Ecco questo è un post
difficile. Per ragioni intime, di dolore profondo. Di quei dolori che
non passano. Tutte le ferite si rimarginano ma alcune cicatrici non
la smettono mai di fare male. Non fanno male tutti i giorni sia
chiaro. E nemmeno fanno male nello stesso modo. Questo, quindi, è un
post difficile.
Hanno eletto il nuovo
Papa. Io, pur essendo profondamente ateo non posso non interessarmi
di chi sia. E chi è lo so. Lo so piuttosto bene. Il Vescovo di
Buenos Aires ed ex provinciale della compagnia di Gesù in Argentina.
Fu capo dei gesuiti tra il 1973 al 1979, prima di divenire, appunto,
vescovo di Buenos Aires. Furono quelli gli anni della dittatura
militare dei quasi tremila morti accertati e dei circa 30.000
scomparsi. La gerra sucia, la guerra
sporca della destra argentina contro il comunismo. Davvero? No, non
fu solo questo e non lo fu per tanti motivi. Intanto sarà bene
ricordare a chi se lo fosse dimenticato che il partito comunista
argentino appoggiò la dittatura di Videla. E lo fece per il motivo
più semplice del mondo: denaro che a quei tempi fluiva verso Mosca
in forma di tonnellate di grano a basso costo. L'URSS non era da
tempo autosufficiente per via dei disastrosi piani quinquennali e
doveva importare grano da mezzo mondo. Condannare il governo
argentino che era tra i principali partner commerciali della madre
Russia non era possibile. I montoneros furono uccisi e deportati, i
sindacalisti, socialisti, radicali, cattolici, trozkisti...qualsiasi
forma di opposizione politica fu spazzata via con una ferocia
inumana. Non sappiamo quanti giovani vennero lanciati ancora vivi nel
oceano dagli squadroni della morte eredi della AAA Alleanza
Anticomunista Argentina. Il gruppo GT332 infiltrava, spiava e nella
notte venivano a prenderti. Mentre tornavi a casa, mentre andavi al
lavoro, mentre facevi la spesa. Sparivi. Inghiottito dall'oceano non
prima di essere stato torturato per giorni, settimane. Eppure, almeno
inizialmente, il partito comunista non solo non si oppose ma si
schierò a favore della dittatura. Nonostante questo io continuo a
dirmi comunista. Non perdonerò mai quegli errori ma questo non ha
fatto di me un'anticomunista. Ho conosciuto decine di comunisti
argentini che hanno lasciato il partito ed hanno rischiato la vita
per lottare contro il regime. Ah, giusto per chiarezza, i maggiori
sostenitori all'estero del regime di Videla i paesi che più lo hanno
appoggiato fornendo al regime istruttori militari, armi e know how
erano non solo gli onnipresenti USA ma anche la democraticissima
Francia.
In questi giorni si parla
del ruolo di Bergoglio, questo il nome del nuovo Papa, durante gli
anni della dittatura. Non so se l'attuale Papa abbia commesso dei
reati. Davvero non ne ho idea. Ma dirò di più: la cosa, ad oggi,
m'interessa relativamente. Christian
Federico von Wernich
era cappellano della polizia di Buenos Aires. Lui ha materialmente
preso parte ai rapimenti e, per questo, è stato condannato
all'ergastolo. Non è questa una professione di fede nella giustizia.
Non credo in quella tout court figuriamoci in quella latino
americana. Però ricordo anche due suore ammazzate perché aiutavano
le Madres de Plaza de Majo a cercare la verità sulla scomparsa dei
figli. Le due suore in questione erano francesi...ma non credo abbia
importanza. Sono state decine i preti e le suore uccisi dal regime
perché si sono schierati o perché semplicemente non si sono
schierati a favore della dittatura. Uccisero anche un Vescovo,
Enrique Angelelli. Per intenderci far parte delle alte gerarchie
della chiesa non era garanzia di salvezza. Se ti schieravi contro eri
morto. Se non ti schieravi a favore ti sbattevano solo in cella e
venivi torturato. Nonostante questo, e quando hai paura di essere
torturato e ucciso il nonostante non è poca cosa, furono tantissimi
i sacerdoti che si adoperarono per aiutare. Qualcuno finì anche in
semi-clandestinità. E non solo quelli che aderirono alla teologia
della liberazione. Non è mai stato tutto così netto. Vi erano
persone moderate e persino dei sinceri conservatori che lottarono
contro la dittatura. Semplicemente perché era una dittatura. Ma la
chiesa e non solo quella argentina fu anche altro. In una notte di
marzo del 1976, c'è chi dice addirittura la sera prima del golpe,la
riunione alla sede della Conferenza Episcopale Argentina a Buenos
Aires, tra Videla, Massera ed alcuni alti prelati ci fu. Molti
prelati presero le difese del regime, molti altri, forse perché
impauriti, decisero semplicemente di non dire e non fare nulla. Io
comprendo la paura. È umana, e la chiesa è una cosa divina fatta da
uomini. Mi piace l'eroismo ma io stesso non sono un eroe. Mi piace
pensare che un uomo che ha fede non dovrebbe temere la morte, ma io
da non credente ne ho paura. Quindi non riesco davvero ad accusare
nessuno di mancanza di eroismo. Mi sembrerebbe ipocrita. Forse un
credente potrebbe farlo. Io non sono in questa posizione. Le paure,
dunque, non si giudicano ma le scelte sì. E fu una scelta, una
scelta operata da Giovanni Paolo II ed appoggiata e portata avanti
dall'attuale Papa quella di distruggere, bollandola come filo
marxista (secondo me erroneamente) l'esperienza della teologia della
liberazione, di ridurre al silenzio qualsiasi voce critica interna
alla Compagnia di Gesù e in generale di relegare la chiesa argentina
alla sola predicazione slegandola dalle masse popolari. La stessa
scelta fu fatta, in modo ancora più radicale perché più forte era
la penetrazione della teologia della liberazione in quei paesi, in
Brasile ed in Cile. La chiesa argentina, per assurdo, era sempre
stata molto più conservatrice e molti prelati l'appoggio al regime
prima ed al piano di Wojtyla lo dettero di propria sponte.
Oggi
l'elezione di un papa latino americano serve, anche non solo ma
anche, a recuperare quelle masse che si sono votate alle chiese
evangeliche che tanto proselitismo hanno fatto lottando contro la
povertà in cui i regimi dittatoriali che si sono susseguiti le
avevano lasciate. Mi verrebbe da dire un atteggiamento quanto meno
bizzarro. Ma in fondo in un momento in cui l'America latina sta
sviluppandosi sotto la spinta di governi che, venature di populismo a
parte, hanno cominciato a mettere in discussione il dettame del
capitale, l'elezione di Bergoglio suona un po' come quella del
polacco nel 1978. Se non si interviene ora che i governi democratici
son ancora fragili si rischia di essere spazzati via e gli errori del
passato debbono essere spazzati sotto il tappeto. L'Europa è perduta
in un laicismo senza ritorno, gli edonisti e protestanti USA nemmeno
a parlarne. Bisogna tornare ad evangelizzare i poveri dell'America
latina che altrimenti rischiano di essere egemonizzati dagli
evangelici o peggio di essere conquistati dal demonio
socialisteggiante. Chi meglio di un gesuita conservatore? Allora,
davvero, non m'importa più di tanto il passato dell'attuale
Papa...m'inquieta il piano per il futuro, forse perché puzza ancora
troppo di passato, di colonialismo d'imperialismo., di povertà e di
botte, di blandizie e di morte.Sarà che da l'altro giorno la cicatrice è tornata a farmi male...