venerdì 25 novembre 2011

Parte 2...le cameriere degli aeroporti, anche chiamate hostess di terra

...ma se la terra è una specie di palla che gira nello spazio perché le chiamiamo hostess di terra? Perché non volano? Ma se l'intera umanità in qualche modo sta volando dove sta il senso di una hostess di terra? E perché hanno le gonne più lunghe e sono mediamente un poco più bassine delle hostess di cielo? Bah razzismi aerei che non comprendo. Non comprendo neppure gli altri di razzismi...oddio qualche razzismo lo capisco. Non amo i cani. E nonostante tutto loro adorano me! Chiariamoci non ho niente contro uno specifico cane...mi risulta insopportabile la razza canina nel suo essersi lasciata ammaestrare. Mi piace di più l'opportunismo felino...più vicino ad Hobbes che a Locke. Sicuramente Locke aveva un cane e si beava, nella sua antropologia positiva, della convinzione che la povera bestia gli stesse vicino per puro affetto incondizionato. Non vedeva, Locke, la dominazione che era stata socialmente iscritta nel cane. Il gatto, Hobbes sicuramente aveva un gatto...chissà forse una gatta di nome Leviathan (per chi non lo ricordasse il Leviathan è un principio femminile...), è differente. Il gatto sta con te perché gli conviene e non lo nasconde. Il gatto non è succube. Sceglie che è molto più comodo stare con te che andare a caccia. Ma almeno non lo nasconde. Forse le hostess di terra, per consolarsi di dover indossare gonne più lunghe e di rimanere senza ali...adottano i cani...le hostess dell'aria si librano leggere con gonne corte ed ammiccanti ed a casa, nei molteplici luoghi a cui non appartengono, hanno un gatto.
In fondo appartenere ad un luogo è difficile. Necessità fedeltà anche nella sofferenza. La quotidiana lotta con il confine può risultare stremante. Il cane con la sua docile fedeltà con il suo stoico attaccamento al padrone ci aiuta a rimanere intrappolati dentro un confine e ad un padrone. Ad uno solo. Anche quando questo lo tratta male lo picchia lo affama...niente lui rimane lì. Forse a volte morde. Ma non uccide e soprattutto non se ne va. Non scompare nella notte, non rompe la gabbia non cerca di reinventarsi un territorio senza confini.
Anche il gatto ha bisogno di confini ma io non sono uno zoologo od un etologo questo non è un paper scientifico e quindi mi piace descrivere un gatto immaginario ed immaginifico capace di rompere i confini territoriali...di globalizzarsi. Il gatto è globale il cane è locale. Niente da fare. Il cane nel suo localismo subisce il ricatto quotidiano. Ma rimane lì, forse, culla sogni di riformismo. Forse pensa che rimanendo e mostrando dedizione ed affetto il padrone prima o poi gli dimostrerà un segno tangibile del suo infinito amore...gli darà una qualche ricompensa. Il cane, da questo punto di vista,è coraggioso fino al limite dello stoicismo. Il gatto è un'individualista codardo. Non ingaggia lotte titaniche. Semplicemente se ne va. Si infila nel bagaglio a mano della cameriera dell'aria e sguscia via al primo scalo. Dubai? Singapore? Non gli interessa realmente. Non sentirà, l'individualista codardo, le lacrime della cameriera dell'aria che pensava di essere la sua padrona. Il gatto non ha padroni. Non ha vincoli e non ha un branco. Questa la grande differenza. Il gatto sta bene da solo. Il cane da solo muore. Ecco perché sopporta. È nella sua natura non può vivere fuori dal branco e per questo è pronto ad accettare qualsiasi ricatto qualsiasi sofferenza pur di sopravvivere pur di avere un branco anche se non è lui il capo. Non è solo. La hostess di terra non abbandonerebbe mai il suo cane ma soprattutto lui non vivrebbe senza di lei...branco territorio famiglia Stato e società...indissolubili legami con un territorio con una comunità che ti opprime fino ad ucciderti ma senza la quale il cane non può vivere. Destino crudele.
La cameriera dell'aria non ha una vera casa. Sua patria è il mondo intero. La cameriera dell'aria non ha radici vere non ha una famiglia. Ha molti amanti e nessun vero legame. L'hostess dell'aria fugge il paradigma della spazialità terrestre. Immersa nell'elemento aereo che distrugge il confine come concetto vive individualità assolute fatte di pezzi di comunità differenti alle quali partecipa ma delle quali non è partecipe. Ecco il perché della diversa lunghezza delle gonne... Elemento attrattivo primordiale le gambe delle cameriere sono più o meno coperte a seconda del ruolo sociale e spaziale da esse ricoperto. Eh la hostess di terra le copre le gambe. Le vuoi davvero vedere? Sei sicuro? Vai assedio di terra. Guerra di trincea. Stai li e conquistatelo il diritto a vederle le gambe. Ma sappi che dopo se anche uscirai vincitore dallo scontro la terra non ti perdona. Non è il mare aperto e tanto meno il cielo. La terra ha dei confini. La terra da frutti se la coltivi e la curi con costanza. La terra ti imprigiona in un paradigma stanziale che vuole attenzione e cura. La terra va difesa. La terra vuole eserciti stanziali che guardino che nessuno si infili di soppiatto sotto l'orlo della gonna che sarà anche lunga ma che prima o poi ha una fine. Perché la terra è finta. È finitudine concreta e concettuale. È poca e va conquistata. Come il diritto a guardare le gambe della hostess...
La cameriera dell'aria ha gonne corte. Vola leggera e libera. Non vede il confine lo attraversa senza accorgersene. Spazza via quelle linee fatte di sudore e sangue con la leggerezza del tuono.
Volteggia sui mari inconsapevole di antiche linee che segnavano amicizie e rancori, non si preoccupa delle tempeste che scandivano la vita in mare né delle carestie che squassavano le terre e che spingevano gli uomini come greggi impazzite a muoversi senza un senso verso terre più fertili...laddove loro, gli uomini, trovavano solo confini guardati da eserciti, orli di gonne lunghe guardati da mariti gelosi, là la cameriera dell'aria porta una ventata di frivolezza..una gonna corta che non ha bisogno di essere difesa. Una gonna corta che si offre per brevi intervalli di tempo a chiunque le piaccia. Non per scarsa virtù. Come il gatto la cameriera dell'aria fa ciò che è nella sua natura di creatura senza confine. Rifugge le regole sociali della terra perché non le appartengono. Non è anticonformismo. Si può andare contro la norma quando si vive la comunità e nella comunità che la norma l'ha, in qualunque modo, decisa. La cameriera dell'aria appartiene ad una comunità differente con norme differenti. Anzi con una quasi assenza di norme...laddove nei cieli le norme le crea un equilibrio diverso tra spazi. Ed ancora lo spazio tempo mio caro Albert, si curva si piega si avvolge su se stesso e noi ci rimaniamo schiacciati dentro e tentiamo di dare, ad ogni costo, a questo piccolo accidente quantistico un senso. Forse la gatta-cameriera dell'aria, senza regole e senza spazi comuni è il nuovo Leviathan...io per ora le guardo le gambe...in attesa di spazi collettivi di branchi e di comunità mi appoggio allo schienale dell'aereo che mi riporta a casa...una casa immaginaria ovviamente e godo del solo spettacolo che la nostra padrona dell'aere ci offre...

giovedì 24 novembre 2011

La rivoluzione e le gambe delle cameriere (1 parte)

L'idea portante è quella che ha a che fare con la storia. Ho sempre amato le storie e, di conseguenza, ho deciso di fare lo storico...non potendo fare la storia almeno la racconto. Qualcuno ha detto che chi racconta la storia la fa. Non mi ricordo chi e dato che questo non è un articolo scientifico non andrò a cercare la citazione...Ma dicevo la storia. Tutto ciò che riguarda l'umanità è storia ossia studio del passato. Eh sì perché dato che il presente è inafferrabile (Einstein) ed i futuri sono multipli e possibili (Heisenberg) non ci rimane che il passato. Un passato che si scrive e si declina al presente. Un presente che era futuro di un passato e che, di conseguenza è presente a noi ma non a se stesso perché potrebbe essere multiplo senza renderci schizofrenici...forse...in tutto questo mentre aspetto in questo eterno presente che sembra non avere fine mi interrogavo sulla mancanza di prospettive future. Perché dovrebbe averne? Come è possibile in un mondo di futuri possibili pensare ad una prospettiva unica? Non lo è. Questo è vero in realtà anche per il passato. Se applichiamo la quantistica ed il concetto di spazio tempo (sempre il buon Albert) al passato fare gli storici non ha senso. Ho meglio non ce l'ha se vuoi fare lo storico lineare. Lo spazio tempo si può curvare ma in quanto curvatura lo spazio tempo non conosce prima e dopo. Quindi fai la storia di che? Per questo motivo la storia, per assurdo, è scienza del futuribile...quindi la storia scrivendo di passati possibili pre-invera scenari possibili di futuro ma se proviamo a giocare un poco con l'equazione d'onda e con il paradosso del gatto si Schroedinger se Paul Kennedy avesse scritto un finale differente del suo Ascesa e Declino delle grandi potenze nell'oramai lontano 1987 forse gli USA sarebbero crollati e l'URSS avrebbe vinto la guerra fredda...
Tutto questo non mi porterà molto lontano forse solo più vicino al prossimo reparto di psichiatria ma facciamo finta di tornare alla sola piega spazio temporale di cui abbiamo conoscenza e, blandamente, coscienza. L'unica cosa che l'applicazione della fisica quantistica applicata alla storia umana ci dice è che la storia non ha un verso. Sembra una cosa banale l'hanno già detto altri, poi fatico sempre a ricordare chi, ma comunque la storia umana, intesa come susseguirsi di eventi sociali, non ha un verso. Basta con i marxismi di stampo cattolico aristotelico platonici...non andiamo verso alcun futuro radioso...non andiamo cioè ci muoviamo questo è sicuro non nego le dinamiche ma che queste abbiano una direzione che sia possibile vettorializzarle questa è pura fantascienza. Quindi assodato che non vi è una direzione bisogna un attimo de-costruire qualche millennio di cultura occidentale che si è cullata nella pia illusione di andare da qualche parte...se la buttiamo in politica poi progressismo e conservatorismo sono concetti che sfiorano le favole per bambini...non che giustizia sociale e difesa del privilegio non abbiano senso ce lo hanno eccome, anzi, in un presente storico privo di direzioni ne hanno più di prima. Col cavolo che aspetto la salvezza di dio o il momento del collasso del capitalismo per spingere l'umanità verso il suo fine di costruzione della città di dio in terra o peggio ancora della sua scalata ad un cielo dal soffitto basso.
Eh no. Vogliamo il pane ed anche le rose. Qui e subito per quanto questo subito possa avere un senso. Diciamo che il messianesimo è un poco datato..anche quello marxista. Povero Marx secondo me lui mica voleva fare tutto sto casino...non so perché ma ultimamente me lo immagino seduto in un pub londinese a scrutare le gambe delle cameriere, sempre troppo coperte ai suoi tempi, ed a pensare a futuri possibili dove le cameriere portano minigonne e, quindi, le gambe le puoi vedere liberamente, dove la birra è a buon mercato dove un pasto caldo non si rifiuta a nessuno e si può amabilmente corteggiare la suddetta cameriera senza rischiare che questa si aspetti anelli di fidanzamento. Che poi magari l'anello di fidanzamento lo doneresti anche volentieri alla suddetta cameriera...ma anche a molte altre...parrucchiere, filosofe, astronaute..chi se ne frega... Comunque il buon Karl ultimamente me lo immagino sempre più umano e sempre meno preso con la rivoluzione. Sempre più impegnato a sbarcare il lunario che non a teorizzare..o ancora meglio a teorizzare pur di sbarcare il lunario. Mah sarà che lo faccio anche io che sono sicuramente più scemo di Marx quindi perché lui no? E mi piacciono le gambe delle cameriere. Chi lo sa se la cameriera che mi sta servendo un caffè orribile, come tutti i caffè in Spagna, saprà che la storia umana non ha una direzione? E si sarà accorta che le guardavo le gambe? Non credo. Sono sicuro di essere stato discreto. Che vuol dire, secondo il principio di esclusione di Pauli lei sicuramente lo aveva capito da tempo che la storia umana non ha una direzione. Ripeto non che sia statica semplicemente dobbiamo toglierci dalla testa che vada da qualche parte. Liberarci del finalismo potrebbe essere un fine...o una sorta di meta fine. Se ci riuscissimo potremmo addirittura pensare che questo futuribile passato che chiamiamo presente abbia un senso. Potremmo addirittura provare a dargli un ordine. Non perché ce ne sia davvero bisogno, il chaos in fondo lo chiamiamo teoria..più di così, ma perché in fondo ci aiuta. Ci fa avere meno paura. Sì perché poi aveva ragione Hobbes non c'è niente da fare. Il mio vicino lo detesto ed è vicino perché insieme ci difendiamo meglio da colui che è lontano. E perché ci sta lontano? Avrà forse qualcosa da nascondere? Sarà dunque pericoloso...oddio vicino stammi più vicino colui che era lontano si sta avvicinando ed io mi sento minacciato...ok vicino colui che era lontano si è allontanato dopo essersi avvicinato ed ora scopro, o mio vicino, che scrutandoti così da vicino...non mi piaci per niente...quasi quasi ti uccido. Così potrò seppellirti qui vicino.

