Mesi difficili miei cari
lettori...mesi di limbo iperattivo. Su e giù per l'Italia come un
deficiente, senza un soldo. Mesi di incontri voracissimi ed inutili,
di offerte irrinunciabili che ho sdegnosamente declinato e di
fissazioni infantili che si tramutano poi in solitarie adunate dei
miei demoni, mesi di sconfitte e di perdite, di soldi (pochi) gettati
al vento, di affetti, di vite (per fortuna altrui...) finite nella
polvere , tutto immancabilmente affogato nel vino...di andate e
ritorni violenti diceva Ligabue in una canzone...
Mesi attraversati da idee
vetuste; il fascismo movimento che è in movimento, a sentire i
fascisti, da quasi un secolo, ma non si sa dove va...si sa bene dove
mandava gli oppositori in compenso. Io intanto i suddetti fascisti
turbo incazzati contro il capitalismo, il liberismo, il comunismo e
forse pure l'onanismo, li intervisto. Progetto vecchio con il vestito
nuovo (stasera citazioni alte...). Qualche amico nuovo che mi
prospetta viaggi fisici e mentali da Creta ad insegnare
all'università (forse un semestre dal prossimo settembre...) al mio
maschilismo combattuto a colpi di canzoni di Madonna. Ho raccolto più
di qualche consiglio sul mio look che è stato definito inadeguato
alla mia età. Io continuo imperterrito a sentirmene 27 che ci posso
fare? Oddio quando ne avevo 27 avevo il cipiglio marziale del soldato
marxista...e quindi a parte l'abbigliamento che sempre quello è
rimasto, me ne davano di più...oggi ho l'aria scanzonata del
fancazzista ubriaco e me ne danno un po' di meno...nel frattempo ho
raccolto un nuovo soprannome che mi si è incollato addosso come una
seconda pelle: zingaro. In versioni più o meno vezzeggiative ma
insomma quello. Mi piace. Ammetto che mi piace. Ho un amico che
studia gli zingari da una vita. Dovrei chiedere di farmi affiliare a
una qualche tribù. Che ne so se scavo bene nel mio complesso albero
genealogico pieno di terroni, turchi, vandali e visigoti vuoi che non
esca fuori un cazzo di Rom? O almeno un Sinti. Ma torniamo allo
zingaro. Non so ma me lo sento vicino...gli indiani d'America avevano
l'animale totemico perché io non posso avere lo zingaro totemico?
Uno spirito, inteso anche come gradazione alcolica, che mi accompagna
e mi mostra la via veloce per perdermi e rendere il mio nomadismo
qualcosa di meno rituale e più strutturale. Sto anche per disfarmi
della casa che avevo a Milano. Ora son qui che inscatolo libri
mentre attendo che i fratelli gitani della terra lusitana si decidano
ad invitarmi per un po' ad appropriarmi di un po' di denaro pubblico.
Il mio essere zingaro ne
soffre. Il borghese che è in me, e che non ho ancora ucciso come
suggeritomi dai nuovissimi fascisti, un po' si strugge per
l'abbandono di questo nido che avrebbe dovuto servire a ben altri
scopi. Ma il mio spirito zingaro mi offre vie d'uscite inaspettate.
Talmente inaspettate che mi sono ancora sconosciute...eppure le sento
arrivare. Si materializzano intorno a me figure strane che non mi
appartengono. Affaristi ed imbroglioni che mi riconoscono, per la
seconda parte, come un potenziale nuovo compagno di merende...ma non
siamo uguali. Loro non mi appartengono.
Del resto come
potrebbero? Sono uno zingaro dicono, quindi, non appartengo a nessuno
e come potrebbe appartenermi qualcosa? Chissà, forse il mio spirito
totemico contagerà un poco anche loro e potrebbero diventare meno
affaristi...più imbroglioni non è possibile.
Lo zingaro poi ha alcune
peculiarità che mi si addicono...oddio altre, come sposarsi a 14
anni molto meno (non tanto per l'età è il matrimonio proprio che
non mi è consono..). Lo zingaro è nomade. Viaggia per necessità.
Eccomi mesi senza un soldo dicevamo e ci si sposta a caccia di
sopravvivenze precarie; Ha un codice di abbigliamento tutto suo. Ma
alla tua età le felpe larghe col cappuccio? Sì e non me ne frega
niente, mi piacciono sono comode non mi accorgo, forse, degli sguardi
di voi fashion addicted...io mi vesto al mercato e compro solo cose
comode. A volte mi hanno imbrigliato in costumi carnevaleschi nei
quali francamente non mi riconoscevo...durata massima 1 giorno. Lo
zingaro ruba. Vogliamo davvero parlarne? Siamo precari abbiamo
detto...quindi poveri...oggi sappiamo che è un delitto non rubare
quando si ha fame...Poi di non solo pane vive l'uomo..si sa.
Lo zingaro vive in
comunità allargate ammassate nel caos...a luglio eravamo in 7 in 2
locali...un solo bagno, tutti maschi. Non è vero che donne e maschi
sono uguali. Loro si lavano...e puliscono l'ambiente
circostante...noi maschi abbiamo standard differenti. Ci laviamo per
carità. Poi secondo me l'uomo che usa il profumo dovrebbe essere
arrestato...Puliamo anche l'ambiente nel quale viviamo è che
facciamo parte di una corrente di pensiero che aborrendo i vaccini
crede che ciò che non t'ammazza fa anticorpi...ma soprattutto non
riesco a vivere troppo tempo da solo. Ho bisogno della mia tribù dei
miei amici di fianco a me. Mi riconosco nel gruppo come ogni zingaro
e la tribù è più importante di tutto.
Quindi sommariamente sono
molto più zingaro di quanto pensassi. Questa cosa mi diverte, forse
dovrebbe turbarmi. Per un momento pensavo che sarei anche riuscito a
costruirmi una realtà normale. Un lavoro, una casa, una sola
donna...quelle cose li insomma. Cose che conosco bene ma alle quali
mi sono disabituato. In questi mesi alcuni di voi miei cari lettori
mi avevano quasi fatto ricredere e pensavo di dover tornare ad una
dimensione stanziale e quindi più controllabile del mio essere. E
proprio l'elemento che avrebbe dovuto essere normalizzante mi ha
fatto riscoprire la mia intima natura nomade. Ora non dico che tutte
queste specificità debbano forzosamente presentarsi insieme. Ad
esempio un poco di soldi non sarebbero sgraditi che rubare è una
fatica. Non credete a chi vi dice che i ladri non hanno voglia di
lavorare...si fanno un culo così. Quasi quasi si fa meno fatica a
lavorare. Massimo rispetto per i ladri...categoria che sto imparando
a rispettare...quasi quanto gli zingari che, in effetti, spesso,
rubano.
In attesa, dunque, che il
mio spirito guida si decida a mostrarmi una via qualunque io
m'incammino. Sono felice così. Lo so che sembra strano a tutti ma
vivo una grande fortuna: i miei piedi sono più veloci della mia
anima. Quando quella è ancora fissata su di un luogo, fisico o
mentale che sia, quelli già mi hanno portato da un'altra parte.
L'anima si guarda in giro un po' confusa, fa spallucce e si
adatta...in fondo è un'anima da zingaro.