venerdì 15 marzo 2013

cicatrici




Ecco questo è un post difficile. Per ragioni intime, di dolore profondo. Di quei dolori che non passano. Tutte le ferite si rimarginano ma alcune cicatrici non la smettono mai di fare male. Non fanno male tutti i giorni sia chiaro. E nemmeno fanno male nello stesso modo. Questo, quindi, è un post difficile.
Hanno eletto il nuovo Papa. Io, pur essendo profondamente ateo non posso non interessarmi di chi sia. E chi è lo so. Lo so piuttosto bene. Il Vescovo di Buenos Aires ed ex provinciale della compagnia di Gesù in Argentina. Fu capo dei gesuiti tra il 1973 al 1979, prima di divenire, appunto, vescovo di Buenos Aires. Furono quelli gli anni della dittatura militare dei quasi tremila morti accertati e dei circa 30.000 scomparsi. La gerra sucia, la guerra sporca della destra argentina contro il comunismo. Davvero? No, non fu solo questo e non lo fu per tanti motivi. Intanto sarà bene ricordare a chi se lo fosse dimenticato che il partito comunista argentino appoggiò la dittatura di Videla. E lo fece per il motivo più semplice del mondo: denaro che a quei tempi fluiva verso Mosca in forma di tonnellate di grano a basso costo. L'URSS non era da tempo autosufficiente per via dei disastrosi piani quinquennali e doveva importare grano da mezzo mondo. Condannare il governo argentino che era tra i principali partner commerciali della madre Russia non era possibile. I montoneros furono uccisi e deportati, i sindacalisti, socialisti, radicali, cattolici, trozkisti...qualsiasi forma di opposizione politica fu spazzata via con una ferocia inumana. Non sappiamo quanti giovani vennero lanciati ancora vivi nel oceano dagli squadroni della morte eredi della AAA Alleanza Anticomunista Argentina. Il gruppo GT332 infiltrava, spiava e nella notte venivano a prenderti. Mentre tornavi a casa, mentre andavi al lavoro, mentre facevi la spesa. Sparivi. Inghiottito dall'oceano non prima di essere stato torturato per giorni, settimane. Eppure, almeno inizialmente, il partito comunista non solo non si oppose ma si schierò a favore della dittatura. Nonostante questo io continuo a dirmi comunista. Non perdonerò mai quegli errori ma questo non ha fatto di me un'anticomunista. Ho conosciuto decine di comunisti argentini che hanno lasciato il partito ed hanno rischiato la vita per lottare contro il regime. Ah, giusto per chiarezza, i maggiori sostenitori all'estero del regime di Videla i paesi che più lo hanno appoggiato fornendo al regime istruttori militari, armi e know how erano non solo gli onnipresenti USA ma anche la democraticissima Francia.
In questi giorni si parla del ruolo di Bergoglio, questo il nome del nuovo Papa, durante gli anni della dittatura. Non so se l'attuale Papa abbia commesso dei reati. Davvero non ne ho idea. Ma dirò di più: la cosa, ad oggi, m'interessa relativamente. Christian Federico von Wernich era cappellano della polizia di Buenos Aires. Lui ha materialmente preso parte ai rapimenti e, per questo, è stato condannato all'ergastolo. Non è questa una professione di fede nella giustizia. Non credo in quella tout court figuriamoci in quella latino americana. Però ricordo anche due suore ammazzate perché aiutavano le Madres de Plaza de Majo a cercare la verità sulla scomparsa dei figli. Le due suore in questione erano francesi...ma non credo abbia importanza. Sono state decine i preti e le suore uccisi dal regime perché si sono schierati o perché semplicemente non si sono schierati a favore della dittatura. Uccisero anche un Vescovo, Enrique Angelelli. Per intenderci far parte delle alte gerarchie della chiesa non era garanzia di salvezza. Se ti schieravi contro eri morto. Se non ti schieravi a favore ti sbattevano solo in cella e venivi torturato. Nonostante questo, e quando hai paura di essere torturato e ucciso il nonostante non è poca cosa, furono tantissimi i sacerdoti che si adoperarono per aiutare. Qualcuno finì anche in semi-clandestinità. E non solo quelli che aderirono alla teologia della liberazione. Non è mai stato tutto così netto. Vi erano persone moderate e persino dei sinceri conservatori che lottarono contro la dittatura. Semplicemente perché era una dittatura. Ma la chiesa e non solo quella argentina fu anche altro. In una notte di marzo del 1976, c'è chi dice addirittura la sera prima del golpe,la riunione alla sede della Conferenza Episcopale Argentina a Buenos Aires, tra Videla, Massera ed alcuni alti prelati ci fu. Molti prelati presero le difese del regime, molti altri, forse perché impauriti, decisero semplicemente di non dire e non fare nulla. Io comprendo la paura. È umana, e la chiesa è una cosa divina fatta da uomini. Mi piace l'eroismo ma io stesso non sono un eroe. Mi piace pensare che un uomo che ha fede non dovrebbe temere la morte, ma io da non credente ne ho paura. Quindi non riesco davvero ad accusare nessuno di mancanza di eroismo. Mi sembrerebbe ipocrita. Forse un credente potrebbe farlo. Io non sono in questa posizione. Le paure, dunque, non si giudicano ma le scelte sì. E fu una scelta, una scelta operata da Giovanni Paolo II ed appoggiata e portata avanti dall'attuale Papa quella di distruggere, bollandola come filo marxista (secondo me erroneamente) l'esperienza della teologia della liberazione, di ridurre al silenzio qualsiasi voce critica interna alla Compagnia di Gesù e in generale di relegare la chiesa argentina alla sola predicazione slegandola dalle masse popolari. La stessa scelta fu fatta, in modo ancora più radicale perché più forte era la penetrazione della teologia della liberazione in quei paesi, in Brasile ed in Cile. La chiesa argentina, per assurdo, era sempre stata molto più conservatrice e molti prelati l'appoggio al regime prima ed al piano di Wojtyla lo dettero di propria sponte.
Oggi l'elezione di un papa latino americano serve, anche non solo ma anche, a recuperare quelle masse che si sono votate alle chiese evangeliche che tanto proselitismo hanno fatto lottando contro la povertà in cui i regimi dittatoriali che si sono susseguiti le avevano lasciate. Mi verrebbe da dire un atteggiamento quanto meno bizzarro. Ma in fondo in un momento in cui l'America latina sta sviluppandosi sotto la spinta di governi che, venature di populismo a parte, hanno cominciato a mettere in discussione il dettame del capitale, l'elezione di Bergoglio suona un po' come quella del polacco nel 1978. Se non si interviene ora che i governi democratici son ancora fragili si rischia di essere spazzati via e gli errori del passato debbono essere spazzati sotto il tappeto. L'Europa è perduta in un laicismo senza ritorno, gli edonisti e protestanti USA nemmeno a parlarne. Bisogna tornare ad evangelizzare i poveri dell'America latina che altrimenti rischiano di essere egemonizzati dagli evangelici o peggio di essere conquistati dal demonio socialisteggiante. Chi meglio di un gesuita conservatore? Allora, davvero, non m'importa più di tanto il passato dell'attuale Papa...m'inquieta il piano per il futuro, forse perché puzza ancora troppo di passato, di colonialismo d'imperialismo., di povertà e di botte, di blandizie e di morte.Sarà che da l'altro giorno la cicatrice è tornata a farmi male...