutande,intimo uomo donna, costumi, qualche vestito. È l'attività di famiglia la zia ha una merceria, bellissima,molto vicino alla vecchia piazza del paese dove i miei nonni hanno venduto vino e braciole di cavallo per una vita; lei, la zia del mio amico, è una donna minuta, dolce e piena di paure accoglie sempre tutti con un sorriso e spesso si vergogna a farsi pagare...non è mai diventata ricca ma tutti qui la amano. Intanto il mio amico s'ingegna, si scervella, si sforza di portare avanti al meglio quello che ha:informatizza il piccolo magazzino delle merci e tutte le estati da qualche anno a questa parte affitta un secondo negozio in una località di mare, sì perchè da circa dieci anni a questa parte il mondo si è accorto che il nostro piccolo paese è stato dotato di uno dei più bei litorali del pianeta; io spero se lo dimentichino in fretta ma il mio amico è contento, vende i costumi che non sono poi molto diversi dalle mutande solo un po' più appariscenti per nascondere un intimo pudore...pantaloncino a colori sgargianti per dimenticare di essere in mutande di fronte a centinaia di sconosciuti...certo a quel punto le vacanze, il refrigerio di un bagno al mare quando fuori ci sono 40 gradi all'ombra, stendersi a rilassarsi al sole tutto è divenuto un ricordo ma gli affari vanno meglio..perchè sono arrivati i turisti....quelli veri! Non noi emigranti di ritorno dalle grandi città del nord dove i nostri padri andarono a cercare fortuna..e dove spesso trovarono solo sfruttamento ed insulti...no noi non siamo mai stati considerati dei veri turisti...ed a ragione. Si tornava e si torna a trovare i parenti e gli amici d'infanzia...si passavano estati stipati in venti dentro case di campagna adatte al massimo ad accogliere 6 0 7 persone...noi non spendevamo...noi le mutande ce le portavamo da casa...adesso invece sono arrivati gli stranieri...non i semplici forestieri...non il figlio dell'emigrato in svizzera che torna con automobili improbabili...no sono arrivati i turisti veri! E loro sì che comprano....di tutto...anche le mutande come se nei loro paesi non ce ne fossero più...la colite da divorzio del mio amico...migliora...ed anche quella voglia che ogni tanto ti prende a queste latitudini di mollare tutto ed andare via...di dimenticare i piccoli contrattempi quotidiani che ti impediscono di progettare una vita normale. Certo ti toccca elargire un poco del tuo denaro a imprenditori del settore assicurativo locale ma in fondo lo fanno tutti! Non chiamatelo pizzo per carità...trattasi dell'equivalente meridionale dell'elemosina islamica, si aiuta la comunità: lo Stato in fondo noi non ce lo abbiamo avuto mai...c'è stata sempre la comunità, lo Stato in fondo non c'è neppure adesso..quindi,non chiamatela mafia. A parte che quella è solo siciliana e qui non siamo in Sicilia, e poi stiamo parlando di mutande ed anche i mafiosi, i camorristi e quant'altro...le mutande le portano...non cominciamo a mitizzare attributi virili incontenibili..ve lo giuro portano le mutande...taglia extra small.
E nel frattempo il mio amico continua la sua vita..tranquilla...con piccoli drammi quatidiani che a tutti capitano come quello di avere una mamma che, lavora con te e questo è forse un primo piccolo dramma...ma è pure un po' distratta...cade da una scala e si rompe un polso....nessuno si azzardi a dirle che forse aver tentato di scendere dalla scala dalla parte senza i gradini è sintomo di stanchezza...prima di tutto la suddetta mamma del Sud ti ucciderebbe..lei non è stanca mai! Poi se ammettesse di essere un po' provata si aprirebbero disquisizioni infinite sulla mole di lavoro, lo sfruttamento, l'autosfruttamento...l'assicurazione da pagare ogni mese a lor signori....che quado ci hai provato a non pagarla...ti è sparita la macchina nuova...e ti ha preso fuoco la cucina di casa...autocombustione...e la macchina se n'è nadata da sola perchè era depressa...quindi silenzio non si parla di stanchezza la stanchezza al sud non te la puoi permettere...altro che Laga Nord e fannulloni...qui nessuno ha bassa produttività...qui nessuno evade le tasse..le pagano solo ad un'altra agenzia...qui per riposarsi un po' ci si fa assumere in fabbrica...
Nel frattempo la mamma è in ospedale..e subito si prospettano due problemi: i doppi turni al negozio..e l'operazione della malcapitata...eh sì perché la frattura è scomposta ha detto il dottore...bisogna operarla...ora se il primo problema è risolvibile evitando di dormire per una quindicina di giorni..il secondo presenta come sempre aspetti più complessi legati al sistema di rappresentanza dei sistemi democrartici che democratici non sono...legati alla creazione di agenti sul territorio che intercettano la policy...che reinterpretano le direttive nazionali che calano nelle realtà locali le problematiche del federalismo fiscale e sanitario...insomma c'è da chiedere in ginocchio al senatore del colleggio che interceda presso il primario dell'ospedale affinchè, pagnado una lauta mancia, il chirurgo di turno, l'anestesista, la caposala, l'infermiera professionale ed il portantino, operino la malcapitata il prima possibile e nel frattempo si ricordino di darle un antidolorifico...
A questo punto però sorgono altri due problemi...se il senatore onorevole si accontenterà del voto dell'intera famiglia per le prossime 5 generazioni in cambio di una sua telefonata al primario, che per inciso è suo cugino, la lauta mancia di cui sopra va passata all'intera catena di comando che deve svolgere la delicatissima opera...cioè dal chirurgo che speriamo le operi il polso giusto fino al portantino che altimenti potrebbe portarla chissà dove....il mio amico mi guarda un po' stanco...deve vendere ancora tante mutande...