romanticismi

ebbene sì a modo mio ma sono romantico. Io lo sostengo da sempre ma non so perché questa mia affermazione ha sempre riscosso scarso successo. Anche tra le persone che mi conoscono bene sono davvero poche, forse nessuna, quelle che userebbe questo aggettivo un po' desueto per descrivermi. Eppure io mi ci sento e testardamente, la testardaggine è invece un difetto unanimemente riconosciutomi da chiunque, continuo a pensarmi come un uomo romantico. Non mi vedrete mai sciogliermi in lacrime per un film o per una canzone, non porto i fiori alle donne, nemmeno a quelle che amo, non mi è mai passato per la testa,almeno da quando ho raggiunto l'età della ragione, di mettermi a scrivere poesie o ballate in nome di disperati ed impossibile amori perduti o ritrovati... cerco di essere un amico presente e cerco di dare alla mia presenza una certa fattività...no la pacca sulla spalla no...e nemmeno le coccole...hai un problema e vieni da me? Ok allora accetti che io ti aiuti a risolverlo o ancora meglio per entrambi te lo risolvo io e tu statti zitto che mi distrai dalla missione che mi hai affidato! Non c'è niente da fare sono rimasto un soldatino...nell'anima. Un piccolo gesuita della rivoluzione socialista come avrebbe detto Schmitt parto alla riscossa ho quasi 40 anni ed ancora parto alla riscossa per qualsiasi causa mi sembri giusta...a costo di accorgermi dopo innumerevoli sbattimenti che tanto giusta non era...Però mi piace mi fa sentire, a mio modo, romantico. Cos'è infatti il romanticismo in fondo? Oddio lo sconquasso e la tempesta...si traduceva così mi pare lo sturm und drang... cioè il sentirsi investiti profondamente da un sentimento che ti travolge e ti domina...oddio ecco io magari non tocco quelle vette di alienazione idealistica hegeliana che mi paiono disumanizzanti ma vivo dei sentimenti. Ecco rivendico la presenza di una mia parte sentimentale. Che poi questa si articoli attraverso percorsi tutti suoi, questo è un problema diverso..anzi essendo la mia parte sentimentale oserei dire che sono affari miei. Sì perché la tempesta, lo sturm, ognuno se la sceglie o, forse, non se la sceglie nessuno e te la ritrovi..ti ci ritrovi catapultato dentro. Fa parte di te ancor prima che tu ti renda conto che c'è. Fa parte della tua storia di quello che intimamente sei.
Ero seduto ad una conferenza. Tre giorni di conferenza sul fascismo ed il neofascismo...in particolare sulla Falange spagnola...a Zaragoza. Non una brutta città ma per intenderci nemmeno un posto in cui sarei venuto senza un impegno di qualche tipo...3 giorni di parole, relazioni sociali pseudo obbligate ed alcuni sprazzi di allegria vera perché con gli spagnoli in un modo od in un altro si finisce sempre ad ingurgitare immense quantità di alcolici...anche con gli sconosciuti ma questo è un altro post...Alle 8 di sera alla fine del 2 giorno sei stremato. L'oceano di parole in una lingua che comunque non è la tua in un aula dall'acustica oscena e distrutto dai fumi della sera precedente, non ti ricordi più nemmeno come ti chiami.
Eri li seduta e tremavi. Leggevi la presentazione che avevo davanti e le tue mani tremavano. Ho alzato lo sguardo da quello che stavo leggendo perché il tuo accento basco suonava particolarmente fastidioso e pensavo che quello di cui stavi parlando fosse di una banalità tale da poter urtare qusi tutto il mio essere...poi ti ho guardata. Giovanissima. Magra, direi quasi ossuta, nervosa. Eri emozionata...il mio amico Pablo, da tutti riconosciuto come uomo romantico e sensibile, mi dice che è evidente..sei alla tua prima conferenza...sei nervosa capita a tutti di avere paura alla prima presentazione..ed a me vengono in mente le prime volte che ho parlato in pubblico...una paura indicibile ma anche un poco di arroganza data dal mio incurabile egocentrismo istrionico...ti ascolto ti guardo, incrocio lo sguardo del moderatore che dovrebbe dirti che stai sforando con il tempo e lo gelo...su non metterti a fare il cretino tieni a freno la smania di potere o esercitala in un altro momento...poi mi volto alla mia destra ci sono due persone...mezza età...vestiti semplici, tesissimi, lui quasi suda, lei ti guarda fiera...mamma e papà. Sono venuti a sentirti ad accompagnarti. Forse nei tempi che ci siamo abituati a vivere saremmo portati a pensare, così in prima battuta, che la loro presenza fosse inadeguata che sei una persona adulta e non hai bisogno del supporto dei tuoi genitori...però non eri sola. Avevi paura, come tutti noi, e non eri sola. Loro erano contenti e fieri. Conosco quei visi. Classe operaia. La figlia che per la prima volta presenta il suo progetto di dottorato ad una conferenza importante. Ecco ti pensavo stanotte mentre tornavo in albergo. E mi piace pensare ai complimenti che ti avrà fatto tua madre, ai silenzi di tuo padre mentre guida verso casa quei silenzi tipici dei padri che non te lo dicono mai che sei stato bravo perché loro che hanno lavorato tutta la vita non ti possono trattare troppo bene..ma lo fanno per te...però tu non lo hai visto, e forse non lo vedrai mia, stringersi le mani forte per l'emozione mentre parlavi..tu tremavi dalla paura e lui che avrebbe fatto di tutto per aiutarti, per sollevare quel peso dalle tue spalle...e forse stremata dalla fatica della presentazione non hai visto come applaudivano quelle stesse mani alla fine...
Ti pensavo stanotte mentre tornavo in albergo. Domani presenterò il mio articolo. So già che è piaciuto, ma per circa 5 secondi prima di cominciare a parlare mentre accenderò il microfono avrò un poco di paura...

domenica 30 ottobre 2011

Strane voglie

Attanagliati da strane voglie....

