mercoledì 29 maggio 2013

Cinquanta sfumature di stronzo...

Qualche giorno fa, ma io l'ho scoperto solo stanotte hanno nuovamente minacciato un vecchio amico e compagno, Saverio. Dio solo sa quante volte abbiamo litigato quando militavamo nello stesso partito.
Ha una storia cristallina il mio amico, ha fatto il militante politico per tutta una vita, sempre a sinistra. A Milano dai primi anni '70 ad oggi. Una città dura, una città segnata in profondità dalla violenza squadrista e da quella di Stato. Non nego che ci sia stata una violenza anche a sinistra. Io non sono un non violento. Non potrei, la mia storia personale e politica è tutta là a dimostrarlo. Non mi piace la violenza sia chiaro ma, forse, ancor di più mi infastidisce questo insopportabile marasma indefinito nel quale tutti sono amici od al massimo avversari da rispettare. Faccio lo storico, la violenza è la levatrice della storia non c'è nulla da fare. Attenzione non sto dicendo che amo fare violenza su un altro essere umano ma non posso negare che le grandi trasformazioni sociali e politiche siano avvenute sempre in modo violento. Negare, quindi, che esistano delle circostanze storiche nelle quali l'uso della violenza sia percorribile vuol dire essere semplicemente degli idealisti. Ed io sono un materialista. Faccio i conti con quello che c'è non con ciò vorrei esistesse. Mi piacerebbe tanto credere in domine iddio ma questo non lo rende reale.
Negare, dunque, in toto la violenza e tentare di espungerla dalla politica è assurdo e infantile. Anzi distrugge la politica perché cancella il nemico. Il nemico è la quintessenza della politica. Ci sono i nemici esistono donne e uomini che mi sono intimamente e mortalmente nemici. Hanno un'idea che non è differente dalla mia ne è l'antitesi. Non c'è accordo possibile. E per fortuna. Non voglio andare d'accordo con tutti. Mi spaventa l'unanimità. Di solito fa rima con dittatura. Il resto è una questione di rapporti di forza, quelli sì tutti politici. Ma il nemico esiste eccome. Chi, come i fascisti esercita un'ideologia che esalta la violenza tout court in nome di un'ordine gerarchico, che questi imbecilli vogliono come naturale, è un mio nemico. Nient'altro. Chi fa apologia del fascismo con una svastica, con un braccio teso, appoggiando e propagandando versioni distorte della storia (le foibe,,,dio il prossimo che mi cita le foibe lo porto a fare una gita carsica, lo giuro) è un mio nemico. Con lui non c'è accordo. Con lui io per primo cerco lo scontro. Dialettico se posso, fisico se devo. Spesso essendo i fascisti portatori di una cultura politica che esalta la violenza e la sopraffazione in nome di una superiore visione della vita e della morte, lo scontro fisico diviene inevitabile. Ecco almeno dovrebbe essere così. Ma non lo è. I nostri spavaldi eroi scrivono, minacciano, attaccano solo se 5 contro uno. Altrimenti..scappano. Attenzione non c'è nulla di male nello scappare. Solo gli sciocchi non fuggono mai. Devono essere tremendamente intelligenti i nostri eroici fascisti... Non so chi ha minacciato il mio amico Saverio questa volta. Ma so perché l'ha fatto. Dopo anni di militanza attiva oggi Saverio fa lo storico ed ha aperto un osservatorio sul fenomeno fascista. Ha scritto libri, tiene un blog, fa ricerca e scrive. Fa, insomma la stessa cosa che faccio io. Io più codardamente di lui scrivo di anni '60 e '70. Ecco a me l'idea che qualcuno possa perseguitarti per quello che scrivi o per il tuo passato mi fa incazzare. Lo trovo vigliacco. E al vigliaccheria perpetrata da supposti eroi mi fa incazzare ancora di più. Il fascismo in fondo è questo. È sempre stato questo, sopraffazione e vigliaccheria. Un sistema di dominio politico sì ma prima di tutto umano e sociale. Il più forte contro il più debole. Chiunque fosse debole, economicamente, socialmente, personalmente era un bersaglio. Il debole in generale, per ragioni diverse fosse esso un ragazzo troppo gracile o un contadino povero andava schiacciato o peggio eliminato. Inutili, dannosi alla razza così chiamavano gli handicappati. Stupravano le donne sospettate di omosessualità e ammazzavano di botte gli uomini. Torturavano i dissidenti, a Milano gli italiani delle brigate nere strappavano i denti ai partigiani con le pinze...anche dopo che questi avevano confessato. Lo facevano per divertimento. Negli anni '70 poi tramavano e mettevano le bombe, nelle piazze sopra i treni. Io ero piccolo nel 1980. Il 2 agosto del 1980 ero un bambino e con la famiglia dovevamo andare in vacanza. Emigrati pugliesi che tornavano a casa. Quell'anno, non ricordo per quale motivo, avevamo aspettato che mio padre finisse di lavorare per partire tutti insieme. Di solito io e mamma partivamo prima e papà ci raggiungeva quando poteva.
La ricordo ancora mia madre che piange davanti alla piccola televisione in bianco e nero della cucina perché a Bologna era esplosa una bomba. Alla stazione. Messa in una sala d'attesa in mezzo alle persone che andavano in vacanza dopo un anno di lavoro. Me la ricordo la mia mamma che non voleva prendere il treno il giorno dopo. Mi ricordo mio padre che tentava di rassicurarla dicendo che a noi non sarebbe successo nulla che non sarebbero mai scoppiate due bombe una di fila all'altra. Non ci fu modo di calmare mia madre. Partimmo in macchina. Papà caricò all'impossibile la escort blu e partimmo. Mentre guidava, papà ascoltava la radio. La bomba l'avevano messa i fascisti dicevano alla radio. Io chiesi a mio padre chi fossero i fascisti...lui mi disse che era un discorso lungo e che me lo avrebbe spiegato quando saremmo arrivati. Poi aggiunse, chiunque fa il prepotente è un fascista. Un fascista è uno cattivo-chiesi io- e lui mi disse no....è uno stronzo! Ora, forse, l'analisi di mio papà quella notte del 3 agosto 1980 non fu molto articolata ma ancora oggi mi sembra appropriata. Ecco ancora oggi quando questi mi si paventano davanti in forme svariate cercando, magari, di darsi un tono da democratici a me torna in mente cos'è il fascismo. Mi torna in mente che quell'idea è semplicemente idea di sopraffazione e di violenza. A quest'idea ed a queste pratiche non si da spazio. Non ci si dialoga. Non importa in quale forma si presenti. Può essere un imbecille armato di bomboletta che traccia una svastica o un apostata della patria che sbandiera idiozie sulle foibe..non importa. Davvero non importa. Non c'è gradualità nell'essere fascisti. Un po' come essere degli stronzi insomma...