martedì 6 luglio 2010

...Nanterre...


Nanterre...per alcuni di voi, forse, questo nome ha ancora un suo potere evocativo...forse....o forse lo ha perso...il maggio francese in fondo è così lontano...
Mi è capitato di venire spesso a Nanterre in questi ultimi anni...BDIC! Fondamentalmente un archivio del '900 molte cose sui gruppi che hanno dato vita a quella nouvelle vague della sinistra francese degli anni '70....una nouvelle vague che più la studio meno mi sembra nouvelle..nemmeno per quegli anni...ma soprattutto mi appare sempre meno di sinistra...bah la definizione di sinsitra è sempre stata molto complicata anche quando esisteva nelle dinamiche reali...figuriamoci oggi...in compenso Nanterre è sempre qui...e fa schifo. No davvero io provo, camminando per i vialetti della facoltà dove hanno sapientemente incastonato quattro alberelli tristi tra colate di asfalto, ad immaginarmi il movimento del maggio...e tutto quello che rieco a percepire è una rabbia profonda verso quello che mi circonda. La avvertivano anche allora...anzi allora di più...oggi almeno le baraccopoli non ci sono quasi più....nascoste dietro il piano di urbanizzazione sovietica che ha investito Parigi ed i suoi sobborghi più poveri negli anni '60 e '70...la baraccopoli non si vede....ma il confine si vede...e chiaramente...si avverte quando lungo la RER linea A si oltrepassa la fermata Charles de Gaulle...è allora che succede. Attenzione non succede solo in questa particolare tratta succede in tutta la città..ad un certo punto si abbandona la Ville lumiere, che dio gliele fulmini quelle cazzo di lucine, e si entra nella metropoli...multietnica...mah veramente mica tanto multi...è multi fino a Charles de Gaulle...poi l'unico pallido sono io...Ed è allora che cominci a comprendere il confine...un confine che non è solo fatto di colori differenti ma di idioma che si trasforma...come se si entrasse in una realtà separata...un ghetto che come tutti i ghetti ha le sue regole ed i suoi linguaggi...ed allora anche la lingua cambia ed il francese dall'insopportabile accento parigino muta in un argò incomprensibile a chi non è cresciuto qui...ma non qui a Parigi...qui! Dopo giorni..settimane passate a prendere lo stesso treno...8e57 del mattino dalla Gare de Lyon e 6e04 del pomeriggio per tornare indietro..cominci a riconoscere le facce...e loro riconoscono te...e lo avverti e lo avverti esattamente quando oltrepassi il confine. Ed allora in qualche modo, forse per la mia storia personale...forse per un imponderabile razzismo che ci è stato inoculato fin dall'infanzia dalle nostre spocchiose ed euro-centriche culture...qualcosa cambia...anche in me. L'ambiente circostante ci condiziona...in un posto orrendo alcune paure ancestrali riemergono...salta il patto sociale lo stramaledetto compromesso hobbesiano, in cui non ho mai creduto granché, svanisce sotto un'impercettibile pressione ambientale. Cambiano i colori...la lingua...i suoni e gli odori...sei fisicamente catapultato nel ghetto...poi il treno riemerge dal lungo budello nel quale ha corso...e ci sei dentro...tutto intorno a te parla di confine...di margine...di possibilità di esclusione. L'inclusione in realtà mi ha sempre destato un certo disgusto...ma mi rendo conto ogni volta che mi trovo nelle periferie delle città che posso provarlo quel disgusto solo e soltanto perché in qualche modo io da quell'esclusione sono riuscito, forse solo per un po' di tempo, a fuggire. Quando ci torno mi rendo conto che quell'esclusione quel ghetto mi fa semplicemente schifo...esteticamente ed intimamente...rappresenta il passato che mi sono lasciato alle spalle ed allo stesso tempo una condizione di appartenenza che non mi abbandonerà mai...ed allora a questo stimolo rispondo nel solo modo che conosco...la postura del corpo cambia...i muscoli si tendono a mostrare un poco di più i tanti anni di battaglie...la borsa che solitamente porto a tracolla per comodità la lascio scivolare su di una sola spalla...gesto intimo di sfida...la camminata cambia e si fa più tracotante...vesto la faccia cattiva...non me ne rendo conto subito...rimango in quello stato per ore...sono di nuovo vicino alla mia, provvisoria, casa di Bastille quando mi vedo riflesso in una vetrina....tronfio e un po' ridicolo...rido...ok riesco a ridere di me stesso...riesco ancora a sentirmi ridicolo. Domani 8e57....poi attraverserò i vialetti tristi andata...poi di nuovo slalom tra alberelli un po' rinsecchiti che cercano di farsi spazio tra il cemento...6e04...forse vestirò ancora la faccia cattiva...io solo per altre due settimane...molti altri ce li hanno condannati a vita e chissà forse non riescono più a sentirsi ridicoli...come me