..come quando ti svegli nella notte ed hai una sete bestia...eppure non hai mangiato nulla di strano la temperatura è normale ma tu ti senti come in mezzo al deserto. Così mi sembrano le chiacchiere in libertà di molti dei nostri politici sulla possibile, a questo punto direi quasi auspicata, rinascita del terrorismo di sinistra. Avevo giurato a me stesso che mai avrei scritto su questo blog di lavoro...eppure. La stupidità, la banalità ed al tempo stesso la pericolosità con la quale vengono trattati questi argomenti mi fa talmente arrabbiare che stavolta faccio un'eccezione a me stesso.
Andiamo con ordine. Biagi e D'Antona. Uccisi barbaramente entrambi. Nuove Brigate Rosse. Pare pazzesco ma purtroppo c'è stato qualcuno che nel 21 secolo ha realmente pensato ci fosse spazio in Italia per la lotta armata. Erano pochi. Per fortuna sì. In realtà il loro essere stati così pochi e così isolati, in una configurazione che ricordava più quella di una setta che non quella di un'organizzazione politica ha reso la loro cattura più difficile e non più semplice. E questo con buona pace delle montagne di inesattezze scritte sull'operato degli investigatori. Erano pochi e fortunatamente non si sono riprodotti per molte ragioni. Soprattutto per una. Le Br e chiunque abbia letto un libro qualsiasi anche quelli più scarsi lo sa, erano un fenomeno di fabbrica. Di grande fabbrica legate al tramonto del fordismo. Ma qui il tramonto è finito da un pezzo. Siamo in piena notte. Economicamente, politicamente e culturalmente.
Le Br? Ma state scherzando? Ogni volta che qualcuno prova a chiedermelo, sapendo delle mie ricerche sul soggetto, rispondo così.
Non per timidezza. Ma perché quel fenomeno non è possibile neppure pensarlo. A questo punto, in modo assolutamente logico i nomi, le facce, il terribile massacro perpetrato ai danni di due innocenti torna. Torna con tutta la sua forza. E Biagi e D'Antona? Ok cerco di dirlo in modo chiaro e rispettoso della memoria di queste due persone: vittime di un residuato che era talmente residuale che nessuno credeva più potesse esistere. Cerchiamo di essere chiari gli omicidi dei due poveri giuslavoristi stanno alle Br degli anni '70 e dei primi '80 come un omicidio commesso da un fanatico, o come in questo caso da un gruppo di fanatici, in nome della centralità della terra nell'Universo. Oggi ci sono molti più rischi di fanatismo e di terrorismo religioso di quanti non ve ne siano di terrorismo politico di estrema sinistra. Quindi cerchiamo di mettercelo in testa...le Br o qualunque altra formazione organizzata in maniera verticista e piramidale che persegua la rivoluzione socialista con le armi, allo stato attuale, in Italia non esiste e non può esistere. Il fatto che questo paese non sia riuscito per questioni politiche culturali e generazionali a chiudere i conti con gli anni di piombo è un altro problema...non abbiamo chiuso quelli con il fascismo..figuriamoci.
E per quale motivo ad ogni crisi sociale o all'aggravarsi scalare di questo lunga notte, che ancora qualcuno spaccia per un crepuscolo un poco più scuro del solito, un ministro, un politico, uno qualunque appartenente a qualsiasi schieramento parlamentare tira in ballo le Br?
Fin qui, infatti la banalità, la risposta semplice, il fantasma che spaventa i bambini...se non mangi tutto il minestrone chiamo le Br! Notissimo l'estremismo salutista degli pseudo rivoluzionari nostrani...Insomma le Br vanno sempre bene per tutte le stagioni. E lo spettro della stella a cinque punte funziona talmente bene che ogni volta che c'è da far passare una manovra che devasta la vita, la carne e il sangue, dei poveri bisogna soffiare, come con un mantice, un po' di aria nuova sotto quel vecchio lenzuolo....Attenzione non scioperate, si comincia così poi arrivano i terroristi. Stessa equazione demenziale del si parte dalla canna si arriva all'eroina. Dietro la banalità e la stupidità di chi non riesce nemmeno a ricordarsi tutta l'imbecillità di Veltroni che cancellando pervicacemente la sinistra dal parlamento ha privato le piazze di una sponda istituzionale, adesso si vuole semplicemente privare le piazze del diritto ad esserci, c'è quindi anche dell'altro. Si chiama pericolosità da pensiero unico. Assenza di critica che inesorabilmente porta verso non la rivoluzione ma la decadenza..la putrescenza. Le rivoluzioni le fanno le società giovani e dinamiche in grado di esprimere un livello teorico oltre che pratico che metta in discussione, con un progetto alternativo, lo stato di cose presente. Ma davvero pensiamo ancora che illuminismo e rivoluzione francese non c'entrassero un cazzo l'una con l'altra? Qui non vi è alcun lume...non vi è in verità neppure alcun oscurantismo. Non vi è nulla da oscurare. Le Br? Volevano, usando la violenza come strumento principe, cambiare l'Italia come primo tassello per far saltare l'ordine capitalistico mondiale! Si frantumavano le parti basse in letture ostinate di libri di cui i nostri giovani non conoscono neppure l'esistenza. Attenzione nessuno ne faccia degli eroi per carità! Attendere un uomo nell'androne di casa sua e sparargli è uno degli atti più vigliacchi e meno rivoluzionari che possano venirmi in mente. Ma cerchiamo di fare le debite proporzioni. Se proviamo a comparare le due società, quella degli anni '70 e quella odierna, le differenze sono talmente gigantesche che sembrano passati 100 anni mica 40! Questo lo sa anche la vostra mamma. Non bisogna essere Ministri o intellettuali a in qualche ateneo per capire che tra la rabbia sociale esplosiva che ha colpito in Inghilterra e che, in sedicesimi, si è riversata per le strade di Roma, ed un'organizzazione strutturata con un progetto politico rivoluzionario c'è una differenza imponderabile. Talmente grande che il solo riproporre questa equazione mi fa riflettere sulla stupidità dei nostri eroi che sfidano a pieno petto la terribile minaccia delle Br immaginarie. Poi però penso che vi è spesso un lato un poco più subdolo nella natura umana che spesso prende il sopravvento, Hobbes ha lasciato in me troppi segni, in un mondo anomico senza nemico quanto è bello avere lo spauracchio da agitare...e se lo si agita gli si da realtà e sostanza, talmente tanta sostanza che lo si potrebbe anche credere reale e cominciare ad...usarlo... Mi piace pensare che nessuno potrebbe mai essere tanto folle da pensare una cosa del genere o peggio ancora da attuarla...poi mi ricordo che tra poche settimane sarà di nuovo il 12 dicembre...

venerdì 30 settembre 2011

prospettive e ruoli

Ecco lo sapevo che sarebbe arrivato questo momento. Fino ad ora me l'ero cavata piuttosto bene. Ma ora la cosa si fa un poco più complessa. C'è un momento nella vita in cui cominci a sentire che la tua età, quella anagrafica ha un suo valore intrinseco...non fa niente cosa tu faccia per negarla. Lei è lì. Puoi cercare di dimenticarla ma prima o poi, prendendo strade diverse, ti raggiunge. A volte ti sbatte in faccia le tue debolezze così ferocemente che ti risvegli in un letto d'ospedale con un medico che ti guarda sconsolato e ti spiega che no in quel modo non puoi continuare...altre volte, invece, ti accarezza una ruga o ti fa scorgere un po' di bianco nella barba e te lo fa percepire non solo come vezzo che speri ti doni un poco di fascino, ma come inarrestabile avanzare del tempo. Altre volte ancora, come stasera, ti lascia a bocca aperta..così senza rimedio, in un attimo ti atterra dolcemente con la notizia che la tua migliore amica è incinta! Devo dire che fino ad oggi me l'ero cavata piuttosto bene...i miei amici che domine iddio me li preservi così come sono hanno attraversato quasi tutte le fasi immaginabili del marxismo e, quindi, sono sempre stati piuttosto aperti e libertari...ecco perché ero riuscito ad avvicinarmi ai 40 senza mai scontrarmi realmente con questo problema. O meglio mi ci sono scontrato anni fa...ma quella era una idea mia...quando ho scoperto che era solo mia ci ho messo una pietra sopra e via dritto...qui la situazione è differente.
Quando una tua idea si rivela una inimmaginabile idiozia da tutti i punti di vista ti guardi allo specchio ti dai dell'imbecille ed archivi la cosa...puoi raccontarti che magari un giorno ritirerai fuori dal cassetto il progetto...lo sai che non è così, come il romanzo di fantascienza che vorrei scrivere da circa dieci anni...ad un tratto però devi reagire. Sì perché di fronte alla felicità incontrollabile della mia amica mi sono prima lasciato trascinare un poco dall'emotività, poi mentre guidavo per tornare a casa, in una casa che è relativamente casa mia ma insomma vabbeh...riflettevo sulla mia reale voglia/capacità di fare il padre. Ok potrei dire che ci ho pensato a lungo prima di addivenire a decisione sofferta...no niente...brivido freddo lungo la schiena! Incapacità assoluta di prefigurare scenario dominato da pannolini, strepiti notturni, una casa stabile nella quale non si fuma perché al piccolo fa male...fanciulla che sclera con depressione pre-durante-post parto! Fuggirei senza lasciare tracce lo so! Mi sono disabituato ai rompimenti di palle...sono diventato intollerante a qualunque tipo di aggiustamento. Fossi dell'altro sesso mi si potrebbe tranquillamente definire una vecchia zitella! Speravo che il tempo ed un poco di cultura raffazzonata qua e la mi avrebbero ammorbidito. Macché sono sempre peggio. Sono belli i cuccioli dell'uomo. Inizialmente poi inevitabilmente divengono un massivo tonnellaggio a beneficio delle parti basse...piangono e non sai perché e speri che comincino a parlare presto. Poi cominciano a parlare e non la finiscono più...
Bisognerebbe inventare delle strutture specializzate dove mollarli quando non resisti più. Asili si chiamano ah sì..peccato che costino un sacco di soldi e quindi nelle migliore delle ipotesi si finisce a cercare aiuto dai nonni che, svuotati dalla responsabilità genitoriale, riversano sui nipoti le stesse stronzate che mandano la maggior parte di voi (io non ci credo) dallo psicanalista...al cubo!
Quindi in capo a pochi anni ti ritrovi di fronte ad uno scenario quanto mai bizzarro...hai un piccolo indemoniato che ti somiglia (se tutto è andato bene...), corre per casa tua distruggendo tutto quello che gli capita a tiro e che ha le stesse nevrosi di tua madre e di quella dell'altro partner! Però non riesco a non essere felice per la mia amica. Davvero lo sono. Scaccio un poco del realismo che mi porto sempre dietro e penso che, in fondo, questo bambino (lei è convinta che sarà un maschietto) la riempie di gioia ancora prima di esistere e, in quanto portatore di una tale gioia, non può essere che qualcosa di bello. Dunque appurato che debbo essere felice per questa meravigliosa piccola sciagura, mi interrogo sul mio ruolo. Fino ad ora, a causa di nomadismo incallito, non sono mai stato particolarmente vicino ai figli (ripeto per fortuna pochi) dei miei amici. Sono sempre stato svagato. Questa volta, invece, a causa di forze maggiori sono inchiodato a Milano per qualche mese (questa città comunque continua a non piacermi) quindi, mi dico, voglio giocare un ruolo più attivo. In fondo alcune cose le so fare. Racconto storie..oddio forse come fiaba della buona notte la descrizione dettagliata dell'assedio di Stalingrado non è gran ché ma in fondo fino a che non può lamentarsi...cos'altro so fare...cucino ecco quella è una cosa che mi riesce discretamente..uhmm il futuro padre è cuoco..no direi di no...vabbeh gli racconterò delle storie e gli regalerò qualche libro insomma potrei fare..lo zio!

