...una miniera di sale...ad una ventina di km da Cracovia...una miniera antica...qui scavavano il sale già nel tredicesimo secolo...e dal sale la ricchezza della vicina città museo...Cracovia!
Bellissima...un po' troppo elegante nelle sue vie del centro nella sua cattedrale che affaccia sulla piazza del mercato...la più grande d'Europa...eh già ancora il mercato...non lontano dal ghetto ebraico...rimasto intatto ed estremamente vivo...cercate Ariel ampia locanda dove tutto è kocher... anche il vino! Provate Bertvhkovyna (o qualcosa del genere)...è una zuppa che assomiglia al gulash, ma secondo me più buono...chi lo sa forse i “gentili” che andavano a mangiare nel ghetto pagavano in sale...in fondo il loro salario da qualche parte dovevano pur spenderlo...e magari dopo aver lavorato nella miniera qualche volta si spingevano fin qui...sì perché gli scavatori di sale di Wieliczka non erano schiavi...ne sottopagati..anzi la guida mi dice che fin dal quindicesimo secolo erano tra i lavoratori meglio pagati di tutto il regno e che, chiaramente, andavano molto fieri sia del loro salario che della loro professionalità. Una professione dura...pericolosa...ma anche estremamente affascinante in questa sfida costante con la natura che scatena contro di te tutte le sue armi peggiori...il freddo, il buio...l'acqua che da un momento all'altro non solo poteva sommergerti...ma essendo il sale dannatamente solubile trovare l'acqua voleva dire quasi sicuramente restare schiacciati sotto un crollo...ed infine il più terribile dei nemici...il fuoco! Sì perché il sale è solubile quanto il metano è infiammabile...e qui di sacche gassose di metano ce n'erano tante! Ora se la torcia elettrica ha risolto questo problema, quella classica che illuminava con il fuoco qualche piccolo rischio lo presentava...nelle cronache del diciottesimo secolo troviamo un incendio che si è protratto per circa nove mesi...per spegnerlo i minatori hanno fatto crollare una parete di circa trenta metri per togliere ossigeno alle fiamme...
Forse è stata proprio questa sfida tanto terribile e colorata delle paure più ancestrali dell'uomo a far sì che i minatori di Wieliczka sviluppassero due degli aspetti che mi hanno quasi fatto intravedere la sagoma del mio sardo preferito...anche la Sardegna terra di miniera in fondo...tra i cunicoli di questo luogo assolutamente meraviglioso: la ricerca di dio e l'affermazione attraverso l'arte del amore dell'uomo per la propria capacità di dominare ciò che dio gli ha dato...Le pareti...le grotte dell'intera miniera sono ricoperte di sculture di sale...ce ne sono centinaia...nelle sale più grandi...alcune grandi quanto un campo di calcio per intenderci...hanno scavato nel sale una chiesa...con altare colonne...ed una riproduzione dell'ultima cena...70 cm di profondità ed una prospettiva fenomenale..
tutto scolpito dai minatori di Wieliczka! A riprova che in ogni uomo c'è un intellettuale...ed un grande artista...erano fieri del loro lavoro del loro saper fare della conoscenza che gli permetteva di sopravvivere in un ambiente così estremo. Ed allora quell'ambiente quelle sfida diviene il simbolo del tuo ingegno ed ogni colpo di scalpello dato fuori dall'orario di lavoro aggiungeva a quel lavoro il gusto della conquista, dell'addomesticamento di una belva feroce...aggiungeva alla dignità...la bellezza! Quella testimonianza del tuo passaggio che non solo colpisce ma che affascina...ed in questo caso strabilia...che ti fa capire che a tutte le latitudini gli uomini sentono le stesse necessità..spesso coltivano gli stessi sogni...e di quanto questo sia vero non solo a prescindere dalle distanze fisiche ma a volte anche di quelle temporali....la miniera è rimasta aperta fino al 1964...l'ultima scultura all'interno della cattedrale è del 1963! Fino all'ultimo i minatori hanno sentito l'esigenza..la necessità di continuare il loro lento e parallelo lavoro in onore della bellezza...
Una bellezza che ha assunto tante volte le forme di un Cristo morente...di una Maria in lacrime...figure a sfondo religioso che ci parlano di una cultura....ok...lo sappiamo tutti i polacchi sono testardamente cattolici..il comunismo..il regime...il papa polacco che tuonava contro la dittatura nel suo paese ed avallava senza problemi quelle di metà del resto del mondo (eh Mons. Pio Laghi....che gioca a tennis con Videla non si dimentica così come la repressione della teologia della liberazione...). Ma non è solo quello....anche, sicuramente. Ma non solo. Ancora la guida, non sollecitata, ci dice...sì i polacchi sono cattolici e quando fai un lavoro così pericoloso in dio ci credi un po' di più....ed allora la cultura popolare ed il ruolo degli intellettuali...e dove caspita erano gli intellettuali polacchi di sinistra ? Ah già...deportati...e spesso mandati a morire nella patria del socialismo ecco ma il regime non costruiva cultura? No..cioè sì...c'era l'educazione gratuita per tutti...le scuole...ma non c'era la cultura...c'era la propaganda! Attenzione non che qui difetti la cultura...i teatri e la musica di ogni genere...dal classicissimo (e un po' palloso) Chopin... fino alle avanguardie, dalle università alle scuole di alta specializzazione come il Collegio d'Europa che ha una delle sue due sedi in Polonia...no quello che è mancato è stata la critica...la possibilità/capacità di mettere in discussione in modo libero...quindi senza critica poca cultura...
Eh già la cultura nel frattempo, quella critica, la faceva la chiesa...e forse i nostri minatori chela loro cultura non solo la coltivavano ma la esprimevano al loro meglio...attraverso la loro creatività la loro arte...ed il loro lavoro...ed allora esco dalla miniera...risalgo in macchina...guido nella campagna polacca verso Auschwitz-Birkenau... stacco con un morso un pezzo di pretzel (una specie di pane con il sesamo e non ho capito cos'altro a forma di ciambella...)vado a visitare i campi di concentramento al confine con la Repubblica Ceca che non è distante da qui...intanto penso...alla fatica ed al piacere...alla storia contraddittoria di questi posti... alle case matte ed al ruolo degli intellettuali organici...alle sculture...alle culture...