sabato 26 giugno 2010

cioccolato rivoluzionario


...e venne il turno del "re guerriero"...il Ghana! Ragazzi il Ghana che batte gli Stati Uniti è più di una partita di calcio...chi nel calcio ha sempre e solo visto il calcio io non l'ho mai capito! Come quando Maradona segnò di mano agli inglesi pochi anni dopo la vicenda delle Malvinas...godimento post-coloniale allo stato puro! Ah tra l'altro di fronte alle coste delle Malvinas pare abbiano scoperto giacimenti sottomarini di petrolio...il golfo del Messico non insegna....mah...meglio parlare di calcio! Il Ghana batte gli USA! Nessuna analisi sociologica a partire dai cognomi dei giocatori a stelle e strisce...anche se fossero tutti figli di immigrati poveri non me ne frega un cazzo...erano lì a rappresentare gli Stati Uniti con tanto di ex presidente maniaco a bordo campo...e hanno perso! E hanno perso contro un paese africano! Ok il reddito pro-capite del Ghana è buono se confrontato a quello di altre realtà del continente ma rimane, ovviamente, un paese povero. Ovviamente? E perchè ovviamente? Ok io del Ghana, mi scuseranno gli amici ghanesi o amanti del luogo non ne so davvero nulla...ma basta una velocissima ricerca e si scopre che è il secondo produttore di cacao del mondo ha enormi miniere d'oro e giacimenti di bauxite...non ho mai capito cosa sia ed a cosa serva esattamente la bauxite ma deve essere qualcosa di un qualche valore..impact factor...la citano tutti a qualche cosa dovrà pure servire...A me non sembra un paese povero...allora continuo a cercare piccole notizie di un luogo di cui davvero non so nulla...mi dico dopo l'indipendenza ci sarà stato un qualche dittatore sanguinario...no nessun dittatore sanguinario....bah un conflitto etnico dilaniante...cerco ancora e credo di esserci andato vicino quando scopro che in Ghana sono presenti circa 100 popoli differenti ( a me la parola etnia mi da il voltastomaco...) con 47 lingua a parte l'inglese che è lingua ufficiale, che le regioni del Nord del paese sono molto più povere di quelle del Sud (per un terrone come me quasi una rivicinta...) che il cattolicesimo si è mischiato, come in molte altre aree del mondo con credenze pre-esisteenti, ed ai miei occhi altrettanto bizzarre, dando vita a molti culti sincretici differenti....eccoli gli ingredienti ci sono tutti....il Ghana sarebbe un paese potenzialmente ricco ma è stato devastato e quindi impoverito da una terribile guerra civile a sfondo etnico religioso....ed invece nulla! Nemmeno una guerra civile...pur nella diversità si integrano...si rispettano pur tra mille difficoltà ed il paese non ha mai vissuto scenari tragici come spesso è accaduto ed accade in altri luoghi dell'Africa e non solo. Ecco che in questo momento quell'ovviamente