lunedì 25 luglio 2011

Sofia. Splendide asfissie




Sofia è una bella città. Austera. Mi sarei aspettato una architettura un poco più orientaleggiante ma, a parte per le cupole delle chiese, non è rimasto molto. Il centro è un bel miscuglio di cupole, appunto, ma anche di razionalismo mittle europeo e di qualche, troppi, interventi sovietici. Più si va verso la periferia più i casermoni in stile socialismo reale hanno la meglio. Molto verde. Parchi giardini ovunque. Era anche meglio prima, poi, dopo la caduta del muro,la città è esplosa in termini numerici. Abbandonate le campagne la gente si è riversata nella capitale in cerca di un lavoro migliore che, molto spesso, non ha trovato. Nuovi abitanti nuove costruzioni. Senza un piano preciso a volte e, quindi, soprattutto nelle periferie i risultati sono piuttosto desolanti...soprattutto perché la mania di costruire case nuove non è andata di pari passo con la ristrutturazione delle vecchie che, di conseguenza, cadono a pezzi. Molte cose in Bulgaria cadono a pezzi. Letteralmente. Fascino decadente? No non hanno i soldi. Il bilancio bulgaro è in ordine, essendosi privatizzati anche l'anima non hanno spesa pubblica, quindi bilancio ok. L'Europa ringrazia. La stessa Europa che li ha guidati, sotto la supervisione di FMI e Banca Mondiale, verso il capitalismo. Bene. Il risultato è quello che alcuni qui chiamano il silenzioso sterminio del popolo bulgaro. La Bulgaria ha perso più di un milione di abitanti in 20 anni. Non fanno figli perché sono poveri ed i vecchi muoiono. A fronte dell'aumento di abitanti di Sofia ci sono decine di villaggi fantasma, e centinaia pronti a diventarlo nel giro di pochi anni. Ettari ed ettari di terra abbandonata. Fabbriche chiuse ad ogni angolo. Non sono state smantellate ma semplicemente abbandonate lì. In alcune ci sono ancora i macchinari arrugginiti. La gente neppure li ruba più. Un tempo la Bulgaria era un forte esportatore di prodotti agricoli. Ora li importa da paesi più ricchi. È il capitalismo, gli hanno detto. È una rapina, cominciano a pensare in molti. Dunque c'è stato già qualcuno che ha detto che le due cose sono molto simili...ma la storia è cinica. A volte si ripete ma mai con lo stesso copione. In compenso a Sofia troverete molti locali notturni di ogni genere ma soprattutto tantissimi Casinò. Non puoi girare un angolo che non trovi un bugigattolo che non sia stato trasformato in casinò. Sale da gioco di ogni tipo dove la gente va a tentare la fortuna. Del resto se altro non hai...del resto è legale. Qui, come in altri paesi dell'ex blocco socialista, quasi tutto è legale. Usciti da anni di follia hanno privatizzato e legalizzato quasi tutto, armi, prostituzione, gioco d'azzardo..ah le armi sì. Qui molti le portano. È normale. Durante la transizione, come in altri luoghi sapevano da dove volevano andarsene ma non dove sarebbero finiti, il tasso di criminalità è schizzato alle stelle ed allora la legge ti permette di comprare e portarti in giro quasi qualsiasi tipo di arma da fuoco. Ed a loro piace. Oddio non a tutti ma a molti. Ed allora non è inusuale che una riunione di lavoro finisca al poligono di tiro dove tra una bira ed una sigaretta, perché qui paese di grande cultura fumi dove ti pare, spari. Ed ovviamente mi ci hanno trascinato...per fortuna qualche piccolo ricordo su come si fa mi era rimasto. In alternativa ci sono i locali di lap dance anche quelli molto popolari che fino ad ora sono riuscito ad evitare...il mio machismo si esplica in forme differenti, la prostituzione quella davvero non la sopporto...ovviamente anche quella è legale. Così come è legale, oggi, arrivare fino al confine serbo. Un tempo non lo era. Per muoverti avevi bisogno di permessi speciali soprattutto per avvicinarti ai confini. Controlli, controlli ed ancora controlli. Oggi no oggi vai liberamente dove vuoi. Già peccato che non sia rimasto molto. Arriviamo quindi molto vicino al confine con la Serbia, altra area di grande fascino storico...difficile contare le battaglie combattute su queste montagne per il controllo di queste valli. Luoghi ricchissimi. Buona terra, tanta acqua. Un vero paradiso. Peccato che oggi non ci voglia stare più nessuno. La terra non vale nulla. Ci fermiamo a bere qualcosa in una specie di market-baretto nel villaggio natale del nonno di un amico. Subito si attacca a parlare con gli avventori. In realtà un avventore. Parla un poco di inglese. Gli dico che il paesino è molto bello anche se cadente e lui mi offre di comprare la casa di fianco alla sua: 2 case in realtà più qualche migliaio di metri di terra per 3500 euro! Sai qui non c'è nessuno io ho 42 anni e sono il più giovane degli 80 abitanti....un tempo prima della democrazia erano 800! Ma ora la gente si sposta verso la città..verso Sofia sperando in qualcosa di meglio. Oddio io mi guardo intorno ed ai miei occhi trovare qualcosa di meglio pare quasi impossibile. Ma la morte per asfissia europea dell'agricoltura bulgara ha avuto questo meraviglioso risultato. La fuga verso il nulla. Verso un nulla piuttosto disperato visto che le statistiche mettono la Bulgaria tra i primi tre posti in Europa per numero di suicidi! Alcune delle persone che ho incontrato qui, soprattutto quelli con un livello di educazione elevato, e qui come in tutti i paesi ex-comunisti sono molte, mi parlano di questa asfissia di questa sensazione di essere in trappola in una bolla statica. Sensazione parzialmente a me conosciuta, ma davvero la comparazione è improponibile. Non penso di essere nato e cresciuto in una società libera ed aperta. Anzi. L'idea del nemico ci fa accettare molte limitazioni alla nostra libertà teoricamente pensata ma poi, appunto, difficilmente agita. Ma qui è diverso. Qui si è passati dal controllo del socialismo reale che ingabbiava il corpo e che tentava le coscienze, alla gabbia della libertà fittizia che promette e non mantiene mai. Che ti fa sospirare, ad ogni passo un futuro differente, te lo fa anelare anche quando sai che non sarai mai in grado di raggiungerlo. Non posso giudicare cosa sia peggio. Io il socialismo reale non l'ho vissuto. Ma la rabbia dei miei nuovi amici bulgari mi fa pensare che questi due sistemi di dominio non siano, in fondo in fondo, poi così diversi...forse i due nemici si sono studiati per così tanto tempo che hanno finito per essere molto più simili di quanto non immaginassero.

lunedì 18 luglio 2011

L'insalata, grazie no!





No non è un post contro il vegetarianismo...sebbene ce ne sarebbe gran bisogno. Partiamo con alcune piccole coordinate...sono nel sud della Bulgaria, al confine con la Macedonia e la Grecia.
Sono a cena con amici del mio amico che mi ospita qui. Arriva l'insalata. Qui la usano sia all'inizio che alla fine del pasto un misto di pomodori, feta, cetrioli cipolle..buona. Uno di loro dice: no io l'insalata non la mangio, sai devo guidare...! A quel punto non capisco. Va bene, sono nel profondo dei Balcani e, quindi, cerco di non stupirmi di quelle piccole differenze che rendono il viaggiare così bello...ma questa proprio non la comprendo e dunque chiedo: la risposta è semplice loro l'insalata la usano per accompagnare la rakia (grappa fondamentalmente) ed allora il quadro si chiarisce...qui bevono come dei matti. In realtà non è solo il bere ma come dice il mio amico, sai noi qui siamo degli estremisti...in tutto! Mangiamo tanto per accompagnare il bere...il nostro ciclo digestivo è senza sosta. Ecco diciamo che si vede. Sono molte le persone che incontri per strada che hanno dei chiari problemi di”abbondanza”. La Bulgaria fa pochi figli e quei pochi li ammazza di cibo. Buono per carità ma non proprio leggerissimo...passiamo dalla zuppa di trippa di maiale ai coccoli con cioccolato! Il tutto sempre accompagnato da molto alcool....birra,che qui in onore alle radici turche si chiama bira e non pivo, al vino (ne hanno di molto buoni) alla famosa e famigerata rakia, passando per diverse tonalità di slivovitze e ouzo..insomma i Balcani al quadrato! Serbia, Grecia, Turchia...qui tutto si è incontrato almeno una volta..spesso si è scontrato...terra di guerre da sempre..contro tutti! A questo aggiungiamo la lingua...ok allora il cirillico lo hanno inventato loro, che dio li stramaledica,e qualunque altra cosa possano dirne russi e serbi è falsa. Il cirillico nasce qui...magari ci fosse pure morto! Non si capisce una mazza...io ho anche cercato di studiarlo un poco ma con risultati davvero imbarazzanti...parlicchio un poco di lingue slave e quindi credevo di potermela cavare ed invece no. Perché l'influenza dei turchi che qui ci sono stati per qualche secoluccio si fa sentire eccome. Per quasi ogni parola slava ne esiste un corrispondente turco...simile, nel significato, ma ovviamente non identico. Le traduzioni non possono essere mai accurate e le sfumature si sprecano. Loro ovviamente comprendono queste sfumature essendoci nati dentro..per noi è una tragedia. Al di la del fatto che io ancora sono fermo a capire i cartelli stradali quindi, almeno per ora, delle sfumature me ne fotto! Ed è pensando a questa contraddizione che rifletto mentre guido verso il confine con la Macedonia. No non ci volevo andare...ho letto male ed ho sconfinato...ma dicevo terra di grande bellezza e di grandi contraddizioni. Automobili nuove e carretti trainati da cavalli e asini in mezzo alla strada. Ah e non c'è modo di farli spostare. Sono trainati da muli mica per niente. Di solito sono guidati da vecchi o da ragazzi molto giovani, quasi tutti gitani che qui sono circa il 10% della popolazione. Vivono in aree specifiche delle città e dei villaggi, in pratica dei ghetti, quando non in mezzo al nulla che qui straborda...sì perché lasciata Sofia la Bulgaria è un susseguirsi di agglomerati minuscoli e di tante montagne..e campi dove oltre ai carretti incontri tranquillamente trattori sovietici e anziani con i falcetti. Una modernità antica, insomma, frutto di una transizione schizofrenica che ha svenduto il paese ai privati, spesso stranieri spesso affiliati alle diverse ramificazioni della mafia russa o balcanica, ed ha lasciato al potere molto del sottobosco che proveniva dalla dittatura sovietica. Ed allora le statue di Dimitrov sono state abbattute ma le élite del paese sono rimaste le stesse..si sono solo trasformate in falchi del capitalismo più sfrenato. Piccolo esempio...ci siamo spostati da Sofia verso il sud per incontrare alcuni vecchi amici del mio amico e per finire in una specie di festa zigana..una sagra di paese. Uno di questi amici è uno dei cuochi più famosi della Bulgaria viene qui a fare la stagione e guadagna ben...500 lev al mese! Ah ma lui è fortunato...fa un solo lavoro qui tutti...dzwa robota! 2 lavori se no non campi...sai con 300 lev al mese da due lavori quando l'affitto è di circa 120 lev...i conti sono facili. Senza contare che la transizione gli ha azzerato il sistema sanitario per cui le cure te le devi pagare! Un lev vale circa 50 centesimi per intenderci. Chiaramente non solo la sanità tutto è stato privatizzato, le fabbriche sono state chiuse, la Bulgaria è, di fatto, senza un'economia nazionale, non si produce più molto anzi quasi nulla. Uno dei business più floridi è comprare macchine usate dall'Italia aggiustarle e rivenderle in mezzo est Europa e medio oriente...ma i mercati più importanti erano Iraq e Afghanistan...non gli ha detto culo ecco!
Per inciso i nuovi mercati sono Siria e Iran, diciamo anche che un po' se la cercano...
Ma quindi come funziona il paese domando...vendono energia! Centrali nucleari al confine nord e tanta energia idroelettrica. Montagne, fiumi, energia! Di fiumi e di acqua qui ce n'è tanta..tante acque minerali, tante acque termali che quasi sono una disperazione...scavi nel cortile di casa e trovi acqua termale! Ogni paesino ha la sua fonte in ogni paesino vicino alla fonte c'è un monastero ogni acqua fa qualche caspita di miracolo. Saliamo a visitare il monastero più antico qui..ed uno dei più antichi del mondo...Rila. Sembra un forte poi mi rendo conto che è un forte. Qui arrivavano i turchi a ondate e, quindi, dovevi difenderti. A Rila è stata salvata la lingua, la cultura di metà dei Balcani mentre l'altra metà veniva annichilita dall'impero austriaco. Grande misticismo misto ad un poco di spirito d'impresa. I monaci vendono focaccine dolci, pane, acqua minerale dalla fonte un po' miracolosa ed acqua santa..insomma la Chiesa ortodossa non sta male...anzi. In compenso mi rendo conto di una cosa...in cima ai monti trovi i monasteri ortodossi ed a valle i minareti. Sì perchè i turchi ponevano l'assedio e nel frattempo, assediando assediando, a valle convertivano. Oddio un po' con la parola un bel po' con la spada, ma convertivano ed i musulmani in Bulgaria ci sono ancora. Mi prefiguro scenari bosniaci...no per ora no. Bevono. Sono musulmani atipici. Le donne lavorano e gli uomini di norma stanno al bar ad ubriacarsi. Io nel frattempo continuo questo piccolo viaggio bulgaro e torno a Sofia dove devo incontrare la commissione nazionale per la de-secretazione degli archivi della polizia dei tempi del regime comunista...guidiamo verso la città pian piano il paesaggio cambia...non moltissimo in realtà ma di questo ne parliamo alla prossima...stasera apro una bottiglia di Rakia....

