giovedì 20 settembre 2012

Zingaro

Mesi difficili miei cari lettori...mesi di limbo iperattivo. Su e giù per l'Italia come un deficiente, senza un soldo. Mesi di incontri voracissimi ed inutili, di offerte irrinunciabili che ho sdegnosamente declinato e di fissazioni infantili che si tramutano poi in solitarie adunate dei miei demoni, mesi di sconfitte e di perdite, di soldi (pochi) gettati al vento, di affetti, di vite (per fortuna altrui...) finite nella polvere , tutto immancabilmente affogato nel vino...di andate e ritorni violenti diceva Ligabue in una canzone...
Mesi attraversati da idee vetuste; il fascismo movimento che è in movimento, a sentire i fascisti, da quasi un secolo, ma non si sa dove va...si sa bene dove mandava gli oppositori in compenso. Io intanto i suddetti fascisti turbo incazzati contro il capitalismo, il liberismo, il comunismo e forse pure l'onanismo, li intervisto. Progetto vecchio con il vestito nuovo (stasera citazioni alte...). Qualche amico nuovo che mi prospetta viaggi fisici e mentali da Creta ad insegnare all'università (forse un semestre dal prossimo settembre...) al mio maschilismo combattuto a colpi di canzoni di Madonna. Ho raccolto più di qualche consiglio sul mio look che è stato definito inadeguato alla mia età. Io continuo imperterrito a sentirmene 27 che ci posso fare? Oddio quando ne avevo 27 avevo il cipiglio marziale del soldato marxista...e quindi a parte l'abbigliamento che sempre quello è rimasto, me ne davano di più...oggi ho l'aria scanzonata del fancazzista ubriaco e me ne danno un po' di meno...nel frattempo ho raccolto un nuovo soprannome che mi si è incollato addosso come una seconda pelle: zingaro. In versioni più o meno vezzeggiative ma insomma quello. Mi piace. Ammetto che mi piace. Ho un amico che studia gli zingari da una vita. Dovrei chiedere di farmi affiliare a una qualche tribù. Che ne so se scavo bene nel mio complesso albero genealogico pieno di terroni, turchi, vandali e visigoti vuoi che non esca fuori un cazzo di Rom? O almeno un Sinti. Ma torniamo allo zingaro. Non so ma me lo sento vicino...gli indiani d'America avevano l'animale totemico perché io non posso avere lo zingaro totemico? Uno spirito, inteso anche come gradazione alcolica, che mi accompagna e mi mostra la via veloce per perdermi e rendere il mio nomadismo qualcosa di meno rituale e più strutturale. Sto anche per disfarmi della casa che avevo a Milano. Ora son qui che inscatolo libri mentre attendo che i fratelli gitani della terra lusitana si decidano ad invitarmi per un po' ad appropriarmi di un po' di denaro pubblico.
Il mio essere zingaro ne soffre. Il borghese che è in me, e che non ho ancora ucciso come suggeritomi dai nuovissimi fascisti, un po' si strugge per l'abbandono di questo nido che avrebbe dovuto servire a ben altri scopi. Ma il mio spirito zingaro mi offre vie d'uscite inaspettate. Talmente inaspettate che mi sono ancora sconosciute...eppure le sento arrivare. Si materializzano intorno a me figure strane che non mi appartengono. Affaristi ed imbroglioni che mi riconoscono, per la seconda parte, come un potenziale nuovo compagno di merende...ma non siamo uguali. Loro non mi appartengono.
Del resto come potrebbero? Sono uno zingaro dicono, quindi, non appartengo a nessuno e come potrebbe appartenermi qualcosa? Chissà, forse il mio spirito totemico contagerà un poco anche loro e potrebbero diventare meno affaristi...più imbroglioni non è possibile.
Lo zingaro poi ha alcune peculiarità che mi si addicono...oddio altre, come sposarsi a 14 anni molto meno (non tanto per l'età è il matrimonio proprio che non mi è consono..). Lo zingaro è nomade. Viaggia per necessità. Eccomi mesi senza un soldo dicevamo e ci si sposta a caccia di sopravvivenze precarie; Ha un codice di abbigliamento tutto suo. Ma alla tua età le felpe larghe col cappuccio? Sì e non me ne frega niente, mi piacciono sono comode non mi accorgo, forse, degli sguardi di voi fashion addicted...io mi vesto al mercato e compro solo cose comode. A volte mi hanno imbrigliato in costumi carnevaleschi nei quali francamente non mi riconoscevo...durata massima 1 giorno. Lo zingaro ruba. Vogliamo davvero parlarne? Siamo precari abbiamo detto...quindi poveri...oggi sappiamo che è un delitto non rubare quando si ha fame...Poi di non solo pane vive l'uomo..si sa.
Lo zingaro vive in comunità allargate ammassate nel caos...a luglio eravamo in 7 in 2 locali...un solo bagno, tutti maschi. Non è vero che donne e maschi sono uguali. Loro si lavano...e puliscono l'ambiente circostante...noi maschi abbiamo standard differenti. Ci laviamo per carità. Poi secondo me l'uomo che usa il profumo dovrebbe essere arrestato...Puliamo anche l'ambiente nel quale viviamo è che facciamo parte di una corrente di pensiero che aborrendo i vaccini crede che ciò che non t'ammazza fa anticorpi...ma soprattutto non riesco a vivere troppo tempo da solo. Ho bisogno della mia tribù dei miei amici di fianco a me. Mi riconosco nel gruppo come ogni zingaro e la tribù è più importante di tutto.
Quindi sommariamente sono molto più zingaro di quanto pensassi. Questa cosa mi diverte, forse dovrebbe turbarmi. Per un momento pensavo che sarei anche riuscito a costruirmi una realtà normale. Un lavoro, una casa, una sola donna...quelle cose li insomma. Cose che conosco bene ma alle quali mi sono disabituato. In questi mesi alcuni di voi miei cari lettori mi avevano quasi fatto ricredere e pensavo di dover tornare ad una dimensione stanziale e quindi più controllabile del mio essere. E proprio l'elemento che avrebbe dovuto essere normalizzante mi ha fatto riscoprire la mia intima natura nomade. Ora non dico che tutte queste specificità debbano forzosamente presentarsi insieme. Ad esempio un poco di soldi non sarebbero sgraditi che rubare è una fatica. Non credete a chi vi dice che i ladri non hanno voglia di lavorare...si fanno un culo così. Quasi quasi si fa meno fatica a lavorare. Massimo rispetto per i ladri...categoria che sto imparando a rispettare...quasi quanto gli zingari che, in effetti, spesso, rubano.
In attesa, dunque, che il mio spirito guida si decida a mostrarmi una via qualunque io m'incammino. Sono felice così. Lo so che sembra strano a tutti ma vivo una grande fortuna: i miei piedi sono più veloci della mia anima. Quando quella è ancora fissata su di un luogo, fisico o mentale che sia, quelli già mi hanno portato da un'altra parte. L'anima si guarda in giro un po' confusa, fa spallucce e si adatta...in fondo è un'anima da zingaro.