sfuma...diviene sempre meno ovvio...perchè il Ghana è un paese povero? Non lo so. Lo immagino. Non voglio aggrapparmi a categorie che forse risulterebbero troppo superficiali come l'imperialismo od il neocolonialismo...poi però mi soffermo su alcuni dati. Che belli i numeri..a volte sono tremendamente rassicuranti..non spiegano tutto soprattutto non sostituiscono lo sforzo del ragionamento ed anzi a volte lo confondono e ti possono portare su di una cattiva strada...però continuo a trovarli un ottimo punto di partenza soprattutto quando non ne ho altri...ed allora scopriamo che il Ghana importa soprattutto derrate alimentari....cibo! Ma come non è il secondo produttore di cacao del mondo? Insomma qualcosa ci cresce e deve crescere anche rigogliosamente...ma allora perchè non spiantano un poco di cacao e non piantano grano...o patate...o qualunque altra cosa li sfami? Ok noi vedremmo salire il prezzo della Nutella di qualche centesimo (a me nemmeno piace...ma su questo prima o poi farò una riflessione a parte..) e forse qualcuno si salverà dall'obesità....ah tra l'altro il popolo più obeso del mondo sono gli statunitensi....ed allora mi sorge un dubbio... un dubbio atroce...li hanno gabbati...ritorno alla partita e penso ai ragazzi ghanesi che dopo 118 minuti riuscivano ancora a correre mentre gli statunitensi non erano in grado di farlo nemmeno nel primo tempo! Avevano un piano! Aha! Maledetti hanno piantato tutto quel cacao e lo hanno epsortato in qunatità industriali ad un prezzo stracciato autocondannandosi a rimanere poveri per fiaccare il demonio capitalistico dall'interno...dal profondo...dalla sua pancia! Sono quasi convinto che sia così...cerco ancora e scopro che il primo presidente del Ghana (nome impronunciabile...) schiera negli anni '60 il paese con i non-allineati di Nasser e di Tito! un comunista ...ecco tutto si spiega...anni di complotto altro che paese povero...non fatevi ingannare dall'aspettativa di vita che è intorno ai 59 anni...non sono poveri..sono dei suicide bomber armati di colesterolo e di diabete...un cioccolatino dopo l'altro uno snack iper calorico alla volta stanno fiaccando il nemico e pur di farlo sono disposti a morire! Degli eroi! O dei terroristi..direi visto le armi usate, un terrorismo biologico...il peggiore...! Ed esattamente come nell'altra guerra contro il terrorismo anche questa i ragazzoni nord americani l'hanno perduta...intanto torneranno a casa ad abboffarsi di cioccolato ghaniano..senza saperlo...e noi continueremo a tifare Ghana sapendo che dietro i guerrieri d'Africa c'è molto di più..forse non c'è nessun piano...sicuramente c'è una guerra per questo c'è bisogno di un "re guerriero"....

mercoledì 16 giugno 2010

...stanze del tempo...