mercoledì 1 giugno 2011

Adelante Poggibonsi!

Eh sì...abbiamo vinto. Io ci metto un po' a gioire...che poi in questi giorni non ho avuto davvero il tempo...avrei voluto concedermelo ma niente. A volte il mondo non te lo concede. Ed allora ho dovuto lavorare per tre giorni di fila..dormendo solo qualche ora...mentre tutti festeggiavano.
In realtà sono riuscito ad andare a bermi una birra con qualche amico...ma sempre con quel sottile giramento di palle che ti viene quando devi guardare l'orologio sapendo che ogni momento di gioia condivisa lo pagherai salato la mattina dopo...ma tant'è...a volte ci sono vittorie che sono talmente attese che riesci a godertele anche da solo. Camminavo per Firenze stasera...cena con amici e poi attraversavo San Ambrogio per andare a riprendere la macchina, quando sono stato investito da una leggerezza piena ed ho cominciato ad aggirarmi per le stradine di questo splendido museo.
Sorridevo. Ecco chi non mi conosce non capirà subito. Io rido molto è vero. Ma sorrido poco. Sono abbastanza stereotipico in questi miei avanzi di machismo da cultura popolare...da romanzo d'appendice. Oddio vado fiero del mio genere. Adoro essere maschio. Tante soddisfazioni tra cui quella di godere della rendita di vivere in una società costruita dai maschi per i maschi. Ci sono anche altri aspetti..ma questo è un piccolo post sulla mia felicità ebete nel pensarli..oggi..soli abbandonati nella disfatta. Mi vengono in mente qualche centinaia di critiche possibili. Niente da fare..sono di sinistra. Ci viene naturale impedirci la felicità. Ma oggi no. Me la concedo cammino e rido...arrivo a casa. Marco ha fame...non ha cenato. Io sì. Ma in realtà due spaghetti con un amico a tarda sera mi vanno. Non per riempire la pancia ma per riempire i polmoni di chiacchiere e di progetti. In fondo abbiamo vinto. E già si parla di referendum. Vincere aiuta a vincere ci diciamo. E domattina ci alziamo tardi e si va! Dove? Come dove...ma nei paesini a volantinare per il referendum. Così per il gusto di incontrare la gente di parlare con il genere umano e per la convinzione, assolutamente non suffragata da alcuno studio serio, che il referendum si vince (o si rischia di perderlo) in provincia...ed allora via, domani Poggibonsi! Sì lo so non è una piazza particolarmente difficile...ma fino al 10 giugno devo stare a Firenze...ed allora meglio Poggibonsi che niente. Oddio il volantinaggio al mercato! L'ultimo l'ho fatto circa dieci anni fa...pazzesco. Mi è sempre piaciuto. Poi mi sono ritrovato invischiato in una lunga serie di riunioni..ma a me piace fare il volantinaggio al mercato. Mi piace parlare con la gente mi piace capire. Faccio lo storico perché ho smesso di fare il volantinaggio al mercato. Sì perché sempre di passione per la vicenda umana si tratta. Non puoi scindere le due cose. Ed allora godiamoci questa vittoria facendo la cosa più naturale del mondo: parliamo alla gente, scendiamo tranquilli nelle strade. Fermiamo uno sconosciuto e diciamogli di andare a votare al referendum. Senza un motivo. Solo perché si può. Perché ne hai la possibilità ed è quello il bello della libertà. Decidere che le cose si fanno perché si possono fare. Perché non ti è impedito e quindi è quasi d'obbligo fare. Non grandi cose per carità..anche solo camminare sorridendo...arrivare al mercato di Poggibonsi, allora, diviene coscientemente rivoluzionario. Se ognuno di noi facesse anche solo quello che può, quello di cui ha diritto...basterebbe ricominciare a sognare,anzi no. A progettare. Mi sento ottimista. Abbiamo vinto ed io programmo...il prossimo viaggio avrei voluto farlo nei Balcani fino a Samarcanda...intanto vado a Poggibonsi a parlare con le persone...l'acqua è di tutti..il nucleare non serve in un paese sismico e con il nostro clima...sì Berlusconi andrebbe spedito prima davanti ad un giudice e poi magari ad asfaltare la Salerno Reggio Calabria...sono comunista e non me ne vergogno anzi ne sono fiero...no signora non mangiamo i bambini...mah no non ammazziamo nemmeno i preti.,...oddio quello che si faceva dare la cocaina da un finanziere per poi stuprare i ragazzini magari...
Facciamo le cose che possiamo fare fino a che siamo in tempo. Eh già perché poi il tempo passa e le cose che potevi fare ti divengono più difficili. Ne parlavo stasera con un'amica che mi parlava della sua voglia di maternità ma della sua paura della precarietà. Fallo questo figlio. Che ti importa...abbiamo vinto! Non sono matto, oddio forse un po', ma spero che lei ed il suo compagno non facciano questo sbaglio. C'è stato un tempo in cui ne avrei voluti anche io. Poi quel tempo è passato ed ho scoperto di non avere più la forza, l'energia emotiva per fidarmi di un altro essere umano al punto di farci un figlio..poi adesso sto cominciando il prossimo libro, quindi...però per tutti voi la fuori..progettate...mentre guidate verso Poggibonsi...ed al ritorno fermate la macchina in una strada di campagna...fate l'amore e se capita fate pure un bambino...abbiamo vinto!

martedì 24 maggio 2011

Movimenti e strutture

Noi no. Il movimentismo non ce lo possiamo permettere. Ci affascina per carità...li guardiamo affascinati questi nuovi e vecchi frikkettoni che celebrano vecchi riti con liturgie che potrebbero anche sembrare nuove. Dio quanto ci affascinano. Ma è spazio di un momento...ok a volte un momento allargato...ma nulla di più. A noi qui servono le istituzioni. Quelle vere. Quelle forti. E ci servono per un motivo semplice: noi siamo i deboli. Io per primo. Le istituzioni forti proteggono i deboli. Non serve aver studiato Hobbes per capirlo. Certo aiuterebbe ma loro,i movimentisti forti dal pensiero debole, Hobbes non lo leggono. Lo snobbano come un “destro”. Tutti quelli che mi davano dello stalinista 10 anni fa oggi votano partitini scialbi e fanno i neo-frikkettoni pieni di soldi...ma Hobbes no non lo hanno letto mai. E comunque non avrebbero potuto capirlo fino in fondo. Perché loro sono i forti e non hanno bisogno di essere protetti. Possono permettersi di vagare leggeri tanto sanno sempre dove atterrare morbidi. La loro provenienza di classe li protegge. E disprezzano noi deboli. Non lo fanno per cattiveria. Ci guardano davvero come se venissimo dalla luna. Non capiscono il nostro bisogno di costruire su basi solide. Loro parlano di voli pindarici, di meravigliose utopiche idealizzazioni universaliste...e noi qui a sputare veleno in Plaza del Sol mentre il PP vince le elezioni e si appresta a privatizzare l'acqua...Chiaro il movimento è molto interessante molto bello e colorato ma non posso non ricordarmi che loro sono i forti...io sono debole. Sono debole perché nonostante tutto quello che potrò leggere rimarrò ignorante. Un'ignoranza che sta sotto la pelle una non conoscenza che noi deboli, a volte, proviamo a combattere leggendo mentre i forti la acquisiscono per osmosi nelle loro case straripanti di classici. Sono debole quando non capisco, sono debole quando lo spettro dell'emigrazione di mio padre mi raggiunge e mi fa sentire la mia come una fuga...sono debole quando penso che il movimento, le forme fluide che passano e mutano velocemente, ad alcuni fanno pensare alla libertà ed a me ricordano quel vuoto pneumatico di chi diceva che il movimento era tutto ed il fine nulla...non voglio arrivare al paradosso e non mi sentirete dire l'opposto. Ma il fine conta. Soprattutto per i deboli. I forti non ne hanno bisogno, non devono raggiungere nulla in un mondo che non da loro la caccia..in un mondo che si cura di loro...i forti possono permettersi il movimento..i deboli hanno bisogno di una struttura organizzata e forte. Perché da soli sono deboli, perché se non si proteggono l'un l'altro vengono spazzati via. E i forti non comprendono quale sforzo si faccia noi deboli per non sentirci inadeguati a loro..ci travestiamo ci mascheriamo e cerchiamo di guadagnarci la loro stima la loro comprensione. Tutto per paura di dire che siamo deboli. Lo siamo socialmente ed intimamente lo siamo non perché non abbiamo garanzie ma perché non possiamo scordare da dove veniamo. Io almeno non ci riesco. Ed allora mi siete simpatici ragazzi di Sol...mi sono divertito ma è stato un attimo....io torno dalla mia parte della barricata sapendo che voi sarete dall'altra...nessun rancore. Voi con il vostro fluente e colorato vuoto pneumatico noi forse con un poco di malinconia per non esservi pari a cercare di costruire ancora...struttura..organizzazione.
Non perché ci manchi il romanticismo ma perché senza non potremmo mai sopravvivere. Forse riusciremo a non scontrarci...non subito forse riusciremo addirittura a parlarci ma rimarremo sempre intimamente differenti...non me ne dispiaccio sia chiaro. Se doveste aver bisogno del nostro aiuto per quanto umile noi ve lo daremo. Perché? Ma perché è nella nostra natura di deboli...se non ci aiutiamo l'un l'altro noi soccombiamo, se non costruiamo,mattone dopo mattone, solide strutture siamo senza riparo...nessuna copertura sociale intellettuale o economica...quindi sì vi aiuteremo sapendo di non poterci aspettare nulla in cambio...voi con la vostra forza individualista e così borghesemente iconoclasta e noi con i nostri sforzi quotidiani che forse non avranno i vostri meravigliosi e abbaglianti colori ma che, in compenso, sfidano il tempo come opera collettiva...
Il resto lo deciderà, come sempre, la storia. Ma sappiate che le nostre storie non sono comuni e che forse un giorno, se saremo stati bravi, quelle strutture sapremo usarle...ma non per farvi diventare deboli...ma per essere pari. Questa la differenza. Le strutture rendono tutti più forti i movimenyi fanno emergere chi forte già lo era. Per questo costruiamo...noi costruiamo...voi continuate a sognare...stiamo lavorando anche per voi pur sapendovi avversari...forse un giorno saremo nemici..dio non lo voglia...perché in quell'infausto caso ricordate miei sensibili idealisti che le strutture non hanno un'anima....

giovedì 19 maggio 2011

la llaman democrazia y no lo es!


