sabato 27 novembre 2010

Gigi...la maglia di lana..

E saliamo sui tetti via...si protesta ci si arrabbia...sempre in inverno. Autunno caldo! Qui fa un freddo cane. E non solo dal punto di vista meteorologico. La mobilitazione studentesca riparte. Per un po' di anni mi sono appassionato a questo tipo di cose. Oggi, purtroppo mi capita molto meno spesso. Cinico? Sì forse anche. Ma non solo. Diciamo più che altro un senso di abbandono, di solitudine politica e teorica...Intendiamoci le scelte del governo italiano in materia di ricerca e di studio sono orripilanti, spaventose aprono una voragine di ignoranza di abbrutimento culturale e morale che mi da la nausea. Sono arrabbiatissimo. Io per di più il ricercatore lo faccio e sono precario come tutti...Io poi personalmente ho qualche difficoltà a definirmi uno scienziato. Faccio lo storico ed ho sempre pensato alla storia come un mestiere più che come una scienza. Con gli anni sono arrivato a definire la storia un approccio alle cose. Una specie di artigiano del tempo e degli intrecci possibili. Ma ovviamente questa mia piccola arte (da arte deriva anche artigiano oltre che artista...) dovrò andare a praticarla altrove. Perché semplicemente il governo italiano taglia i fondi. Ed allora bisogna emigrare. Ma prima di emigrare mi dico...protesto. Mi arrabbio. Salgo su un tetto. Gesto non tanto estremo per la verità, penso a forme più violente ma poi mi dico che il tetto va bene. Porta visibilità e nella società della spettacolarizzazione la visibilità è centrale. E quando il tetto non basta più Colosseo, Torri, Chiese. Che i turisti che vengono a visitare questo nostro disgraziato paese vedano, sappiano. Che l'opinione pubblica internazionale si interroghi, si scandalizzi. Facciamo sì attraverso questa potenza simbolica che i nostri governanti arrossiscano! Non arrossiranno tranquilli. La vergogna è un sentimento nobile. Ma è capace di vergogna chi ancora mantiene una seppur vaga idea di morale e di etica, pubblica e privata. Qui non arrossisce più nessuno. Come possiamo pensare che arrossiscano per i tagli alla cultura...non sanno cos'è la cultura. Hanno svariate sotto-culture. Quelle sì in abbondanza. Ed in fondo anche noi. Già ma noi chi? Sono quasi deciso a salire sul tetto quando leggo che anche il vigoroso e audace segretario del PD è salito su un tetto...seguito da pletore di democratici, riformisti, illuminati, apprendisti stregoni politicamente corretti nelle loro scelte di natura pubblica e privata. Ma torniamo al nostro caliente romagnolo che si inerpica sul tetto...nel cuore della lotta. Ah che uomo come si staglia la sua figura contro il cielo un po' plumbeo di Roma..così almeno ce lo rimandano i giornali. Alla sua età ancora sull'onda...e un pensiero mi sovviene: avrà messo la maglia di lana? Eh lo riparerà abbastanza? Forse dalle sferzate del vento di destra che spazza il paese sì....ma dai venti di destra che provengono dal suo stesso schieramento? Perché il dissesto del sistema formativo di questo paese non solo hanno contribuito a crearlo anche loro ma soprattutto non hanno idea di come affrontarlo.
Anche la linea politica migliore diventa mediocre se gestita da dirigenti mediocri...questo diceva Secchia molti anni fa. Qui non si tratta di capire se i dirigenti sono mediocri ma almeno capire se una linea ce l'hanno. E mi pare proprio di no. E non solo sulla formazione e la ricerca. Eccolo di nuovo il senso di solitudine teorica e politica che mi attanaglia...senza un pensiero forte lasciati in balia del mercato tutto diviene merce...anche il pensiero...senza una riflessione sui modelli possibili di società tutto viene lasciato ad un caos primordiale ad una lotta singola ed individuale...singoli o soggetti poco cambia. Ecco la necessità del tetto della visibilità mediatica..laddove esisti per pochi minuti perché sei disposto ad urlare la tua disperazione dalla cima di una gru o dalla torre di Pisa.
Un soggetto...non più un collettivo, un attore, una classe. Nulla di tutto ciò. Ed è allora che il freddo si fa più pungente. Non salirò su alcun tetto...vado a mettermi la maglia di lana...e spero che Gigi si buschi un bel raffreddore...magari un paio di giorni a letto potrebbero anche fargli bene...