...sì ogni tanto le cose m'inseguono...anche mentre tenti di dimenticarle...mesi spesi a rincorrere una fissazione...così solo per il gusto di abbandonarla...solo per poterti dire...non ne ho bisogno...sono un po' più libero...ma non funziona così...la vita e soprattutto le storie ti rincorrono...anzi meglio si acquattano in agguato negli angoli più assurdi...dove non te lo aspetti...quando ti senti sicuro e sereno ti colpiscono e ti lasciamo tramortito...si beano a quel punto del tuo stordimento...
Avevo tempo da perdere questa sera...dopo tanto...bello avere del tempo da perdere mi fa apprezzare un po' di più quello che spendo facendo cose...fino a quando riesco ad annoiarmi riesco a sentire la voglia di fare qualcosa di nuovo...per fortuna mi annoio molto in fretta...così stasera dopo un ora di assoluto nulla...mi aggiravo per la casa dove da anni ho una stanza in affitto...a volte...mai la stessa stanza...ma sempre la stessa casa in una strada secondaria di un posto che non esiste...il luogo è veramente assurdo...i personaggi che nel tempo si sono susseguiti hanno sempre lasciato indietro qualcosa....nessuno è mai riuscito davvero a traslocare completamente da questa vacchia casa con i mobili anni '50...un po' come se alla fine ognuno di noi con le sue storie diverse avesse voluto lasciare dietro di sè un segno...chi ha dimenticato un vecchio pc...una coperta...di tutto...e tutto è finito ammonticchiato nello stanzino...che meraviglia lo stanzino! La porta non si apre quasi più da quanta roba ci è stata infilata dentro....ho sempre pensato che il tutto fosse stato semplicemente buttato lì a caso...ma non è così...nel mio ciondolare annoiato in mutande non ho resistito ed ho aperto..a fatica..lo stanzino e mi sono ritrovato in una dimensione archeologica...in quello che sembrava il caos più assoluto c'era un ordine...una specie di archeologia dello stanzino....una camera dei ricordi di tutte le vite che sono passate di qui...c'è una coperta di cotone rosso che ho comprato io all'Ikea due anni fa e che credevo di avere perso...era sotto una maglietta degli Iron Maiden dell' ex fidanzato serbo della coinquilina belga...sotto la coperta..di fianco ad una valigia chiusa con un codice che nessuno sa...c'è un vecchio case...un computer..con una tastiera in cirillico...mi sforzo..ripenso...Anja! Viveva qui...russa...lavora a Bruxelles alla Commissione...ha sposato un tipo che adesso lavora in Korea...ma lui è balcanico...ma nato in Canada...ma insieme a lei c'era un'amica italiana...fa l'archeologa medievale...in Giordania...rido...chissà cosa penserebbe lei..archeologa vera di questo mio perdermi negli strati geologici dello stanzino...scavo ancora..ma con meticolosità e pazienza...due doti di cui ho sempre difettato...ma provo una sorta di rispetto per le cose..per le vite..per i ricordi...c'è un dizionario...italiano-francese