Allora andiamo con ordine...siamo di fronte, forse, alla nascita di un movimento sociale...fenomeno che in sé ordinato non è. E va bene così. Ma io provo ad andare on ordine.
Io sono venuto a Madrid per cercare documenti nuovi per finire (in realtà per cominciare...) un articolo che voglio scrivere da almeno un anno e mezzo. Ho finito la tesi quindi adesso avevo tempo e mi sono imbarcato in questa cosa...Ho imbarcato insieme a me un caro amico madrileno e siamo partiti....Cosenza, Roma e Madrid a cercare documenti che ci parlino di contatti tra neofascisti italiani e regime franchista...L'altro giorno uscendo dagli archivi del ministero degli esteri mentre mi godevo Madrid...per inciso una delle mie città preferite, mi trovo a Puerta del Sol circondato da tende e giovani che si accampavano. Li guardo...frikkettoni. Io li odio i frikkettoni. Mi fanno pensare con tristezza a dei deficienti in ritardo di 20 anni sulla storia. Molto mi allontana dal frikketonismo....il mio amore per la doccia, io amo i gatti ed i cani con la loro insopportabile fedeltà mi stanno antipatici...non sopporto il vino scadente...insomma tante distanze. Ma la più grande distanza è ideologica. Io i movimentisti non li sopporto. Non organizziamoci perché ogni forma di organizzazione mi limita...maledetti individualisti...noi non ci organizziamo nel nome della libertà individuale, spacciata per anarchismo infantile, e l'avversario di classe ci rade al suolo! Dopo alcuni secondi di naturale diffidenza mi avvicino. Sono curioso. Credo sia il mio peggior difetto ed allo stesso tempo la mia miglior qualità. Comincio a fare due chiacchiere e cerco di capire...oddio non mi ci vuole molto a capire..sono giovani sin futuro...come me. Oddio io sono meno giovane di molti di loro. Il governo di “sinistra” gli ha tagliato molti dei diritti sociali acquisiti dopo la dittatura franchista dai loro padri...mi ricorda qualcosa...sempre il governo di “sinistra” ha favorito la speculazione delle banche e delle casse di risparmio e poi le ha salvate a scapito dei lavoratori...continua a ricordarmi qualcosa..per di più tra qualche giorno si vota ma a causa della legge elettorale mi dicono che anche votare a sinistra...quella di Izquierda Unida non serve perché non prenderebbe abbastanza voti ed allora scatta la mania del voto utile e tutti votano un PSOE che è sempre più schiacciato a destra...io continuo a ritrovarmi in pieno! Contraddizioni transnazionali problemi identici...nel giro di pochi minuti mi trovo a parlare con svariate persone ma più che altro ad ascoltare ed a cercare di capire. In realtà capisco. Ah se capisco. Sono precari e s'incazzano. Non hanno una filiazione partitica ma questo non vuol dire che non esprimano progettualità politica. Puramente, altamente politica. Partecipazione democrazia, redditto, diritti civili ed economici esigibili qui ed ora. La sera c'è una grande manifestazione mi dice un tizio il cui cane ha deciso che mi adora e continua a leccarmi...vabbeh farò una doccia...La sera vado alla manifestazione..sono un poco adrenalinico perché mi dicono che si temono cariche della polizia...ok mi preparo...scarpe comode pantaloni della tuta. Qualche corteo l'ho fatto nella vita. Spero di ricordarmi come si fa ma poi mi dico che in fondo fare gli scontri è come andare in bicicletta...speriamo! In realtà non c'è molta polizia e la piazza è meravigliosa. Fidandomi, forse troppo, di me stesso e delle mie capacità atletiche in caso di problemi mi sono portato pure la macchina fotografica...ho fatto bene la manifestazione è grande partecipata colorata ed assolutamente pacifica. È bello a volte fidarsi dell'umanità e non venire smentiti. Raggiungo alcuni amici anche loro molto partecipi e felici...io comincio a girare ed a parlare con tutti quelli che incontro... poi vedo che molti ragazzi sono abbarbicati su di una impalcatura ed allora salgo, vado a fare un po' di foto dall'alto per cercare,inutilmente di abbracciare questa piazza. Intanto si parla di introdurre in Spagna una legge che impedisca a chi è indagato dalla giustizia di candidarsi alle elezioni..sorrido un po' amaro, si lanciano slogan familiari come noi la crisi non la paghiamo...ed uno che mi è rimasto impresso perché ha un po' infastidito il mio amico Pablo....la llaman democrazia y no lo es! Lui, come me, fa lo storico e dovrà emigrare dal suo paese esattamente come sto cercando di fare io, perché qui come in Italia non c'è lavoro. Mi ricorda le lotte contro il franchismo e mi dice che bisogna onorare quella memoria e quelle vite..quelle di chi ha combattuto contro la dittatura. Vero. Giusto. Poi ripenso un poco ai miei partigiani, alcuni di loro combattenti qui nelle brigate internazionali, ed alla loro idea di democrazia che così poco aveva a che fare con la mera possibilità di esprimere un voto ogni tanto. Anche a loro, come ai combattenti anti-franchisti, forse, questa che nega un futuro ai giovani e che distrugge qualunque diritto sociale non sarebbe sembrata democrazia. Ah hanno arrestato un banchiere di sinistra per stupro...pagherà una mega cauzione...avrebbe dovuto candidarsi alle elezioni presidenziali francesi per il Partito Socialista...si parla già di complotto...lo hanno messo in mezzo dicono alcune voci che arrivano dall'altro alto dei Pirenei...ah il suddetto dirigeva il FMI. Esattamente quello che ha creato e garantito le condizioni per la speculazione finanziaria che ha messo in ginocchio mezzo mondo...eh sì povero spenderà in avvocati più di quanto un comune mortale guadagna in tutta la vita...ma dimostrerà che era tutto un complotto. Forse riuscirà a farlo in tempi tanto brevi da candidarsi alle elezioni e vincerle...

lunedì 4 aprile 2011

Cinismo

Ecco ci risiamo un'altra volta...sono cinico! Bah a me non sembra. Disincantato magari...a volte realista, sicuramente materialista...ma perché cinico? Stasera sono tornato a casa, in una delle tante case in cui vivo dato che il nomadismo continua, ed ho trovato un amico affranto. Io in realtà mentre attraversavo Firenze, città dove di quando in quando soggiorno per motivi di lavoro, avevo le migliori intenzioni del mondo...il fanciullo suddetto era sparito da circa 48 ore in compagnia della fidanzata americana..per inciso la prima americana simpatica ed ironica della storia...ed io volevo invitarlo a mangiare una sana pizza! Avevo fame, situazione a me piuttosto comune...è una questione atavica...avi contadini schiavi delle intemperie, quando c'era del cibo andava mangiato... ed andava mangiato tutto che non si sapeva cosa il futuro avrebbe riserbato...io non lo so cosa mi riserba il futuro quindi nel dubbio...mangio. Ma, entrato dalla porta eccomi di fronte allo sconforto ed alla mestizia! Cos'è successo chiedo, prefigurandomi apocalittici scenari di scontri di civiltà con la suddetta americana...no niente scontro di civiltà un amico del mio amico sta molto male. Fegato.
Vita dissoluta, bevuto troppo...fegato andato e nessuna speranza di avere un trapianto in quanto alcolista...'azz. Comprendo lo smarrimento ma devo reagire. È più forte di me è la mia natura...non riesco a stare fermo..e purtroppo nemmeno zitto cosa che mi ha causato innumerevoli problemi. Per un po' di tempo lo sto a sentire cercando di farfugliare le solite banalità di circostanza...assolutamente inutili e, in quanto tali, pure deleterie. Intanto ho fame. Non posso farci niente è uno stimolo gastrico non una decisione...ho fame. Vabbeh me la tengo e continuo ad ascoltare la storia di questo ragazzo che ha scelto un modo affatto rapido ed affatto indolore di morire...bere come un dannato fino a distruggersi. Brutta storia. Come tante altre. Capita. No davvero io credo che capiti. O meglio credo che qualunque spiegazione ci si possa dare non sarà mai giusta. Mettiamola così è una giustificazione ma non vi è nulla di giusto o di sbagliato nel morire. Capita a tutti almeno una volta nella vita. La vita è una malattia mortale diceva Chechov. Ognuno decide di farne un poco quello che vuole. E non credo che nessun altro abbia poi grande diritto a cercare di giudicarlo. Ancora una volta sarebbe una giustificazione utile a noi che restiamo.
Chi muore lo fa e basta. Che questa sia la sua volontà non credo tolga o aggiunga niente altro. Perché dovrebbe? A meno che non si creda nell'immortalità di un'anima donataci da una qualche divinità alle cui regole bisogna sottostare, che differenza fa? Perché questa differenza se scandagliata ci porta a dire cosa è Bene..cosa è Male...ma ci sono più cose in cielo ed in terra, Orazio, di quante non ne sogni la tua filosofia! Ecco, forse sono cinico...non lo so...inizialmente il mio amico mi guarda stranito. Forse pensa che sia impazzito...ma non credo di esserlo. Credo nella libertà...anni fa avrei detto che la libertà è un processo esclusivamente sociale. In parte ne sono ancora convinto ma più volte in questi ultimi tempi ho riflettuto su di un'altra forma di libertà... una libertà solo personale, individuale persino. Ed allora guardo il mio amico affranto e mi metto a cucinare. Sì apro il frigo e decido che si deve mangiare...e possibilmente qualcosa di buono. Mi muovo veloce adesso...preciso...afferro cipolla, melanzana e peperone rosso...a lui passo delle zucchine..via a listarelle sottili...apriamo del vino...a soffriggere la cipolla e a grattugiare un po' di pecorino, anche lui ha fame. Rimesto le verdure e gli dico...sai scusami non volevo essere indelicato ma davvero...a te perché ti importa così tanto della sua scelta? Per il dolore fisico che sta soffrendo? Ok se è quello lo capisco..altra ragione per cui amo le droghe...per quello psicologico che lo ha portato a fare questa scelta di vita? Di vita? Sì morire, ed il modo in cui questo succede, a volte è una scelta di vita. Non è un elogio al suicidio..per carità io adoro vivere e mi piacerebbe poter sempre essere sano e forte e godermi ogni istante. Ma ho conosciuto, mio malgrado la malattia e la paura e conoscerò, prima o poi la morte. Io, personalmente spero poi..ma lo dico oggi. Non so che cosa deciderei io se per qualche motivo la vita dovesse, un giorno, risultarmi insopportabile. Di certo non vorrei essere giudicato. Siate pure tristi e mesti per qualche ora, se proprio dovete...se invece, nonostante la vostra tristezza foste in grado di festeggiare...io lo preferirei...lo considererei un atto di rispetto e di amore verso quello che sono. Ecco allora che non lo so, forse, sono cinico o forse provo a rispettare anche le cose che non capisco. Quelle che proprio mi disturbano provo ad evitarle...non voglio cambiarle...non credo che le persone si possano cambiare...odio quando provano a cambiare me...sarò sbagliato ma mi vado benissimo così.
Scolo la pasta...amalgamo il formaggio...mangiamo..ridiamo..viviamo.

