venerdì 30 settembre 2011

prospettive e ruoli

Ecco lo sapevo che sarebbe arrivato questo momento. Fino ad ora me l'ero cavata piuttosto bene. Ma ora la cosa si fa un poco più complessa. C'è un momento nella vita in cui cominci a sentire che la tua età, quella anagrafica ha un suo valore intrinseco...non fa niente cosa tu faccia per negarla. Lei è lì. Puoi cercare di dimenticarla ma prima o poi, prendendo strade diverse, ti raggiunge. A volte ti sbatte in faccia le tue debolezze così ferocemente che ti risvegli in un letto d'ospedale con un medico che ti guarda sconsolato e ti spiega che no in quel modo non puoi continuare...altre volte, invece, ti accarezza una ruga o ti fa scorgere un po' di bianco nella barba e te lo fa percepire non solo come vezzo che speri ti doni un poco di fascino, ma come inarrestabile avanzare del tempo. Altre volte ancora, come stasera, ti lascia a bocca aperta..così senza rimedio, in un attimo ti atterra dolcemente con la notizia che la tua migliore amica è incinta! Devo dire che fino ad oggi me l'ero cavata piuttosto bene...i miei amici che domine iddio me li preservi così come sono hanno attraversato quasi tutte le fasi immaginabili del marxismo e, quindi, sono sempre stati piuttosto aperti e libertari...ecco perché ero riuscito ad avvicinarmi ai 40 senza mai scontrarmi realmente con questo problema. O meglio mi ci sono scontrato anni fa...ma quella era una idea mia...quando ho scoperto che era solo mia ci ho messo una pietra sopra e via dritto...qui la situazione è differente.
Quando una tua idea si rivela una inimmaginabile idiozia da tutti i punti di vista ti guardi allo specchio ti dai dell'imbecille ed archivi la cosa...puoi raccontarti che magari un giorno ritirerai fuori dal cassetto il progetto...lo sai che non è così, come il romanzo di fantascienza che vorrei scrivere da circa dieci anni...ad un tratto però devi reagire. Sì perché di fronte alla felicità incontrollabile della mia amica mi sono prima lasciato trascinare un poco dall'emotività, poi mentre guidavo per tornare a casa, in una casa che è relativamente casa mia ma insomma vabbeh...riflettevo sulla mia reale voglia/capacità di fare il padre. Ok potrei dire che ci ho pensato a lungo prima di addivenire a decisione sofferta...no niente...brivido freddo lungo la schiena! Incapacità assoluta di prefigurare scenario dominato da pannolini, strepiti notturni, una casa stabile nella quale non si fuma perché al piccolo fa male...fanciulla che sclera con depressione pre-durante-post parto! Fuggirei senza lasciare tracce lo so! Mi sono disabituato ai rompimenti di palle...sono diventato intollerante a qualunque tipo di aggiustamento. Fossi dell'altro sesso mi si potrebbe tranquillamente definire una vecchia zitella! Speravo che il tempo ed un poco di cultura raffazzonata qua e la mi avrebbero ammorbidito. Macché sono sempre peggio. Sono belli i cuccioli dell'uomo. Inizialmente poi inevitabilmente divengono un massivo tonnellaggio a beneficio delle parti basse...piangono e non sai perché e speri che comincino a parlare presto. Poi cominciano a parlare e non la finiscono più...
Bisognerebbe inventare delle strutture specializzate dove mollarli quando non resisti più. Asili si chiamano ah sì..peccato che costino un sacco di soldi e quindi nelle migliore delle ipotesi si finisce a cercare aiuto dai nonni che, svuotati dalla responsabilità genitoriale, riversano sui nipoti le stesse stronzate che mandano la maggior parte di voi (io non ci credo) dallo psicanalista...al cubo!
Quindi in capo a pochi anni ti ritrovi di fronte ad uno scenario quanto mai bizzarro...hai un piccolo indemoniato che ti somiglia (se tutto è andato bene...), corre per casa tua distruggendo tutto quello che gli capita a tiro e che ha le stesse nevrosi di tua madre e di quella dell'altro partner! Però non riesco a non essere felice per la mia amica. Davvero lo sono. Scaccio un poco del realismo che mi porto sempre dietro e penso che, in fondo, questo bambino (lei è convinta che sarà un maschietto) la riempie di gioia ancora prima di esistere e, in quanto portatore di una tale gioia, non può essere che qualcosa di bello. Dunque appurato che debbo essere felice per questa meravigliosa piccola sciagura, mi interrogo sul mio ruolo. Fino ad ora, a causa di nomadismo incallito, non sono mai stato particolarmente vicino ai figli (ripeto per fortuna pochi) dei miei amici. Sono sempre stato svagato. Questa volta, invece, a causa di forze maggiori sono inchiodato a Milano per qualche mese (questa città comunque continua a non piacermi) quindi, mi dico, voglio giocare un ruolo più attivo. In fondo alcune cose le so fare. Racconto storie..oddio forse come fiaba della buona notte la descrizione dettagliata dell'assedio di Stalingrado non è gran ché ma in fondo fino a che non può lamentarsi...cos'altro so fare...cucino ecco quella è una cosa che mi riesce discretamente..uhmm il futuro padre è cuoco..no direi di no...vabbeh gli racconterò delle storie e gli regalerò qualche libro insomma potrei fare..lo zio!