sembra vecchiotto, lo apro...1989! Wow chissà chi viveva qui in quell'anno...un francese mi dico...ma poi mi perdo a pensare che potrebbe essere stato un francofono qualsiasi...o una francofona...un italiano che stava studiando il francese? Sì..anche...in effetti...e poi in un angolo...del pavimento, quindi secondo la mia datazione approssimativa del reperto fine anni' 70 inizi anni '80...lei! Ho un tremore...la guardo ma non oso toccarla. Esco dallo stanzino un attimo...vado a bere...acqua...devo rimanere lucido...solo acqua! Torno indietro e prima di rientrare vengo assalito da una sensazione strana...come se al mio ritorno lei dovesse essere scomparsa e mi sento allo stesso tempo, sollevato e impaurito... io penso anche che a volte le cose abbiano un loro destino e si nascondano e poi si riaffaccino alla luce per motivi affatto chiari...intanto lei è smepre lì. So che è lei ...come un amante che non vedi da anni..poi la scorgi una sera tra la nebbia seduta alla stazione...che fai la vai salutare? Alla fine entro. Lei è ancora lì. Non avrebbe potuto essere diversamente penso...ma prima di prenderla in mano per accertarmene definitivamente la mia mente vaga per una ventina di secondi almeno....venti secondi di fronte ad un oggetto inanimato non sono pochi...mi convinco che non è proprio lei...poi spero...e se fosse? Non è possibile ma se almeno fosse lo stesso modello? Come interpretare? Alla fine ce la faccio..la prendo...sta in una mano...la ruoto lentamente i suoi rilievi mi carezzano le dita...senza sporcarle...non più...solo un po' di polvere...la tocco quasi mi ricordasse un seno...un seno cibernetico...come quando slacci per la prima volta il reggiseno della tua compagna di classe...e cerchi di farle capire che lo hai già fatto...che non sei del tutto imbranato e che nooo mica è la prima volta che slacci un reggiseno...see sei un uomo navigato...solitamente loro, le donne, che di reggiseni ne slacceranno sempre più di noi uomini, ci sostengono...fanno di tutto per venire incontro alla fragilità della nostra mascolinità..e anche se siamo degli incapaci totali..fingono...a volte noi capiamo che fingono...ma siamo talmente frastornati dalla loro irreale bellezza che ci va bene così...intanto io sono sempre nello stanzino con il mio piccolo seno cibernetico tra le mani..una seconda direi...oramai la rotazione è completa...lo guardo in tutta la sua perfezione ed il rilievo della scritta che lo identifica mi abbaglia...I.B.M. Una testina rotante I.B.M.!!! La rimiro... la sento tra le dita...per me è smepre così...ho bisogno di andare nei posti di cui leggo e di cui scrivo...cammino..tocco. Soprattutto tocco. Anche adesso tocco...e toccando immagino e penso...e stanotte penso che anche quando vuoi sfuggire le cose...quelle veramente importanti ti vengono a cercare...quando meno te lo aspetti...