Cento di questi giorni un cazzo...

Non sopporto il mio compleanno...non solo quello in realtà. Sono diversi i giorni dell'anno che proprio non reggo. Sono giorni in cui divento intrattabile...più del solito. Il 31 dicembre ad esempio lo detesto...dai su facciamo qualcosa di speciale che è l'ultimo dell'anno...non lo so in generale non mi piacciono le ricorrenze mi sanno di stantio. Non è solo snobismo. Per carità anche quello. Ce l'ho e me lo tengo stretto. Ma non solo. In generale non amo sentirmi costretto a fare le cose. Non credo piaccia a nessuno. Io lo detesto. E le cose che odio di più sono quelle che mi auto-impongo.
Sono un padrone terribile per me stesso. Non mi concedo quasi nulla mi critico ferocemente. Ed ho, molto spesso, ragione nel farlo. Ecco il giorno del mio compleanno questa mia tendenza si accentua. In realtà la tendenza parte almeno una settimana prima. Quel giorno esplode. Mi ritrovo a fare immancabili elenchi delle cose che avrei voluto fare e non ho fatto di cose che avrei dovuto finire e non ho finito...lavori, progetti, sogni, viaggi, aspettative...un disastro assoluto.
La mattina di 19 anni fa mio padre mi svegliò, mi guardò per qualche secondo e mi disse: bravo oggi diventi maggiorenne...alla tua età Mozart aveva già scritto le sue opere più importanti...tu che cazzo hai fatto? Ignoravo ed ignoro se ciò sia vero. Non me lo ricordo a che età Mozart ha scritto le sue opere più importanti...io di certo a 18 anni non scrivevo che inimmaginabili deliri post esistenzialisti da buon cultore di Nicola Abbagnano! Eh l'approccio con Althusser sarebbe arrivato anni più tardi...e quindi le parole di mio padre mi colpirono in qualche modo
Non vivo più con i miei genitori, che nonostante tutto amo molto ( e vedendoli molto poco la cosa si fa più semplice), non dormo più nel divano letto della sala...ma ogni anno mi chiedo: ma quest'anno che cazzo ho fatto? Il saldo a volte è positivo per carità..ma nonostante questo difficilmente riesco a sentirmi soddisfatto. Mi sembra quasi che manchi un pezzo. Come se fossi sempre sul punto di comprendere di fare ma poi mi rendo conto di aver sbagliato i tempi. Sono in ritardo o, raramente, troppo in anticipo. Ed oggi all'alba dei miei 37 anni fatico a trovare un obiettivo, una posizione di partenza. Sono precario sia sul lavoro che nella via affettiva. Qualche anno fa mi ero messo in testa di diventare padre..fortunatamente l'immatura saggezza della mia compagna di allora me lo ha impedito..oggi la ringrazio per questo. Anche se un po' mi manca il non aver compiuto quel gesto di seminale follia che forse mi avrebbe cambiato la vita. Sto finendo un dottorato in Storia. Ok non è un figlio ma è un libro. Qualche sera fa il mio supervisor mi ha detto che lui ha scritto un libro in meno per ogni figlio che ha fatto...ne ha fatti 6! Non so se fosse una giustificazione alla sua poca prolificità accademica...io sto a zero figli ma quasi due libri! Nel frattempo fingo di non annoiarmi troppo delle persone che mi fanno gli auguri e penso al prossimo libro. Sto cercando di trasferirmi all'estero. Forse in Germania. Forse tornerò in Francia. Pianificare traslochi il giorno del mio compleanno mi aiuta. Penso che in fondo fino a che mi muovo ho una direzione...ok non è un obiettivo ma è una direzione. Così come pensare al prossimo libro mi da l'energia necessaria per finire di scrivere questo. E poi, soprattutto oggi, mi da la scusa per non pensare all'elenco delle cose che non sono riuscito a fare. Tornerà l'elenco. Di solito torna verso Natale. In quel caso lo affogo nel cenone che essendo la mia una casa terrona è un rituale lungo e doloroso ma che , almeno, obnubila la mente. Nel frattempo cullo l'idea del prossimo libro e comincio a rimpiangere quello che sto finendo...come un papà che si rende conto di essere stato troppo distratto guardo la mai creatura che comincia a camminare...prende vita autonoma...mi disconosce...odio il mio compleanno