lunedì 21 marzo 2011

antibiotico

Ecco, dunque, pare io sia antibiotico resistente...ma com'è possibile chiedo...non prendo antibiotico da anni...eh ci si nasce...appunto...considerando che il dente è morto va tolto...ah dimenticavo c'è infezione apicale l'antibiotico mi fa l'effetto degli smarties quindi l'anestesia prende un po' meno...ma vaff....! In compenso il mio dentista è davvero mitico...non so quante altre persone nel modo asettico in cui tentano di farci vivere possano fumare sulla sedia del dentista...io posso!
Lui è tabagista quanto e forse più di me quindi da anni abbiamo adottato questa simpatica pratica: lui mi da appuntamento agli orari più improbabili...studio chiuso e noi fumiamo...lui dice che sia anche pratico..quando non sono più in grado di stringere decentemente la sigaretta tra le labbra vuol dire che l'anestesia ha preso...ecco almeno fumo! E con tanto di autorizzazione medica. Infatti da bravo fumatore incallito è assolutamente scettico su tutte le prove scientifiche del legame tra fumo di sigaretta e malattie...bravo! Io non lo sono e come già ho ricordato amo la sigaretta anche per una questione di caducità del tempo ma sentire il tuo medico che ti dice che sono tutti raggiri delle case farmaceutiche è sempre un sollievo...soprattutto quando hai mal di denti...quindi soffri come una bestia ferita...prima per motivi fisici e poi per quelli psicologici. Sì perché lo stramaledetto dente, appunto, va tolto...ma non finisce lì. Eh no. Tre giorni di antibiotici pure dopo...ma se sono resistente....chiedo. Fa niente tu prendili lo stesso e mi raccomando mangia solo frullatini di verdure e non bere...praticamente una tragedia alla quale ho reagito tentando di convincerlo che in fondo l'alcool disinfetta la ferita. Niente non c'è cascato...ma mi ha guardato commosso e mi ha offerto una sigaretta...
Torno a casa, l'effetto dell'anestesia pian piano svanisce e comincia il dolore...sputo sangue misto a schifezze varie...ho un sapaore orrendo in bocca...mi sono stati ordinati sciacqui con acqua ossigenata...un po' come versare del sale su una ferita...infetta! Un male cane! Nel frattempo mi preparo un paio di kili di passatino di verdura e lo metto a raffreddare. Eh sì perché mica te lo puoi bere caldo...no freddo per aumentare un poco il disgusto, sia mai che prenda cattive abitudini. Ah ed aggiungiamoci una bella caraffa...d'acqua! Un monaco praticamente. Provo a leggere ed a lavorare un po'..niente. Due settimane di antibiotico non hanno fatto alcun effetto sull'infezione ma in compenso mi hanno lasciato senza forze. Sono tornato allo stato poppante...ovunque mi appoggio dormo. Io che di solito ho un'insonnia cronica adesso dormo come un pupetto di otto mesi. Bah almeno mentre dormo non sento dolore.
Sono passati quattro giorni dall'estrazione. Sto un poco meglio. Mangio addirittura cose semi solide ed ho ripreso a parlare. Non predno più antibiotico ma sono ancora floscio come una zucchina lessa.
Un disastro. Ho appena finito, in condizioni pietose, di scrivere l'ennesimo articolo...non è male alla fine. Lo rileggo...no no..a parte alcune sbavature classiche che rivedrò con calma non è affatto male.
Che sia un effetto collaterale dell'antibiotico? Nooo...oddio se fosse potrei decidere di rpenderne un po' prima di ogni scadenza...ma considerando il numero di scadenze annuali mi ridurrei il fegato in pappa in meno di un anno. No. Meglio l'alcool allora. E magari avere più cura di me stesso.Sì perché se c'è una cosa che questa maledetta infezione mi ha insegnato, come se avessi bisogno di conferme, è che sono un cretino! Ho passato quasi tre anni con la gengiva che ad intervalli regolari si gonfiava e non mi sono preoccupato fino al disastro finale. No così non va mi dico. Devo prendermi maggior cura di me stesso. Meno menate e più attenzione. Potrei sub-appaltare mi dico. Perché no? Potrei chiedere a qualcuno di ricordarmi queste cose di prendersi cura di me...potrei addirittura sposarmi...oddio no...oddio il panico...no! Ci vuole una mente disciplinata e calma. Sì..io, figuriamoci...ed invece no. Devo riuscirci da solo. O quello o una badante! No niente badanti...costano un sacco di soldi e io non ne ho...poi di solito vogliono essere sposate e ci risiamo...panico! Sono riuscito a sopravvivere a molte cose nella vita...sono arrivato alla soglia dei quarant'anni svicolando questa infausta, nefasta evenienza...non cederò proprio ora! Da domani mi tratto meglio...solo cose naturali...possibilmente invecchiate...ad alto livello endorfinico...sigaro cubano, rhum scuro, ragù di cinghiale...sì mi pare una buon modo...alla via così....

mercoledì 2 marzo 2011

rhytm 'n' blues papà...rhytm 'n' blues...

...il cancro è come il jazz...s'improvvisa.
Questo mi ha detto, in modo meno prosaico, l'oncologo che ha in cura mio padre qualche sera fa...
Semplicemente non lo sanno perché ti viene. Fattori di rischio, ambientali, genetici, multifattoriali, non lo sanno. Lo intuiscono, forse, cercano di comprenderlo al buio ma non lo sanno. Questa è la verità. Ti sottopongono ad un fuoco incrociato di domande e di analisi, più o meno divertenti, alla ricerca dell'ispirazione. Di una specie di eureka che è però ben lungi dall'essere deduzione aritmetica o logica...Poveri loro ci provano ma non avendo che statistiche a supportare le loro ipotesi in realtà sono più simili ad artisti che non a scienziati...qualche mese fa il mio povero babbo, al quale il cancro lo avevano già asportato quasi due anni fa, ha ricominciato a stare male. Lo sapevamo che era tornato il cancro....io ero dall'altra parte del paese e ho dato riprova della mia scelleratezza alla guida..Milano-Lecce in 6 ore e 30...aspetto la multa!
Sono arrivato nella casa tra gli ulivi che appartiene alla mia famiglia da 4 generazioni ed ho trovato mio padre seduto sotto il portico...mi ha guardato e mi ha detto: il medico dice che potrebbe essere un'infiammazione...non c'è niente di cui preoccuparsi...ci siamo guardati ed abbiamo cominciato a..ridere! Lo sapevamo. Non abbiamo mai pronunciato la parola cancro o tumore...una specie di sacro terrore ed allo stesso tempo siamo riusciti a ridere dell'assurdità della faccenda...esiste una strana forma di fatalismo che sfiora il ridicolo che credo possa capire solo chi si è trovato nella situazione di avere un familiare che sa che potrebbe morire.
A quel punto all'unisono...ci siamo accesi una sigaretta! Eh sì perché a quel punto ci stava. Stavamo solo ridendo alla faccia del cancro in fondo!
Dopo pochi giorni è cominciata l'interminabile trafila di medici...tutti a dirci la stessa cosa: state tranquilli oggi dal cancro si guarisce. Questa è la prima cosa che ti dicono e te la ripetono talmente tante volte che ti sorge il dubbio che più che te stiamo cercando di convincere loro stessi. Cercano un supporto nel paziente. Provano a rafforzare in lui, ed attraverso lui in loro, la fede nella scienza. Protocolli e programmi di cura assolutamente precisi. Tempi modi dosaggi di potenti veleni da iniettarti nel corpo e di radiazioni con cui colpire le cellule andate fuori controllo.
Dopo circa sei mesi di questa retorica scientista mi sono stufato ed avendo incontrato un medico meno scemo di altri ad un certo punto gli ho chiesto: ma voi siete davvero sicuri che questa roba funzioni? E lui mi ha guardato e mi ha detto...mah statisticamente aiuta! Statisticamente? Marx diceva che vi sono le bugie le grandi bugie e le statistiche! Per questo ho per la scienza politica lo stesso rispetto che posso avere per l'astrologia! A quel punto gli ho domandato alcune piccole delucidazioni...insomma volevo essere stupito dalla potenza dei numeri...in casi disperati si potrebbe persino credere a dio onnipotente perché non alla statistica?
Ecco diciamo che nel 25% dei casi la chemioterapia è acqua fresca....nel 50% potrebbe aiutare...e vi son anche alcune possibilità che il tumore la gradisca! No non sto scherzando in alcuni casi il cancro se ne nutre....Mettiamola così c'è stato uno studio australiano che ha monitorato per dieci anni malati di cancro curati a base di sola chemioterapia...percentuale di sopravvivenza...2%!
Ecco dunque...la statistica...che odi ma alla quale poi ci si affida...quello che è vero è che non ne sanno quasi una beata mazza...dopo essere stato colpito dall'evidenza dei numeri mi sono soffermato un poco a pensare e poi ho chiesto nuovamente...ma quindi voi date dei farmaci potentissimi a dei poveri cristi senza alcuna sicurezza...? Beh sa a volte in medicina bisogna improvvisare...per questo l'intuizione del medico è importante! Improvvisare? Intuizione? Ma vede ha continuato il luminare di turno lei non si deve preoccupare...no no ero calmissimo...stavo per strozzarlo seduta stante ma con una calma oceanica!
Dopo di che m i sono soffermato a pensare alle risate sotto il portico ed all'improvvisazione...
Oggi papà sta un poco meglio...certo gli effetti collaterali sono stati quasi peggio della malattia, lo stato di prostrazione fisica e psicologica nel quale lo hanno lasciato non sparirà presto. Forse non sparirà mai. Forse quella sensazione di vulnerabilità e di assoluta incapacità di comprendere cosa succede, forse quelle lunghe settimane di attesa tra una TAC ed una scintigrafia lo hanno cambiato per sempre....forse in qualche modo il cancro me lo ha già portato via. Però almeno, per adesso, è vivo...a volte sorride e si accende una sigaretta di nascosto...a volte mi telefona quando non ha nessuno intorno...l'altra sera mi ha detto sai almeno con te rido...anche del cancro...ed io gli ho semplicemente risposto che bisogna...improvvisare..come nel jazz...fino a che hai fiato....

mercoledì 16 febbraio 2011

...134 giorni...