venerdì 11 giugno 2010

...missioni...

...anche senza viaggiare le cose capitano...com'è aspetta tranquillamente seduto in riva al fiume il corpo del nemico? Bah io intanto seduto sto seduto... scrivania...computer che ovviamente sprigiona 200 gradi...non ce ne fossero abbastanza la fuori! Ho bisogno di una vacanza. In realtà mi basterebbe cambiare un po' aria...quasi due mesi nello stesso posto mi fiaccano...fisicamente oltre che psicologicamente....ci sono 36 gradi...il mio coinquilino bulgaro frigge! Non ce la faccio entro in cucina e gli dico...ma sei impazzito? Fa un caldo asfissiante c'è un tasso di umidità che sfiora l'85% e tu friggi? Mi guarda dall'alto dei suoi 110 kg di saggezza balcanica e mi dice: ne se trevozha: prenditela comoda...e mi porge un friggitello! Eh vabbeh cedo al friggitelo...mi siedo apro una birra e incedo a svariati friggitelli...a quel punto il disastro è compiuto...la scittura aspetterà...frigge...mangia e intanto frigge e mi parla di sua nonna che in Bulgaria preparava sempre i peperoni fritti d'estate...contengono potassio..aiutano contro la disidratazione...sarà...io sudo come un cane malato...tra il frigitello e la birra...e intanto lo ascolto...da qualche anno tenta di discutere una tesi che nessuno vuole fargli difendere: argomento centrale: Hitler fu una creatura di Stalin per destabilizzare l'occidente...storicamente parlando un esagitato, una creatura del più sfrenato storicismo! Ma lui non si da per vinto rimane qui...i supervisor si avvicendano e lui no...tutti gli dicono la stessa cosa ma lui non cede di un millimetro...nel frattempo vive..direi relativamente felice..forse più felice di me...sicuramente più calmo...fa il meccanico importa illegalmente sigarette dalla Bulgaria...non so cos'altro combina..non lo voglio sapere...però mi ha sostituito il radiatore della punto a metà prezzo...e frigge cucina bene...è stato anni a studiare all'università americana de Il Cairo..il padre faceva import export di non so cosa...e lui cucina un po' balcanico un po' medio orientale...un delirio di paprika dolce yogurt e fritto...se aprisse un ristorante farebbe fortuna..ma lui no...sta qui..placido come un buddha...(la stazza mi aiuta nell'elaborazione dell'immagiine)...vuole dimostrare che ha ragione lui. Quasi lo stimo. Anzi lo stimo proprio. Sono assolutamente convinto che abbia torto...tutte le volte che parliamo di storia litighiamo furiosamente...ma in qualche modo lui resiste. Non è ossesionato dall'accademia...lui ha una missione! Che bello avere una missione non sei legato a quel punto ad alcuna regola fissa...se hai una missione puoi fare il contrabbando di sigarette ed essere felice...altrimenti, senza alcuna missione, anche il lavoro più stimolante può diventare una gabbia...forse per questo sudo...non è solo il friggitello..forse è la mancanza di missione...uhmm...no suda anche lui...ok il frigitello a giugno comunque no! Però le missioni vanno trovate...non codificate immediatamente ma bisogna assegnarsene una..anche una temporanea per carità...di solito si parte in grande immaginando rivoluzioni globali e mutamenti transnazionali che abbattono stati di cose...oddio no...poi si approda al misticismo...in salsa più o meno marxista ma sempre di misticismo si tratta...allora no partiamo da qualcosa di più piccolo mi dico: riprendere in mano una disciplina... ripensare un paradigma....eccolo si materializza l'incubo epistemologico...sono una parte dell'esperimento...forse la cavia e nessuno mi ha avvertito! Niente ridefinizione di paradigma mi dico...no poi c'è il rischio di scivolare nel post-modernismo foucaultiano....prendo un altro friggitello...lui nel frattempo si scatena e impana fettine di coppa di maiale...la morte per colesterolemia è all'orizzonte..poi mi dico: non puoi morire ora..senza una missione...va bene il politico ci ha tradito...siamo nel regno della società civile...maledetti non mi avrete! io civile non lo sono stato mai e l'idea di società mi spaventa troppo.! Tanta gente tante regole! Poi le infrango anche senza rendermene conto e divento a-sociale...cioè colui che è al di fuori ma non per scelta ma per necessità di coloro che sono all'interno! Nemmeno il gusto di andartene ti cacciano...ti lasciano solo. Allora li prevengo...ecco la mia missione...la prevenzione dall'esclusione...me ne vado con gli elfi in montanga...l'idea della montagna mi rinfresca..addento la coppa di maiale panata e fritta e mi ricordo che io il freddo lo odio....gli elfi non hanno il riscaldamento perchè rifiutano la contemporaneità...maledetti luddisti! Niente la mia missione non è nemmeno questa...apro un'altra birra...il bulgaro mi parla del festival heavy metal sul Mar Nero...io allungo la mano su un altro friggitello e penso..però...mission rock'n'roll?

lunedì 7 giugno 2010

...13 aprile...Coimbra...