...sono sobrio da 134 giorni...li conto come gli alcolisti...eppure non ho smesso di bere!
Tempo fa affermavo fiero di non voler smettere di fumare. Non ho smesso. Non ho mai voluto smettere di bere...un medico me lo ha consigliato ma io non ci riesco.
Un oggetto che quasi indissolubilmente si lega alla sigaretta è il bicchiere..pieno grazie!
L'alcool mi piace...non è tanto la sensazione di stordimento...oddio anche ma soprattutto i piccoli lampi di chiarezza che saltuariamente ti concede.
Non bere, un po' come non fumare o essere vegetariani, è una negazione della vita.
L'uomo da sempre distilla. Di tutto. A tutte le latitudini. Datemi una cosa qualunque e io la farò fermentare. Ne ricaverò un'ebbrezza rivelatrice. Dall'idromele alla cervogia, dalla tequila dei cactus, agave del deserto, fino alle patate per la vodka...qualunque cosa è stata tramutata in sostanza che provoca, se ingerita nelle adeguate quantità, assuefazione e alterati stati di coscienza.
La storia è zeppa di esempi di stati geniali di alterazione quasi permanente. Una volta la mia professoressa di latino mi svelò che Lucrezio quando scriveva il de rerum naturae era fatto di oppio ed era quello il motivo del suo panteismo...riusciva a comprendere la natura ad uno stadio più alto..o forse solo diverso. Jim Morrison, nessun paragone blasfemo... per carità, Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Baudelaire, Fabrizio de Andrè...tutti grandi bevitori ed a volte anche drogati...alla faccia della stronzata che la droga ti spegne...oddio la tossicodipendenza dev'essere terrificante ma basta dire che la droga è brutta...no no...è una figata pazzesca così come l'alcool altrimenti perché uno diventerebbe dipendente da una cosa orrenda...la vita quotidiana fatta di sfruttamento, malattia, incomprensioni, routine, falsi amici e soprattutto falsi nemici...quella sì che, a volte, è terrificante...le sostanze offrono momenti di lucida follia...se usate saggiamente..aiutano
Non propongo alcuna fuga dal reale..almeno non in modo sistematico...adoro la sfida mi piace la lotta, vivo e mi sento vivo solo nel combattimento...all'ultimo sangue per favore.
Semplicemente in questa ondata di bacchettonismo perbenista scusate ma io non mi ci trovo...non lo capisco...non mi piace. E non è parlare delle storie sessuali del mio premier che mi farà sentire meno il morso della mia precarietà voluta e scelta da un governo di centro sinistra che, maledetti bastardi, ho pure votato...fortunatamente non voto da anni...
Non cerco l'uscita politica...preferisco la sconfitta titanica a questo punto...ed allora titanicamente mi affido all'alcool..nelle sue forme più nobili per carità...grappa di barolo rum extra-vecchio vodke polacche aromatizzate cognac francese del '96...
solo per chiedergli un consiglio...una direzione..una specie di nocchiero della mia fantasia..una specie di bussola che mi sveli una rotta antica per posti nuovi...un modo per raggiungere le cose che non ho il coraggio di dire e di scrivere.
Ecco sì a volte la bottiglia ti da la forza di dire le cose di cui ti vergogni ma che in fondo sono lì in fondo a te e sono come scogli a pelo d'acqua..come le vecchie foto che riappaiono in fondo ad un cassetto e ti fanno, comunque, male...allora quando il mare è lontano quando l'aria sembra viziata e stantia...una bella bevuta serve...riuscissi ad ubriacarmi come si deve sarebbe meglio...ma niente...o semi sveglio o collassato...un disastro...intanto ascolto un po' di musica cerco un'idea inutile per un seminario a Parigi...oddio Parigi...ecco del seminario non m'importa nulla...mi faranno molti complimenti come al solito..come al solito non capiranno che li prendo amabilmente per il culo...ok lo so dovrei essere più umile...ma è il mio blog e quindi dico la verità...2/3 dei presenti non capirà assolutamente nulla di quello che dirò...il restante terzo sarà spaventato dalla reputazione di stronzo stronca carriere che oramai mi porto dietro e quindi sorrideranno e si diranno assolutamente d'accordo con me..pusillanimi...deficienti...però..Parigi..ci sono una discreta serie di inferi a forma di Bar verso Porte de Clignacourt dove mi posso rifugiare a bere con gli immigrati magrebini che mi parleranno delle rivoluzioni in Medio Oriente...no. Mi parleranno della loro vita di quanto le donne non capiscano la nostra livida poesia...il nostro romanticismo...di quanto ci tradiscano sempre e comunque e di quanto noi, nonostante tutto, le amiamo...intanto forse mi ubriacherò ancora e mi verranno altre idee sulle ragioni profonde della violenza dell'oblio della morte, della volontà di potenza che ci guida in una spirale che ci fa scivolare di massacro in massacro...da quello singolo ed autodistruttivo a quello sociale ed iconoclasta fino ad approdare alla deflagrazione suicida del gesto autodistruttivo supremo in nome della comunità...meraviglioso...dandosi che a svariate latitudini è così ben poca cosa la vita umana..io intanto bevo....non risolve...aiuta..potrei anche cominciare il prossimo libro...chissà...magie dell'alcool

lunedì 24 gennaio 2011

Febbre e catamarano!

Dice un proverbio cinese...non perdete mai il gusto di essere malati...sarà...a me girano le palle! Ah se mi girano mi girano terribilmente. Due giorni a casa con l'influenza senza vedere miglioramenti... ad una settimana dalla deadline per la tesi di dottorato che da sola proprio non vuole finirsi!
Oddio in realtà è finita ma questo non è così importante...quando sono malato mi vengono in mente tutte le cose che potrei fare se fossi in forze...il fatto che tutte quelle cose non le abbia fatte prima e che quasi sicuramente non le farò neppure dopo non è poi così rilevante...
Nel frattempo riguardo vecchi film e navigo un po' su internet. Mi organizzo il prossimo viaggio che sto per fare...a patto che questa maledettissima influenza mi passi...e penso al raggiungimento di due sogni. Sì due perché visto che sono malato penso in grande! La fine della tesi e la prossima pubblicazione del libro, sogno numero 1. Non è poco insomma dopo anni di ricerca vederlo su di uno scaffale è una soddisfazione enorme...se poi qualcuno prima o poi si degnasse anche di leggerlo questo sì che sarebbe davvero fantascienza! In Italia ci sono più scrittori che lettori quindi temo che a parte una ristretta cerchia di amici il sogno numero 1 rimarrà semplicemente quello di vederlo pubblicato magari da una buona e famosa casa editrice...ecco questo sì sarebbe un sogno!
Sogno numero 2: mi compro la barca. Sì sì me la compro. Abbandono definitivamente il marxismo e mi compro la barca...oddio no sto diventando come D'Alema...ok allora mi compro la barca e non abbandono il marxismo! Ho trovato, all'ancora ridotto in condizioni pietose, nel porto di Bari un vecchio Caicco turco...meraviglioso...certo è completamente da rimettere a posto, i mogani saranno da scrostare a fondo ma vuoi mettere la soddisfazione. È da quando ho 12 anni che sogno di avere una barca e di viverci sopra! Alla faccia dell'età che avanza dei reumatismi e dell'umidità...voglio vivere su una barca! Tra tutti i mezzi di trasporto la barca è quella che preferisco: l'aereo vola secondo leggi fisiche ignote per lo più anche a chi li costruisce...il treno necessita di rotaie ed ha quindi percorsi prefissati, ve la ricordate Buffalo Bill di De Gregori? Tra bufalo e locomotiva? Appunto quello! L'automobile è noiosa e si passa solitamente più tempo nel traffico di agglomerati umani inconsulti...la motocicletta sì...quella mi piace ma dove li metto i miei libri? E tutte le mie cose dalle quali difficilmente riesco a separarmi? No no la barca! Libero...al vento...ecco sì ancora meglio che il caicco che necessità del carburante...la barca a vela. Piccola precisazione nautica. Un caicco può veleggiare ma è un coso talmente grande e pesante che veleggia solo se c'è la bora. Ed è lento. Motivo per cui molto spesso va a motore. Quindi nafta quindi civiltà...no no. A vela è deciso. Oddio quanto mi piacerebbe un brigantino! Ma in quel caso avrei bisogno di un equipaggio. No troppa gente. Qualcosa di manovrabile anche da solo e possibilmente di veloce. Ci sono un catamarano. Bello il catamarano! È un'animale ibrido non fende le onde...ci vola sopra a pelo d'acqua. Ha un pescaggio minimo quindi si può addentrare anche in calette con poca acqua...ed è soprattutto veloce! Ne ho visto uno meraviglioso in vendita...ormeggiato a Danzica! Ecco magari è un po' fuori mano...e poi come lo riporto in Italia? Che scemo che sono...a vela ovviamente! Ecco cosa amo del mare non ci sono barriere enormi serve solo tempo. Io in fondo lavoro con il tempo. Con il passato che cerco di ricucire con il presente. Faticosamente con i pochi arnesi di cui disponiamo...archivi, documenti, fotografie, racconti...ma soprattutto disponiamo di noi stessi, della nostra supposta capacità critica. Un giorno uno degli storici che più amo mi disse: un bravo storico per fare il suo mestiere ha bisogno di una matita, un foglio di carta e di tempo per rimettere in discussione tutto ciò che si sa su di un determinato argomento! Io tempo ne ho...sono bloccato in un letto con l'influenza. Anche se volessi fare altre cose non potrei...ho la febbre e non posso uscire...ed allora navigo tra le onde delle pagine che ho scritto tra quelle che scriverò su di un catamarano che vola sull'acqua e sul tempo, con le vele della mia immaginazione completamente spiegate verso porti nuovi e mare aperto.