...ho bevuto troppo...forse è stata la Marijuana di una tedesca simpatica..sempre amato i teutonici...due categorie...terribili rompipalle o grandissimi sfattoni...sono comunque stonato...messaggio...cellulare lasciato colpevolmente acceso...8e30? Bah a questo punto mi alzo e magari mi faccio un caffè...l'amica che mi ospita alla fine è italiana...ma no dai sono in Portogallo l'unico posto al mondo in cui l'espresso lo sanno fare bene...doccia e piccolo giro per la città...in fondo come spesso accade sono via per qualche giorno la valigia non pesa...vado. Esco.
Mi è stato spiegato in modo estremamente preciso come arrivare verso il centro...da li un taxi..poi treno fino a Lisbona...aereo alle 7e30 per Milano...avevo anche una casa lì...un tempo...una donna che mi amava molto..forse...no no sicuramente! Le indicazioni erano chiarissime..io meno...mi perdo...cazzo mi sono perso a Coimbra...vi assicuro è difficile...bah chiedo. Un po' di lingua la biascico la mischio con lo spagnolo in salsa salentina...i portoghesi sono simpatici...anche se non hanno capito niente di quello che gli hai chiesto loro ti rispondono...a cazzo ma gli sembra brutto non rispondere. Sono in due.Lui sembra Pecos Bill...sono le dieci ed è paonazzo, il baffone e lo stivale bicolore...un pazzo a piede libero. Sta per mandarmi dall'altra parte della cittadina che sarà pure piccola ma sembra un quadro di Escher...è tutta in salita...non si scende mai!Ma eccola si avvicina con piglio deciso. Un metro e quaranta di aggressività lusitana...sbraita contro il povero baffutto! Non capisco molto ma il baffutto ammette di aver detto cazzate e la splendida cinquantenne mi dice: te lo spiego io dove devi andare....io rido...sto ridendo di loro ma come dirglielo? Va bene. La seguo..sembra mia madre quando prendeva il Prozac (qualcuno mi dice perchè non è più legale per favore?) ride...parla da sola visto che mi ha staccato di 20 metri e ride...bah la seguo.Mi offro anche di portarle la borsa di melanzane che si porta dietro ma sdegnosamente rifiuta...ah le massaie di una volta!Si avvicina ad una macchina ed io penso...eccola la adesso scopriamo che le servo come palo! No vai ha le chiavi...la macchina è la sua...mi dice ti porto io alla stazione! Ma sono le 10e45 io ho il treno alla 1 che cazzo ci vado a fare in stazione? Signora davvero grazie volevo solo un caffè....e vabbeh te lo prendi in stazione il caffè! Oddio è mia madre! Mi ha seguito in Portogallo! Niente da fare sistemo la borsa di melanzane sul sedile posteriore facendo attenzione a non ammaccare l'ortaggio e mi siedo...metto la cintura...e faccio bene! Parte a razzo. Sono le 10e45 Coimbra è una cittadina tranquilla (pure troppo...) non c'è un gran traffico ma lei riesce a inveire contro qualunque cosa si muova...intanto mi spiega che lei non è di Coimbra...nooo la città a loro non piace...lei è il marito vivono in un paesino lei insegna francese in una scuola! Bien sur le dico parliamo pure francese..non è gran chè il mio ma meglio del mio portoghese...mi risponde in portoghese! Lei sta a Coimbra perchè il figlio studia lì! Povero Cristo pensava di sfuggire ma la madre lo va a trovare spesso...sai gli stiro un po' di cose gli faccio da mangiare...non ho più dubbi...è mia madre..voglio scendere..anche al volo va bene ma la pazza guida per le stradine di Coimbra nemmeno fosse Lauda a Monaco! E soprattutto parla...io nella testa ho ancora le ore spese alla conferenza la cena, ottima ma non proprio leggera, il vino il fumo...sorriso d'ordinanza ascolto ed annuisco...insomma il figlio fa biotecnologie a Coimbra è fidanzato ma loro (cioè lei..) non sono molto contenti di questa fidanzata sa è italiana...a quel punto non ce la faccio rido come un pazzo...e le dico beh anche io signora...ah il suo paese è bellissimo sono stata a Parigi a studiare da giovane!
A questo punto ringraziando tutti gli dei arriviamo alla Stazione...in quella sbagliata ovviamente...non ho il coraggio di dire nulla..l'occasione è troppo ghiotta salto giù dalla macchina la saluto la ringrazio e fingo di avviarmi verso la stazione...appena gira entro in un bar...uno sgabello di metallo rivestito in finto legno...praticamente un paradiso...guardo il barista e gli dico 'taliana...mi serve un caffè orrendo..l'unico caffè orrendo che abbia mai bevuto in Portogallo e mi spiega che l'abitudine di chiamare 'taliana l'espresso è solo di Lisbona..a Coimbra non si usa...lui lo sa perchè ha viaggiato...ma sa se va in un altro bar magari si confondono e poi il caffè viene male...ah ecco! Prendo un taxi..la stazione da cui parte il mio treno è un'altra, sono quasi tentato di chiedere informazioni! Arrivo in stazione 11e10! Treno alla 1...dormo su una panchina abbracciato allo zaino con il portatile...